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L’ANTIFASCISMO, MORTO, MOSTRA IL SUO STATO DI DISFACIMENTO: L’OSSESSIONE PER MUSSOLINI

Bavaglio democratico antifa - Biblioteca del Covo

Cari lettori. In genere, l’annientamento di una narrativa, e di un luogo comune annesso a quest’ultima, si nota per tutta una serie di avvisaglie, prima che si inveri definitivamente. Riguardo al pregiudizio antifascista, tali “avvisaglie” sono state evidenti (per chi ha occhi) già all’indomani della fine delle ostilità, nel 1945, scenario di già anticipato da Carlo Alberto Biggini (qui). Essendo l’antifascismo un rigurgito violento e oppressivo fine a se stesso, non avendo nessuna base, nemmeno remota, per poter essere divulgato come una religione, esso mostra già di essere un castello di carte. Tragicamente, in tutti gli eventi luttuosi sopportati da quella che fu l’Italia (qui), questa pochezza, questa nullità politica dell’antifascismo è evidente in tutto il suo aspetto deteriore. Basti pensare al ruolo  dalla Associazione ANPI, che di fatto svolge un compito di “polizia politica”, a “caccia del fascista apologeta”, che cita in giudizio chi alza il braccio, chi svolge manifestazioni “apologetiche” (dando a tale termine il significato più vario), chi va al cimitero di San Cassiano con vestiti “apologetici” (senza voler ripetere che tali “manifestazioni” sono deprecabile folklore, che umiliano la dottrina fascista, qui e qui), chi parla in un certo modo o scrive certe frasi. Risulta già evidente che se ad una parte politica è necessario creare una legge sul “fascismo male assoluto” (qui), per poi andare a “caccia” dei “maleassolutisti”, sempre secondo l’insindacabile giudizio dell’antifascismo, questa parte politica NON HA nessun argomento da opporre contro il proprio avversario. Se un avversario vanta la propria Civiltà (il Fascismo), e il nemico politico non contrappone la CIVILTA’, presumibilmente vera rispetto a quella vantata, ma contrappone LEGGI PENALI,  narrativa, propaganda di guerra e fango, significa di già in modo palese che tale nemico politico è NULLA.

E siccome tale nemico politico, malauguratamente, detiene il potere mediatico in modo granitico, se ne avvale soprattutto nei momenti di debacle totale, come sono quelli che stiamo vivendo. Il lettore si chiederà come possiamo definire la tragedia in corso come una totale debacle dell’antifascismo mondiale. E’ presto detto. La metafora del leone ferito è calzante. Soprattutto in questo caso, che non di leone si tratta (metafora che comunque rende rispetto per il nemico), ma di sciacallo. Le “ondate” di propaganda di guerra, in questa terra che fu l’Italia, sono direttamente proporzionali allo stato di morte cerebrale del sistema antifascista (qui). Il morto vivente, arranca, scalcia, e digrigna i denti. Così, tira fuori l’unica propaganda che può usare, in modo unilaterale: il fango.

Pupazzi - Biblioteca del Covo

Si spendono milioni (di carta straccia, qui), per infangare la memoria di Benito Mussolini, per colpire, grazie alla proprietà transitiva usata in propaganda, il Fascismo da lui fondato (sempre con l’immancabile aiuto dei “neofascisti”, qui). Così, il cittadino comune si vedrà propinare quintali di melma sui “delitti” di Mussolini, sui suoi “latrocinii”, sulle sue relazioni, sulle sue instabilità mentali, sulla violenza, sul fatto che non fece “nulla di buono”, ecc. Ovviamente, tutto questo fango, si regge esclusivamente su se stesso, così è un cumulo di immondizia che è destinato a crollare solo col soffio di un po’ di aria fresca (es: qui, qui e qui). Tutto è orientato per impedire, con ogni mezzo ed in ogni modo, che emerga universalmente esattamente il lavoro che stiamo portando avanti con grande sacrificio, e che centra l’attenzione non su questo o quell’aspetto del pur gigantesco esperimento statuale Fascista storico, ma proprio sulla sua Dottrina dello Stato (es: qui qui, qui, qui), che è necessaria, presupposta e premessa per poter POI risolvere TUTTI i problemi del viver civile! Infatti…

…lo Stato è l’unica società necessaria, perfetta ed è quindi la «comunità» per eccellenza e l’unica «persona morale» riconoscibile come tale di fronte all’individuo. Ma di fronte all’individuo è una personalità morale di grado superiore, perchè è una «personalità perfetta». «Civitas» — disse S. TOMASO — «est communitas perfecta» (13). Diciamo «società perfetta», non perchè sia esente da ogni imperfezione e da ogni vizio, ma perchè è l’unica società «compiuta», cioè l’unica la quale possegga i mezzi per bastare a se stessa, almeno nel senso relativo nel quale la sufficienza può ottenersi nelle cose umane. Lo Stato in quanto comunità è la società, non solo necessaria, ma sufficiente allo svolgimento della personalità umana ( http://www.ilcovo.mastertopforum.net/-vp11801.html#11801 ).… In primo luogo va ritenuto che l’ordinamento sindacale corporativo fascista non solo non è il sistema sufficiente per l’attuazione dello stato come unità economica, ma nemmeno è un sistema necessario per il conseguimento di tale scopo. L’unità economica dello stato si può ottenere, anche a prescindere dal riconoscimento delle formazioni professionali e dalla loro elevazione al grado di pubbliche istituzioni, nella semplice sede di una organizzazione amministrativa ordinaria. La costituzione della Repubblica di Polonia, del 23 aprile 1935, arrivava fino a dichiarare: «La responsabilità delle generazioni successive è dovuta alla loro reciproca dipendenza» e proclamava che «nessuna attività può contraddire ai fini dello stato». Ma non introduceva alcun apparato corporativo professionale. Per contro, l’azione delle istituzioni professionali deve essere integrata, per raggiungere l’effetto, con le misure relative all’ordinamento del credito, della moneta, dei mercati internazionali, dei tributi, ecc., misure che appartengono all’attività generale del governo. Indispensabile poi al funzionamento dell’ordinamento corporativo è, come si è visto, l’azione morale e politica del «partito unico ». Per l’appunto, come si è espresso MUSSOLINI (Scritti e discorsi, VIII, p. 155), «l’ordinamento sindacale e corporativo esige un partito unico, per cui accanto alla disciplina economica entri in azione la disciplina politica e ci sia al di sopra dei contrastanti interessi un vincolo che tutti unisce in una fede comune». …In questo tipo di stato, come già si è accennato, il corporativismo non è affatto il criterio esclusivo adottato per la ricostruzione generale del sistema del governo, ma soltanto l’apparecchio per il quale, utilizzandosi la competenza di formazioni speciali, corrispondenti alle diverse categorie professionali, si attua una politica economica e una politica sociale, in termini ignoti al pensiero individualistico che tali scopi aveva abbandonato all’ autonomia degli individui. Il «corporativismo fascista» si oppone e si contrappone, di conseguenza, a tutte le dottrine corporative, esaminate precedentemente, a cagione del valore totalitario e integrale e quintessenzialmente politico che esso professa dello stato. L’ordinamento corporativo fascista non è altro se non l’aspetto dell’ordinamento gerarchico delle volontà pubbliche, specializzate per la disciplina degli interessi economici e derivanti il loro titolo di autorità dal ministero del pubblico bene che assolvono nella propria sfera. In conclusione, è fuori luogo la pretesa di voler definire lo «stato nuovo» creato dal Fascismo, cioè lo «stato fascista», come stato corporativo omettendo la qualificazione fascista. La pretesa muove da equivoci di terminologia. Con essa si concluderebbe, in sostanza, ad instaurare un « federalismo economico », per il quale dovrebbero consolidarsi, con nuova veste, quelle situazioni di privilegio e di monopolio contro le quali la civiltà europea ha sostenuto la sua lunga lotta nell’uscire dal Medioevo verso la creazione dello « stato nazionale ». Vale al riguardo il monito di MUSSOLINI (Scritti e discorsi, V, p. 240): « Lo stato è uno, è una monade inscindibile; lo stato è una cittadella nella quale non vi possono essere antitesi né d’ individui né di gruppi ». Né tanto meno di gruppi professionali, poiché di tutte le forme pensabili di federalismo, quella economica e di mestiere è il tipo che più deprime il tenore di un regime. In effetto lo stato fascista è «stato religioso» . ed è «stato militare»; al medesimo grado almeno che esso è «stato economico» e «stato professionale» cioè «corporativo». Estrema improprietà è quella di voler designare nel suo complesso il tipo di uno stato movendo dalla constatazione di un particolare aspetto del suo essere. E pericoloso equivoco è quello che si tenta con l’insinuare che la formula di «stato corporativo» vorrebbe riferirsi alla essenza stessa, cioè al principio costituzionale, dello «stato nuovo», in un valore che trascenderebbe così il motivo economico come il dato professionale. E invero, se anche può ammettersi che il termine «corporativismo» indichi in senso lato non solo i corpi di mestiere, ma qualunque enucleazione di vita collettiva nell’ interno di una collettività politica, si deve tuttavia avvertire che il significato prevalente delle parole è pur sempre quello economico e professionale. Bisogna aggiungere, poi, che in ogni modo il principio corporativo, letteralmente inteso come principio giuridico della «corporazione», è centrifugo, perché riflette l’interesse dei consociati, laddove il principio fascista è centripeto, ed ha per obiettivo l’interesse del popolo nella sua indivisibile unità. In altre parole il corporativismo è sempre il principio del pluralismo, del decentramento, della coordinazione federale, mentre il Fascismo reclama la concentrazione gerarchica delle iniziative pubbliche e private secondo la formula della «democrazia organizzata, centralizzata, autoritaria» dichiarata da MUSSOLINI” (C. Costamagna – estratto da Dizionario di Politica, a cura del P.N.F. , Vol I, Roma 1940)

In una ex nazione come la nostra, tale identità costituzionale (qui) è assolutamente imprescindibile, perchè là dove l’identità è stata soppressa, è necessario, nodale, che venga ripristinata e fatta rinascere. Questo è il testimonio lasciato dal sangue dei martiri della Patria, in ogni momento. Che questa identità, FONTE E SCATURIGINE DI OGNI BENE SOCIALE per il NOSTRO Popolo, e per il mondo, non venga dispersa e non venga seppellita. Soprattutto sotto il fango mendace dei nemici! E noi, siamo qui proprio per questo. Se ne facciano una ragione, tutti! Amici e soprattutto NEMICI!

RomaInvictaAeterna 

Menzogna e Verità sul Fascismo 

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