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22 LUGLIO 1943 – 2023 / 80°ANNIVERSARIO dell’eroico sacrificio del tenente Barbadoro a Portella della Paglia e degli scontri per difendere Palermo dagli americani! …il NS. VIDEO!

80 anniv. Portella della Paglia - Biblioteca del Covo

Nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della “Battaglia di Sicilia” (qui) va doverosamente ricordato che il 22 luglio 2023 sono trascorsi 80 anni anche da quelli che a tutti gli effetti dovrebbero essere conosciuti nei libri di Storia militare come gli “Scontri armati per la conquista di Palermo”, che videro opporsi in più punti del territorio limitrofo al capoluogo siciliano i militari italiani dell’Asse contro gli Alleati anglo-americani! Tuttavia non li troverete descritti ufficialmente da nessuno; né da ricercatori accademici di chiara fama, né da illustri ufficiali militari, né da storici locali rinomati, tantomeno dalle guide della zona anche soltanto in vena di raccontare aneddoti curiosi ai turisti che annualmente affollano l’isola in questa stagione, ma non già perché tali scontri non siano avvenuti affatto o non meritino di essere ricordati o perché magari nessuno ne sia al corrente, come un tale silenzio potrebbe erroneamente lasciare supporre. Al contrario, proprio perché il solo parlarne costituirebbe una implicita ammissione di responsabilità nell’accettazione acritica e passiva della falsa versione di comodo ufficializzata dalla propaganda di guerra anglo-americana, purtroppo fatta propria in modo acritico e pedissequo da coloro che, invece, per amor di verità avrebbero dovuto fare conoscere tali fatti, in primis al popolo italiano e poi al mondo intero. Alludiamo alle istituzioni del cosiddetto “Stato italy-ota”, che invece si sono da sempre chiaramente distinte nel tentativo di cancellare con ogni mezzo persino il ricordo di simili avvenimenti, mostrando ancora una volta che l’unica “memoria” da esse coltivata con ogni mezzo, come di consueto, è quella “a senso unico” di chiara marca antifascista (qui), imposta dai vincitori materiali ( giammai morali! ) di quel conflitto (che tutt’ora occupano la nostra Nazione), risultando pertanto una memoria mendacemente unilaterale e platealmente anti-italiana! Eppure, come abbiamo per primi e più volte riferito già in passato dalle colonne di questo stesso blog – ad esempio nel 2016 (QUI) e poi nel 2021 (QUI) – il 22 luglio del 1943 per Palermo si combatté e si morì, in entrambi gli schieramenti contrapposti, checché falsamente ne racconti la versione pubblicizzata ufficialmente dagli invasori statunitensi (auto-qualificatisi però nell’immaginifico ruolo di “liberatori”, e quel che è peggio, spacciati come tali dalle medesime istituzioni nostrane odierne, che dettano legge sulla nostra popolazione, pur essendo, a loro volta, totalmente assoggettate ai voleri dello “Stato profondo” di Washinghton!). In proposito, per comprendere l’origine storiografica di questa versione falsissima dei fatti ma assurta al rango d’incontrovertibile verità ufficiale, è ragionevole attribuirne la paternità alla memorialistica militare anglo-americana, in particolare al volume curato dal “Centro di studi militari dell’Esercito degli Stati Uniti” che nel 1965  pubblicò a Washington la prima edizione del corposo volume “Sicily and the surrender of Italy”, la cui narrazione al riguardo si è prodotta nella seguente descrizione di comodo, inventata di sana pianta (la traduzione dall’inglese è nostra):

“ In considerazione dello sviluppo degli eventi non ci sarebbe stato alcun assalto concentrato e in forze verso Palermo. Sia la 3a Divisione che la 2a Divisione corazzata entro la sera del 22 luglio erano in grado di lanciare un simile assalto. Ma i difensori della città e la popolazione civile ne avevano avuto abbastanza della guerra ed erano disposti ad arrendersi senza combattere. Infatti, una delegazione di civili arrivò ben presto al posto di comando del 7° Fanteria nel pomeriggio del 22 e si offrì di cedere la città al Brigadier Generale William W. Eagles, assistente comandante della 3a Divisione. Ma l’offerta venne rifiutata; infatti il generale Eagles aveva istruzioni dal generale Truscott affinché fosse il generale Keyes ad accettare la resa della città. Il generale Marciani, comandante delle forze di difesa italiane, cadde prigioniero dell’82° battaglione di ricognizione e così l’atto finale del dramma toccò al generale di brigata Giuseppe Molinero, comandante della difesa porto “N” di Palermo. Nel tardo pomeriggio rientrava una pattuglia del “Combat Command A” con il generale Molinero; la pattuglia si era spinta in città senza incontrare alcuna opposizione, così Molinero si offrì di cedere la città al generale Keyes. Insieme al generale italiano entrarono a Palermo i generali Keyes e Gaffey. A palazzo reale, poco dopo le 19:00 del 22 luglio, gli ufficiali americani accettarono formalmente la resa di Palermo. In considerazione di tali fatti, il generale Patton, che nel frattempo era intento a raggiungere il comando della divisione corazzata, inviò il messaggio affinché fosse occupata la città. Alle 20:00, provenienti da est e da ovest, le due divisioni americane marciarono nella città più grande dell’isola. Il generale Patton, si fece strada a Palermo un’ora dopo con il colonnello Perry, capo di stato maggiore della 2a divisione corazzata, che fungeva da guida. Palermo era sua…”

Garland, H. M. Smith, M. Blumenson, “Sicily and the surrender of Italy”, Center of Military History United States Army, Washinghton, 1993 (prima edizione 1965), p. 254

Tutta questa ridicola storiella (a cominciare dalla presunta “delegazione di civili che avrebbe voluto cedere il comando della città”!!! …con l’autorità di chi? …sarebbe stato lecito domandarlo agli storiografi supponenti nostrani, che si sono sorbiti per buona la versione dei cosiddetti “liberatori”, visto che il comando era stato già assunto in precedenza da un Generale dell’esercito, ossia Molinero!) doveva servire a tessere gli elogi della “mente geniale” che aveva ideato e voluto un tale “riuscitissimo” piano d’attacco, che doveva essere celebrato in pompa magna dalla propaganda degli Alleati, al fine di occultare però un clamoroso dato di fatto, ovverosia, che nell’economia complessiva di quella campagna militare, la manovra ordita dal criminale comandante della Settima Armata Americana, George Patton (qui), per conquistare la principale città dell’isola, non rappresentò altro che un clamoroso ed evidente errore strategico, dettato esclusivamente da vanagloria personale, come avevamo sottolineato già nel 2021. Grazie a quell’errore degli americani, le Divisioni italiane Aosta ed Assietta presenti nell’estremo ovest dell’isola, con una difficilissima e coraggiosa manovra (protette dal Raggruppamento mobile dell’arditissimo generale Ottorino Schreiber, che per assolvere tale compito si sacrificò al completo, contendendo ogni palmo di territorio agli statunitensi), riuscirono ad evitare l’accerchiamento ed a riunirsi con quelle italiane e tedesche presenti nella zona orientale, ed alla fine delle operazioni a tornare nel territorio continentale italiano, impedendo così la vittoria strategica degli Alleati, come svela inoppugnabilmente il Diario del XII° Corpo d’Armata italiano (QUI). Invece, “l’assalto concentrato ed in forze” verso Palermo dello smanioso Patton ci fu eccome! Difatti, la manovra di attacco predisposta dagli americani, che nella prima mattina del 22 luglio partirono e avanzarono alle ore 6:00 verso Palermo su tre colonne principali, prevedeva che il capoluogo isolano venisse attaccato attraverso tre differenti direttrici: la 3a Divisione di fanteria proveniente da Lercara Friddi avrebbe attaccato in modo compatto da sud, scontrandosi col presidio di “Portella di Mare”, nel territorio dei comuni di Misilmeri-Ficarazzi; la 2a Divisione corazzata, a sua volta, proveniente da Alcamo e divisasi invece in due differenti colonne, avrebbe attaccato sia attraverso la strada montana che passava per il presidio di “Portella della Paglia”, a nord del paese di San Giuseppe Jato, che da Nord-Ovest, passando per i paesi di Partinico e Terrasini, superando il presidio di “Portella della Torretta”, vicino il paese omonimo (18); l’appuntamento per il ricongiungimento delle tre colonne attaccanti era fissato per le ore 12:00 del 22 luglio in città!

Luoghi scontri 22 luglio 1943

Le portelle attaccate dagli americani il 22 luglio 1943.

