Cari lettori, amici e avversari, chi ci segue, conosce perfettamente la nostra linea di azione ideale, fondata sui nostri principii-guida (qui). La nostra Associazione, NON FA questioni di “programmi politici”; NON FA questioni di SOGGETTI politici che dovrebbero eventualmente formarsi in base ai suddetti “programmi”; NON FA questioni di prassi politica e NON FA questioni, soprattutto, di “partito”. FA SOLTANTO QUESTIONI D’IDEALE, relative ad una chiara Dottrina politica, ossia quella del Fascismo! (leggere qui) In base ad esso, espone la propria critica filosofica RADICALE, TOTALE ED INTRANSIGENTE al SISTEMA POLITICO GLOBALE VIGENTE. La nostra Associazione, che per questo ESSENZIALE motivo è EMINENTEMENTE “Politica”, pur essendo costituzionalmente Culturale, nel senso più alto del termine (qui), ha posto, pone e porrà all’attenzione dei cittadini finché avremo respiro, un problema generale essenziale, che è quello identificato dal titolo del presente articolo: il problema dell’indipendenza della Nostra Nazione e il problema COSTITUZIONALE strettamente correlato ad essa, che sta a monte della questione (qui).
La volontà reiterata di rimarcare ancora una volta tale questione, di già da noi affrontata a più riprese nel corso degli anni, è frutto del fatto che sembra stia circolando, presso alcune associazioni di giuristi e costituzionalisti italiani, impegnate nella denuncia a livello internazionale dei crimini istituzionali commessi in virtù del pretesto emergenziale pandemico, un dubbio “tremendo” (per loro, ovviamente!), ovverosia: sono forse tali abominii frutto di violazioni specifiche ma estemporanee del nostro Diritto Costituzionale, OPPURE ATTENGONO PROPRIO ALLA FORMA ED ALLA NATURA INTRINSECA DELLA COSTITUZIONE “più bella del mondo”?
Noi la risposta a tali “dubbi amletici” l’abbiamo fornita almeno dal 2006! Sulla base di quanto scriviamo da anni (qui) risulta EVIDENTE, infatti, che la “più bella del mondo” sia stata emanata praticamente sotto “dettatura” degli occupanti Alleati, risultando fin dal principio un ibrido giuridico che necessariamente esprimesse le posizioni politiche interne al fu cosiddetto C.L.N. alias “Comitato di liberazione nazionale”, e che, per questo, potesse essere facilmente manipolata; primariamente in ragione degli interessi dei “liberatori atlantici” e secondariamente dei vassalli politici a loro sottoposti. Un C.L.N. che, lo ricordiamo per inciso, era stato armato, finanziato e gestito direttamente proprio dagli invasori anglo-americani, i veri vincitori dal punto di vista bellico della guerra mondiale (es. qui). In tale cornice politica va inquadrato l’espediente redatto dai “padri costituenti” e attinente il concetto di “pericolo” e di “emergenza” straordinaria che vennero introdotti immediatamente, dalla famosa e tristissima XII norma (non) transitoria e finale, aggiunta in ossequio agli ordini del Comando militare Alleato che, fin dalla firma del cosiddetto “Armistizio di Cassibile” del settembre 1943, imponeva lo scioglimento delle organizzazioni fasciste. Si è voluto inventare con ciò l’assurdo di un reato giuridico “a priori”, ipotizzandone il dolo come concreto, persino prima che esso possa essere oggettivamente provato, relativamente alla sola associazione di soggetti che si danno un simbolo politico e un programma che attiene a quel simbolo definito con un nome specifico. Prima, cioè, della constatazione di un qualsiasi reato contro la collettività, di presunta associazione per delinquere, di progettazione sovversiva ai danni dell’ordine costituito – NON già in base al volere del popolo italiano, bensì esclusivamente in base a specifiche esigenze espresse da parte dei vincitori stranieri del conflitto e occupanti il territorio nazionale – venne prevista ed imposta alla cittadinanza una eccezione vera e propria di uno “stato di emergenza permanente”, tale che potesse abolire i diritti elementari di tutti i cittadini, se e quando “categorizzati” di generazione in generazione in base a quella norma del dettato “costituzionale”, come abbiamo abbondantemente argomentato (qui). MA NULLA OSTAVA dall’utilizzare ed estendere da parte delle istituzioni ufficiali LO STESSO principio alla vita quotidiana ed a tutta la cittadinanza (cosa che sta avvenendo di fatto oggigiorno in questo tempo tristissimo), per indicare da parte delle istituzioni governative una qualsiasi “emergenza” da “affrontare risolutamente”, che prevedesse l’abolizione dei diritti fondamentali di una o più categorie politiche o sociali e quant’altro, ovviamente sempre in nome di un presunto pericolo incombente da scongiurare!
La cosiddetta “costituzione democratica”, inoltre, nel sancire mendacemente che la “sovranità” apparterrebbe “al popolo”, specifica poi DIRETTAMENTE che l’ESERCIZIO di codesta sovranità tanto declamata (ciò che rappresenta il fatto dirimente e che stabilisce se essa esista o meno!) è DEMANDATA, con delega IN BIANCO, al cosiddetto “Parlamento”, in modo che la presunta Repubblica NON E’ AFFATTO una Repubblica Popolare, bensì una “Partitocrazia Liberal-Parlamentare”! L’esercizio del potere in un tale tipo di pseudo “democrazia”, viene attuato così dai PARLAMENTARI che, senza nessun vincolo di mandato e senza nessuna necessità di rappresentanza reale degli interessi materiali e morali della popolazione, esercitano di fatto e di diritto il governo, a maggioranza, su tutta la popolazione… in favore dei padroni esteri occupanti, veri e soli titolari della sovranità italiana!
Così, al fine di garantire lo status perpetuo di colonia angloamericana del fu “Bel Paese” – dopo aver instaurato concretamente uno Stato di Polizia, gestito da una amministrazione militare ausiliaria locale, rappresentata pubblicamente da una cricca di gruppi di interesse (alias partiti!) nominatisi “rappresentanti del popolo”, che ne dirige le sorti su mandato dell’occupante straniero – si è proceduto nei decenni alla pubblica istituzionalizzazione formale della fandonia in merito alla “sovranità popolare” costituzionalmente garantita, proprio quella cui si appellano i finti contestatori dello status quo attuale, alias “sovranisti” (qui e qui), presumibilmente per uscire dal cono d’ombra presente, paradossalmente facendo appello ad un principio anti-sovrano… per recuperare la chimerica sovranità!
Persino la medesima contraddittoria definizione costituzionale di “Libertà di associazione”, di già negata dal dettato della norma XII citata, è ulteriormente resa nulla dal fatto che risulta essere SEMPRE la prefettura (un organo di nomina politica!) che DEVE autorizzare le riunioni, che sono formalmente “libere” solo se fatte, ad esempio, in “luogo aperto al pubblico” ( dove la definizione giuridica di “luogo aperto al pubblico” è la seguente: “È un luogo privato, al quale però è possibile accedere a determinate condizioni o in determinati momenti. “). Come abbiamo fatto notare, l’uso del termine “luogo aperto al pubblico”, per definire invece, esattamente al contrario, un luogo PRIVATO, quale può essere una abitazione o una sede di qualsiasi altra natura, ma sempre privata, rappresenta un ulteriore ossimoro elaborato in ambito istituzionale per confondere i cittadini sprovveduti. Concretamente, le riunioni pubbliche sono SEMPRE soggette ad autorizzazione, indipendentemente dal motivo e dal contesto, e solo quelle private sono formalmente “libere”, fermo restando che comunque e SEMPRE possono essere sgomberate per “motivi di sicurezza”. Dunque, a mo di esempio, la riunione di un soggetto politico che si volesse definire fascista, secondo voi sarebbe “libera”? E quella di un qualsiasi soggetto che, per “estensione”, dovesse essere definito arbitrariamente tale dal potere giudiziario – legato a doppia mandata a quello politico (qui) – sarebbe libera? In questo modo risulta oggettivamente “libero” SOLTANTO CHI, PREVENTIVAMENTE, VIENE DECISO LO SIA, da parte dei “Maggiordomi dell’occupante” in ragione del proprio tornaconto!
Così, lo “stupore” costernato delle “anime belle” sovraniste in merito agli “sgomberi” delle piazze a suon di manganellate e idranti, attuati dal governo a mezzo delle forze di polizia a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi in tante parti d’Italia e che corrispondono ad un chiaro progetto politico imposto a livello istituzionale (qui) – con relativa violenza esercitata a danno di cittadini inermi, convenuti nelle piazze semplicemente per manifestare il loro dissenso, e, per questo, pesantemente infiltrati dalle stesse forze di polizia del governo militare di occupazione (che esiste come tale dal 1945!) in questo disgraziato paese – a cosa mai sarebbe dovuto da parte degli estimatori della Costituzione? Perché mai oggettivamente tutto ciò risulta “legalmente” attuabile? Per il semplice fatto che è perfettamente inserito nel dettato costituzionale! Gli articoli della “più bella del mondo” sono leggibili in modo doppio, ab origine! In più, vi sono esplicitamente previsti elementi che rendono possibile un controllo “dall’alto”, esercitabile su tutta la cittadinanza con le “giustificazioni” succitate, in quanto ciò viene ascritto all’elemento emergenziale inserito nella carta in tutti gli ambiti: politici, sociali e anche sanitari!
La stessa “sovranità popolare” che viene teoricamente rivendicata come “fondamento” della cosiddetta costituzione, in realtà, come abbiamo visto, rappresenta uno specchietto per le allodole, dove, in uno specifico articolo, viene relativizzata, prevedendone cessioni condizionate. Al riguardo, chi tra i cosiddetti sovranisti, per contestare la cessione in quanto tale ed ormai portata alle sue conseguenze ultime dalle istituzioni cosiddette democratiche, si è tenacemente aggrappato formalmente a codeste “condizioni” di cessione costituzionalmente previste e che non sarebbero state puntigliosamente rispettate, dimostra nella più benevola delle ipotesi di essere prigioniero del mondo dei sogni, poiché tale è l’appiglio “giuridico” (ovvero etereo!) a cui tenta di appigliarsi (qui)! Infatti, è stabilito costituzionalmente che la presunta “Sovranità” (di già abolita con il trattato di Parigi del 1947, dove si specificano gli obblighi di vera sottomissione dalla “fu Italia” nei confronti dei vincitori angloamericani dell’ultima Guerra mondiale), può essere “limitata” in modo condizionato, senza specificare QUALI siano le condizioni e QUANTA la limitazione possibile. Si proclama soltanto che ciò è fattibile in nome di una generica garanzia di “pace e sicurezza”, sull’altare della quale vengono ufficialmente sacrificate le presunte “prerogative sovrane” del cosiddetto “popolo sovrano”! Il che significa che proprio in nome della “pace e della sicurezza”, si può estendere A TOTALE PIACIMENTO della summenzionata “cricca di gruppi d’interesse” tale grado di limitazione! Ed infatti, è ciò che è accaduto puntualmente!
Dunque la “forza” politico-propagandistica della “costituzione antifascista” sta fondamentalmente nella sua intrinseca doppiezza, una ambiguità di fondo che la propaganda istituzionale non rende mai pubblicamente manifesta alla cittadinanza; nella genericità di taluni articoli fondamentali e nell’inserimento ab origine del concetto di “pericolo” ed “emergenza”, senza, ovviamente, che esso venga ulteriormente specificato. Tale struttura portante appositamente realizzata in ossequio alla volontà degli occupanti stranieri, è determinante per mantenere il controllo MILITARE sui cittadini, di fatto degradati a sudditi inermi, al fine di proseguire lo status “coloniale” della “fu Italia”.
Ma come abbiamo più volte sottolineato, tale assetto costituzionale fondato sul “pericolo” e l’emergenza, viene ugualmente garantito dall’apporto irrinunciabile dei cosiddetti “neo-fascisti” alias “radicalisti di destra”, i quali, in TUTTE le vicende di “crisi” (artefatta!), si attivano o vengono attivati dalle istituzioni della repubblica antifascista (es: qui e qui), per corroborare la lettura falsa e fuorviante del “fascismo male assoluto” da cui la cittadinanza dovrebbe essere assolutamente “protetta” (dove anche nelle cosiddette “manifestazioni di dissenso” recenti, come in tutte quelle passate, l’infiltrazione e l’etero-direzione istituzionale di codesti soggetti, è risultata lampante! E altrettanto chiaro è appare il perché: far scivolare il disastro politico-sociale, e con esso i suoi reali responsabili, verso lo scontro fascismo-antifascismo, sempre utile per manipolare e opprimere la cittadinanza, rinnovando quella logica della “guerra civile” sulla quale è nata e si regge perennemente la “repubblica antifascista” creata dagli occupanti angloamericani ( qui e qui), FACENDO CREDERE CHE, SU TUTTI, IL VERO PROBLEMA SAREBBE COSTITUITO DAL “PERICOLO FASCISTA”. Es: qui).
A corroborare, per l’ennesima volta, la nostra tesi in merito all’oligarchia partitocratico-parlamentare il cui potere si fonda sulla “carta più bella del mondo”, la quale del cosiddetto “popolo sovrano” si fa beffe di continuo, dopo l’inserimento del “pareggio di bilancio” nella “costituzione” – senza ovviamente coinvolgere la cittadinanza (qui) – di recente è stato stabilito venga inserita anche la cosiddetta “tutela ambientale” (qui). Questa ennesima trovata rappresenta l’ulteriore riconferma che tale “carta”, progettata ed estesa da occupanti militari per il tramite di maggiordomi politici interni nel ruolo di facenti-funzione, ha come unico scopo generale quello di tenere ai margini i cittadini italiani, senza consentire loro alcun concreto margine politico che non sia precedentemente stabilito dall’alto, e così controllarli in modo poliziesco, alla faccia della “Libertà e uguaglianza inalienabile” e delle ciarle sulla “tolleranza ed il rispetto”!
Dunque, la parola d’ordine impegnativa per tutti i cittadini la cui coscienza è ben desta, deve essere CONSAPEVOLEZZA! Così, la questione da risolvere a monte, per come ricordato dal titolo dell’articolo, risulta categoricamente vincolata a constatare in modo inoppugnabile che il problema dell’Indipendenza nazionale italiana è legato al contenuto dell’attuale Costituzione! A convenire che NESSUN MOVIMENTO politico che sia autenticamente onesto e sinceramente animato dal desiderio di fare il bene dell’Italia, per quanto ben intenzionato e dedito ad arginare presunti “mali politici e sociali maggiori”, potrà mai e poi mai arrivare in tal senso ad un risultato concreto seppur minimo, se prima non si risolverà il problema summenzionato! A prendere atto unanimemente che per risolverlo, sarà necessario convocare l’Assemblea Costituente di TUTTO il popolo italiano, senza escludere nessuna componente politico-sociale e varare così una nuova Costituzione, capace di sviluppare l’eredità dell’ultimo vero Stato legittimo presente sul territorio Nazionale (qui). Ma per farlo, occorrerà necessariamente conoscerne l’Identità ideale del Sistema Politico fondante, il vero fattore dirimente che può risolvere il problema della Giustizia fra i popoli: il Sistema Fascista (qui e qui); facendo piazza pulita definitivamente del clima da guerra civile alimentato in modo perenne ed artificioso dai veri e soli mestatori di odio al soldo dei nemici dell’Italia… HOC DEUS VULT!
IlCovo
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