3 commenti

La nostra Rivoluzione

il_mis11Nel suo senso più largo e nella sua accezione politica la parola “rivoluzione” significa una trasformazione essenziale nell’ordine sociale e politico prodotta legalmente o con mezzi violenti: trasformazione essenziale, per cui il novus ordo che s’instaura, non risulta come lo sviluppo logico dell’ordine precedente, ma a questo, in certa guisa, si contrappone, almeno per la procedura che ne affretta in maniera imprevedibile il corso. La rivoluzione può pertanto essere violenta, cioè prodotto esclusivo della forza, come può essere pacifica, con larghe possibilità intermedie. La rivoluzione si distingue dal colpo di stato, fatto violento e illegale con cui s’instaura una nuova forma di stato o di governo, perché il colpo di stato si può pure innestare in un processo rivoluzionario, o darvi origine, ma non presuppone necessariamente una trasformazione di principî e di ordinamenti, quale si ha invece nel concetto di rivoluzione. La rivoluzione si distingue dalla riforma per la sua opposizione al regime o alle condizioni sociali preesistenti e per il contrasto con lo svolgimento logico di queste. Esula dall’accezione genuina del termine il requisito della violenza, potendo sussistere una rivoluzione che compia una trasformazione profondissima, anche se il movimento che in essa si sintetizza è oggetto di repressione, come ne è esempio la rivoluzione operata dalla dottrina cristiana sulla civiltà romana “(Emilio Crosa, Enciclopedia Italiana, 1936 : http://www.treccani.it/enciclopedia/rivoluzione_res-5eda8449-8bb6-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/ )”

Nel senso politico-sociale il termine r. indica una trasformazione radicale dei rapporti sociali che formano la base di una determinata società o di uno dei suoi maggiori sottosistemi (la politica, l’economia, il sistema comunitario, la cultura), molto accelerata rispetto ai tempi giudicati normali del mutamento socioculturale e spesso unita a forme estese e prolungate di violenza interna ed esterna. Nella maggior parte dei casi una r., quali che siano le sue origini intrasistemiche, si accompagna, se non anzi s’identifica, con una drastica modificazione dell’ordinamento giuridico-costituzionale dello stato e con l’avvento al potere di una nuova classe o di una nuova élite politica.” (Luciano Gallino, ibidem, 1994 : http://www.treccani.it/enciclopedia/rivoluzione_(Enciclopedia-Italiana)/ )

Come risulta evidente dal nostro Statuto e dal nostro programma, abbiamo un fondamento imprescindibile, che è la formazione e la diffusione basata sulla Dottrina del Fascismo e sullo Studio politologico-storico della stessa.
Nondimeno abbiamo una posizione politica CONTINGENTE rispetto alla realtà politica e sociale attuale. Essa è riassunta nell’articolo VIII del Manifesto del Covo, ma è stata ripresa in più casi durante l’arco di tutta la vita della nostra Associazione. Per questo, basandoci sulle norme stabilite dagli ideologi del Fascismo, possiamo attuare le stesse con le forme richieste dalla realtà odierna.
La “RIVOLUZIONE”, lo hanno detto e ripetuto i nostri fondatori, non è un “esercizio di violenza” fine a sé stessa (violenza che noi ripudiamo fermamente, insieme alla sopraffazione del debole, al razzismo e alla conculcazione del diritto fondamentale alla vita). E’ primariamente, come le definizioni di cui sopra riassumono, un cambiamento di ORDINE Morale, Politico, Sociale. Essa procede dalla FORMAZIONE, la quale è necessariamente GUIDATA ed ESEGUITA da minoranze pro-attive e volitive.
La nostra Rivoluzione ATTUALE, dunque, quella che PERORIAMO A MEZZO DI QUESTA ASSOCIAZIONE E DELLE ATTIVITA’ AD ESSA LEGATE, riguarda la formazione attraverso lo Studio della dottrina Fascista come Pensiero, e il distacco COMPLETO E TOTALE dal Sistema Politico materialistico (di ogni colore, nella fattispecie liberale, per l’Italia), come Azione rivoluzionaria.
Come vorremmo si concretizzasse questo distacco? Lo abbiamo espresso in molti casi, ma è giusto venga formalizzato in modo INEQUIVOCABILE.
Con un “nuovo Mito”, per la situazione ATTUALE: il “Mito dello Sciopero Generale del Voto” e dell’Unione trasversale della Cittadinanza, la diffusione dello studio della Dottrina Fascista, da ottenersi necessariamente attraverso la FORMAZIONE
Dunque, l’ “atto Rivoluzionario” da realizzare necessariamente come primo mattone per la diffusione della Verità, per addivenire alla vera Unità Nazionale,  è esattamente questo. L’ Azione della nostra Associazione è tesa dunque a diffondere legalmente questo “Mito”.