Al riguardo adesso sappiamo con assoluta sicurezza che un certo numero di ufficiali italiani fu catturato con le armi in pugno e non prima di avere combattuto, proprio nei punti in cui erano state predisposte le difese dall’allora Comandante della Piazza militare suddetta, Giuseppe Molinero, sulla cui memoria però, per decenni, da parte italiana è stata ingiustamente fatta pesare l’onta di una resa disonorevole, proprio in ossequio al summenzionato raccontino propagandistico degli americani, al fine di evitare di confutarne la narrazione idilliaca (2). I nomi di tali ufficiali meritano di essere ricordati e sono: i capitani Ugo Calatroni e Giuseppe Squadroni che insieme al tenente Giuseppe Maderni ed al sottotenente Gino Azzini, furono presi prigionieri dopo la caduta del caposaldo di “Portella di Mare”, situato nei pressi del paese di Misilmeri, avvenuta all’incirca alle ore 13:00 del 22 luglio dopo essere stato attaccato alle ore 9:00 e da dove nel pomeriggio poté penetrare in direzione del capoluogo la 3a Divisione di Fanteria Statunitense; a quel punto il Maggiore Arturo Rodanò ed i Capitani Mario Borgioli, Vincenzo Carulli e Marcello Vallese, coi loro reparti contrattaccarono la suddetta Divisione di Fanteria alla periferia di Palermo, ritardandone l’avanzata sino alle ore 18:00; mentre il Capitano Camillo Gatti, il tenente Giovanni Musesti ed il Sottotenente Mauro Cortesi, dal caposaldo di “Portella della Torretta”, si opposero per tutto il giorno alla seconda colonna della 2a Divisione Corazzata americana impedendole di proseguire, venendo catturati soltanto il giorno 23; ed in fine vanno doverosamente ricordati il Maggiore Salvatore Mistretta con i Sottotenenti Enrico Conchin, Nicolò Rizzi e Agenore Schina, che fronteggiarono dalla mattina del 22 luglio sino alla sera, la prima colonna della 2a Divisione Corazzata dal Caposaldo di “Portella della Paglia” (3), li dove il Sottotenente Sergio Barbadoro sacrificò la propria vita, bloccando il nemico col suo pezzo di artiglieria e inchiodandolo per circa nove ore. A lui ed ai suoi Uomini, come associazione “IlCovo”, da oltre 15 anni, non manchiamo di tributare annualmente il nostro doveroso omaggio e quantunque in proposito si siano presentati negli ultimi tempi anche gli immancabili sciacalli partitocratici della venticinquesima ora, solo in vena di squallide speculazioni politiche sul fronte “destro”, che hanno tentato di strumentalizzare l’eroe in questione, anche attraverso giornali della medesima area insulsa, noi da fascisti ce ne freghiamo e tiriamo dritto, ben sapendo che da lassù Sergio di sicuro fa lo stesso! Anzi, quest’anno, abbiamo voluto ricordare gli eroi di Portella della Paglia con un breve video (digitate sull’immagine sottostante per vederlo!) che ne ricordi le gesta! A te Sergio ed ai tuoi valorosi soldati, come sempre dedichiamo anche questa nostra piccola fatica! Vegliate su di Noi da Lassù!

IlCovo

PER GUARDARE IL VEDO DIGITARE SULL’IMMAGINE SOTTOSTANTE.

NOTE

1) L’imbattibile Wikipedia – per faziosità, naturalmente – volendo prendere per “oro colato” la versione americana dei fatti relativi all’occupazione del capoluogo siciliano, per avvalorare tale visione caricaturale, relativamente alla condotta del Generale Molinero, sul profilo dedicatogli riporta le critiche mosse a suo tempo dagli stessi ufficiali italiani dello Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano:

“Critiche per la mancata difesa di Palermo”

Il gen. Guzzoni così scriveva in un suo rapporto della fine di luglio a Superesercito a Roma: “(…) Per quanto in particolare concerneva difesa Porto “N” espressamente ordinavo che fosse fatta ad oltranza agli ordini del gen. Molinero. (…) Giorno 21 corr., seguito ordine codesto Superesercito, ordinavo al XII C.A., Marina Messina et Difesa Porto “N” immediata distruzione porto Palermo.(…) Sono in corso accertamenti responsabilità per inesplicabile mancata difesa città et mancata inutilizzazione porto. Riservomi riferire”; (AUSSME, fondo ” DD. St. 2ª g.m.”, racc. 2124/A/1/1, cart. “Diario storico della 6ª Armata”, foglio: Marconigramma cifrato da “Comando FF.AA. Sicilia” n. 17036/op. di prot., 31 luglio 1943, ore 16.30 ).

La faccenda ha un suo seguito ai primi di agosto, quando lo stesso C.te riferisce nei dettagli allo SMRE i suoi ordini (ineseguiti) per la Difesa Porto “N”. Al punto C, “Responsabilità”, l’alto ufficiale sottolinea che al momento “(…) non si hanno elementi per stabilire eventuali colpe, né si conoscono i particolari dell’occupazione di Palermo. (…)” (AUSSME, Ib., foglio: Marconigramma n. 17189/op. di prot., P.M. 5, 5 agosto 1943.) ;

Nemmeno l’armistizio ferma gli accertamenti in corso volti ad individuare singole responsabilità penali sulla campagna. In un documento inviato al Ministro della Guerra, il cui oggetto è: “Fatti gravi avvenuti durante l’invasione della Sicilia da parte degli alleati anglo-americani”, al punto 1 lettera C, pp. 1–2, inerente “Difesa Porto di Palermo”, si legge “Il generale Molinero fu catturato inopinatamente nella sede del suo comando da una irruzione di camionette americane. Non pare abbia preso qualche disposizione di sicurezza pur sapendo che il nemico era a circa 2 Km. da lui (deposizione maggiore Morelli), come pure il generale Marciani, poco dopo, nel Palazzo Reale di Palermo, colto mentre teneva rapporto. È evidente la mancanza di misure precauzionali, per cui la sorpresa fu possibile o enormemente facilitata per la inconsistenza di ogni nostro deposito reattivo”.

(AUSSME, Ib., cart. Accertamenti n. 9, fascicoli S, foglio: Ministero della Guerra, Commissione per l’interrogatorio degli ufficiali del R.E. reduci di prigionia di guerra, n. 354 prot., P.M. 107 – Maglie, lì 24 marzo 1944.)

Tuttavia gli scribacchini antifascisti wikipediani si dimenticano di dire che, nonostante quello fosse un frangente assai caotico e confuso in virtù della precarietà delle comunicazioni dovuta allo stato di guerra pienamente guerreggiata sul territorio siciliano, proprio gli ordini relativi alla difesa ad oltranza furono puntualmente eseguiti (pur non potendo essere appurato tutto ciò da parte dello Stato Maggiore italiano, impossibilitato, come osserveremo tra breve, a comunicare con Palermo dal 22 luglio) avendo il Molinero utilizzato al riguardo TUTTI i reparti a sua disposizione – ossia quelli che lo stesso Faldella menziona nel suo famoso libro su “Lo sbarco e la difesa della Sicilia” – essendo tali fatti avvalorati proprio dalla cattura in loco, cioè nei vari caposaldi predisposti per tale difesa, degli ufficiali italiani che abbiamo menzionato in questo stesso nostro scritto; invece, riguardo l’ordine relativo alla distruzione del porto, inviato dal Generale Faldella il 21 di luglio, è il preziosissimo “Diario Storico del XII Corpo d’Armata” a gettare pienamente luce sulla questione, laddove esso testualmente riporta (alle pagine 98 – 99 e 102 -103 del testo originale) che alle 9:30 del 22 luglio 1943 Il Comando Forze armate ordinava la distruzione del porto di Palermo, a quel punto il Comando del summenzionato Corpo d’Armata, essendo interrotte le altre comunicazioni, predisponeva ed inviava una di pattuglia motociclisti e di ufficiali su autovettura al fine di trasmettere fisicamente il suddetto ordine al Comando difesa Porto N di Palermo, ma detta pattuglia nel fare ritorno alle ore 21:00, comunicava (senza precisare l’orario dell’incontro) di essere stata fermata a sua volta da una pattuglia tedesca all’altezza di Bagheria, che la informava come il nemico fosse giunto alla periferia di Palermo nella borgata costiera di “Acqua dei corsari”. L’ordine, quindi, semplicemente non poté essere trasmesso.

2) La lista degli ufficiali italiani è presente nel ” Fondo M-9, serie Sicilia, inventario verbali interrogatorio degli ufficiali italiani ” pubblicata dallo Stato Maggiore dell’Esercito italiano – Ufficio storico, nel 2019.

Ottant. Anniv. Portella Paglia - Biblioteca del Covo

Un commento su “22 LUGLIO 1943 – 2023 / 80°ANNIVERSARIO dell’eroico sacrificio del tenente Barbadoro a Portella della Paglia e degli scontri per difendere Palermo dagli americani! …il NS. VIDEO!

  1. Purtroppo, la propaganda dei vincitori è diventata dogma indiscutibile.

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