3 commenti su “La nostra Rivoluzione

  1. Tutto utile come leggere una enciclopedia. Nei fatti però non serve a nulla. Temo che, per quanto siate studiosi e divulgatori di una dottrina giusta, non approdiate al fine ultimo che è quello della rivoluzione pratica. Cosa sarebbe stato il fascismo senza la prima guerra mondiale e i reduci che ne hanno portato fin davanti al Re a Roma la Rivoluzione? Dove sono oggi dunque i vostri combattenti pronti a immolarsi per le idee che voi portate avanti dopo la morte di Mussolini? Come porrete fine allo strappo dell’otto settembre senza le armi? Al momento non siete più utili di una enciclopedia riposta nella libreria.

    • …vero, non ci sono i fascisti pronti a seguirci, vale a dire a seguire il Fascismo, ma perché? Difetta forse il contenuto dell’ideale fascista? Crediamo proprio di no, casomai, come abbiamo scritto tante volte, il problema è che il sistema liberal-pluto-massonico antifascista, per evitare un ritorno del Fascismo, dopo averne eliminato le menti pensanti ed i militi intransigenti tra il 1943 ed il 1947, ha costruito un suo “fascismo antifascista” su misura, per imbrigliare e distruggere quel che restava a livello politico e culturale come lascito del Regime. Basta osservare la storia del MSI e delle sue filiazioni più o meno “spurie”. Senza la nostra azione ideologico pedagogica, qualsiasi principio attinente la vera essenza del messaggio politico mussoliniano oggi sarebbe sicuramente perso. Tutti penserebbero, sbagliando ma senza saperlo, che il retaggio fascista è appannaggio dell’estrema destra e di gruppi pienamente inseriti nella logica del sistema antifascista, come Casa Pound o Forza Nuova, poiché è questo che vuole la repubblica delle banane antifascista. Noi abbiamo contribuito a svelare ed a denunciare la trama dell’inganno statunitense che sta a monte di oltre 70 anni di neofascismo antifascista. Inutile? …ma senza questo nostro piccolo significativo contributo, che è il solo punto di partenza dal quale poter ricominciare una “nuova” aggregazione all’insegna del FASCISMO genuino, che è poi quello che mostriamo a tutti voi che ci leggete, l’autentico messaggio politico rivoluzionario mussoliniano sarebbe già morto, proprio come auspicavano i padri fondatori dell’odierna repubblica antifascista ed i loro padroni d’oltre atlantico. Tutto ciò non serve a nulla? Ma allora perché perseguitarci e mandarci addirittura sotto processo con un pretesto ridicolo (“ricostituzione del P.N.F.”, a noi che almeno dal 2002 non facciamo più parte di nessun gruppo politico!) nell’anno del Signore 2018? Forse perché per la prima volta, grazie a questo nostro piccolo ed “insignificante” contributo, qualcuno ha davvero messo in crisi lo svolgimento del loro piano, qualcuno che si dichiara apertamente fascista e che dimostra, documenti alla mano, come il FASCISMO sia qualcosa di completamente diverso dalla farsa tragicomica che la repubblica delle banane antifascista ha creato ex novo? …staremo a vedere!

      • Sicuramente un augurio che spero possa trovare la sua realtà pratica. La Patria geme sotto il giogo dei traditori. Speriamo di non star a vedere troppo a lungo ma piuttosto di poter agire quanto prima.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: