“ALLA ONORATA MEMORIA DI BENITO MUSSOLINI, DUCE DEL FASCISMO E DEL POPOLO ITALIANO”!
Cari lettori, amici e soprattutto nemici, i cataclismi che si sono abbattuti su tutti quanti noi, come uno dei peggiori flagelli che la razza umana abbia mai conosciuto, a cominciare dal secondo conflitto mondiale per arrivare sino ad oggi, si sono diffusi con una costanza e una violenza senza pari. Se si raffrontano i periodi di crisi che il mondo ha conosciuto in ogni tempo, non si riescono a trovare paragoni applicabili, alla luce di ciò che è avvenuto con una gradualità agghiacciante in questi ultimi trent’anni. Lo stesso ultimo conflitto mondiale, con il suo carico immane di vittime, impallidisce solo se lo si raffronta a quanto è capitato in questi ultimi cinque anni, in cui nominalmente non sussiste alcuna guerra guerreggiata su scala globale! Il dramma costante, progressivo, implacabile, che si svolge sotto i nostri occhi, racconta, cifre e documenti alla mano, di ecatombi sempre peggiori, di violenze immani, tragedie disumane (ad es. le vittime delle Guerre del Golfo, delle Guerre Balcaniche, oppure delle cosiddette “primavere arabe”, le quali hanno ottenuto l’instaurazione di governi fantoccio disumani, sventolando la bandiera della “civiltà”!!). Ciò che colpisce di questa catastrofe senza nessun precedente, è che l’uso scientifico dei mezzi di comunicazione di massa, della psico-propaganda politica serrata e della oppressione generalizzata, ha ottenuto un primo e più “grande” risultato globale: la accettazione supina della menzogna planetaria da parte di una consistente fetta della popolazione; ed il ribaltamento della realtà che pare non essere percepito come tale da milioni e milioni di esseri umani. Per cui, nonostante l’umanità si trovi a “vivere” (più corretto dire “sopravvivere”) in uno dei periodi più tremendi e violenti che la storia del mondo abbia mai conosciuto, la “versione ufficiale” propinata dai media racconta di “civiltà che si contrappone alla barbarie”, rispetto a tutti i principii che si pongono come alternativi o addirittura opposti a tale sistema globale religioso, filosofico e politico. I quali principii, alla prova dei fatti, sono in verità essenzialmente due e tra loro complementari, ognuno nei rispettivi ambiti: la Religione Cattolica Romana e la concezione dottrinale del Fascismo. Il potere mediatico e politico, che sono tra loro immanenti, hanno così ottenuto, gradualmente, di permeare in tutti i gangli della Società globale (proprio dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi). Questo ha trasformato gradualmente il potere di pochi, davvero pochi, in un gigantesco Moloch succhia-sangue e cancella-coscienze. I crimini commessi dai Poteri ufficialmente “costituiti” sono inenarrabili ed innumerevoli! Proprio per questo, con il supporto irrinunciabile della menzogna “istituzionale” (quindi, a tal guisa, trasformata in “verità dogmatica”), gli organi politici, guardandosi allo specchio e proiettando tale immagine sugli avversari, accusano nemici immaginari di attentare alla “libertà ed alla civiltà”. Ovviamente, per difendere, presumibilmente, tale immaginaria quanto inesistente “libertà”, essi usano violenze senza pari ovunque nel mondo! A tale scopo, le marionette istituzionali, nella cosiddetta “cultura” e nella stampa, raccontano talvolta, in taluni casi specifici, mimando una “bilancia” dei “valori” che non esiste, che “sì, le civili democrazie [SIC!] hanno [al passato! Ma in realtà stanno continuando!] commesso anche dei crimini, ma i valori [SIC!] per cui esse combattevano erano moralmente superiori, quindi, siccome si doveva pervenire ad una società civile in senso democratico [SIC!]…il fine giustifica i mezzi”!
Il fine sarebbe sempre la “Libertà”
Così la narrativa istituzionale comincia sempre col parlare di “libertà”. La innalza in ogni momento, la pubblicizza in ogni istante. Questo racconto pone le proprie radici valoriali con la fine del secondo conflitto mondiale che, stando alla versione ufficiale, avrebbe decretato il trionfo dei “diritti sulla “barbarie” del cosiddetto “nazifascismo”. La prima e più grande delle fandonie, poggia su montagne di morti massacrati e sterminati, eliminati dal genere umano come feccia indegna di esistere, non già come giusta punizione per presunti crimini commessi, ma come “dannazione della memoria” generata da un atto arbitrario, quello dei presunti “vincitori” materiali e morali. La più grande e tragica sceneggiata che il mondo abbia mai conosciuto, inizia dalle mattanze patite prima di tutti dall’Italia, a mezzo degli eserciti “alleati” (es, qui), che hanno usato il fu “bel paese” quale tavolo di laboratorio politico per la costituenda “strategia della tensione globale e permanente”, che OGGI, forte di decenni di criminale apprendistato, sta distruggendo l’intero mondo! In nome della “Libertà”, essa non solo è stata negata, cancellata e distrutta, per una parte della collettività italiana; ma anche per tutti quelli che arbitrariamente erano identificati con lo stereotipo costituito del cosiddetto “male assoluto” (qui). La prima e più eclatante risultante della presunta “vittoria del bene”, è stata proprio la negazione di questo preteso “bene” in assoluto e la “amministrazione”, sempre di tale presunto “bene”, in modo arbitrario da parte di chi detiene le redini del potere. Ma la narrativa ufficiale, abbiamo detto, quando si vede “costretta”, dal cumulo di cadaveri straboccante dalla Storia cagionata da codesti “liberatori” (…e dall’azione di formazione ed informazione intrapresa da gente come noi!), ad ammettere che “sì, crimini ci sono stati”, allora si affretta ad auto-giustificarsi, sbraitando che tali atti “furono per la Libertà di tutti”! Ma come già detto, codesti “tutti” erano (e sono!) un numero ristretto ai “tutti” che si “sottomettono”! Quindi, la stessa propaganda, la stessa “pubblicità”, potremmo dire, è ingannevole. Lo è “a monte” perché, se in nome del “giusto processo”, che si sventola insieme alla bandiera “bianco-rossa” (gli ex DC-PCI), vennero sterminate 100.000 persone, che di un processo equo non hanno mai beneficiato, allora il fondamento della menzogna, per chi vuol vedere, risulta chiaro. Ma la intellighenzia, anche e soprattutto a livello filosofico (e religioso!), non è stupida. Purtroppo è dotata di “intelligenza” luciferina. Prima di sterminare e compiere i propri genocidi (ovviamente, in questo caso, giusti! Per i motivi detti sopra!), ha instaurato una definizione “ufficiale” di Libertà e Diritti. Una versione che fa discendere il significato delle parole citate, non già dalla Civiltà nella quale hanno preso corpo (che è la Civiltà Romano-Cattolica), ma da uomini di Cultura e Politica, che hanno costruito (letteralmente) una “Città di Utopia”, volendo però piegare la Realtà a tale fantasia. La definizione di “Libertà”, che noi “viviamo” nel presente, discende, purtroppo, dai pensatori e da filosofi inglesi come Smith, e John Locke, ad esempio. Il XVII secolo inglese è stato l’apripista della catastrofe (preceduto dalla ribellione Luterana!). Questo perché ha frantumato il legame degli Europei con la propria Civiltà di riferimento, che è Romano-Cattolica. Il concetto di Libertà, declinato da costoro, è quello su cui è stata innalzata la bandiera della cosiddetta “resistenza al nazifascismo”, facendo credere che la “Libertà” (in inglese!) era difesa dai “buoni” resistenti, e distrutta dai cosiddetti “nazi-fascisti“; che in realtà, né in Italia, né in nessun altro luogo, sono mai esistiti (qui)! La necessità bellica di creare un “unicum” degli alleati dell’Asse, non a livello militare, come in realtà fu, ma a livello politico, definendo poi questo “unicum” come “monstrum” (qui), era forse più impellente che la vittoria stessa della guerra! Infatti, lo sforzo propagandistico teso a creare, inventare, questo “monstrum” è stato talmente titanico che costituisce tutt’oggi il fondamento delle fandonie propalate dal globalismo di matrice massonica attualmente dominante. Su questa stessa invenzione politico-narrativa, risiede il fondamento di un’altra farsa trasformata in tragedia, ovvero il cosiddetto “Processo di Norimberga”, con il relativo raccontino della “punizione dei vinti”. A Norimberga, in realtà, non è stato celebrato alcun processo. Ma la “percezione propagandistica”, forte della propaganda bellica dei precedenti cinque anni di guerra, fu proprio quella. Tra l’altro, l’esecuzione dei condannati, fu celebrata, allo stesso modo, in nome della “Libertà e dei diritti”. “Libertà e diritti” nel loro caso conculcati già in principio, perché i giudici non erano davvero tali, ovvero, non erano soggetti Terzi ed imparziali, che avrebbero dovuto far valere una Legge internazionale condivisa; bensì facenti funzione delle potenze vincitrici, che giudicavano secondo criteri propri e non universali. Assurda risulta, infatti, l’accusa di crimini di guerra, di cui pure i vinti erano ovviamente colpevoli; ma detti crimini furono giudicati tali SOLO ED ESCLUSIVAMENTE se commessi dai vinti. Sebbene tutte le accuse addebitate ai vinti, erano e sono ugualmente addebitabili a carico degli stessi “vincitori”. Gli avvocati, nel “processo”, lo fecero notare, ma vennero tacitati. Così il “processo” si palesò per quello che era: un gigantesco atto di sopraffazione, a fondamento del “futuro nuovo ordine mondiale”, radicato nel concetto Inglese di “Libertà”. Non è un caso, che oggi, soprattutto in relazione alle sofferenze partite dalla cittadinanza in questi ultimi cinque anni, quando la suddetta cittadinanza si organizza per provare a contrastare gli atti politici dei globalisti, lo faccia in nome “della Carta di Norimberga e dell’antifascismo“! Che rappresentano esattamente i fondamenti del globalismo (qui)!
Quid est Libertas – Definizione e contraddizione permanente
Dunque, la “Libertà” è concettualmente declinata in “inglese”. Lo stesso concetto mutuato dai “Lumi”, e diffuso ovunque nel mondo, ad iniziare dagli Stati Uniti (Es, qui e qui). Tale concetto di “Libertà”, è strettamente legato a quello di “felicità”, evocato dal costituzionalismo americano. Purtroppo, tali concetti, sono profondamente anti-umani, perché anti-cristiani, anzi, anti-cattolici. La “Libertà” è intesa al modo Soggettivo, e il Soggetto è legato alla “felicità” che deve raggiungere, attraverso il suo proprio benessere. La concezione inglese vede l’Uomo “buono” in se stesso. Gli accidenti della vita, lasciando l’Uomo “libero” di perseguire la propria “felicità” (= benessere), genererebbero un “equilibrio meccanico”, teso a far “star bene tutti”, di sintesi in sintesi. Il Governo liberale, pertanto, dovrebbe occuparsi di “far finire la libertà di uno quando inizia quella dell’altro” (!). Una mera funzione di amministrazione e di controllo. Il “Mercato” sarebbe il luogo della “Libertà per antonomasia”, in esso l’Uomo libero dovrebbe trovare la sua propria “felicità”, tendendo al benessere. I Secoli “bui” in quest’ottica erano, molto presumibilmente, quelli del “benessere per pochi”, i secoli dei “Lumi” devono essere quelli del benessere dei Soggetti (attenzione: non di tutti. Dei “soggetti”!), i quali, insieme agli altri Soggetti tenderebbero ad un perenne “equilibrio” votato a tale “bene”. Ora: la prima e più evidente contraddizione salta agli occhi quando voi che leggete risponderete alla seguente domanda: e qualora l’Uomo non volesse, ossia, rifiutasse di accettare la equazione “benessere = felicità”? Quando rifiutasse, quindi, di accettare la “Libertà” così imposta? Per il principio di non contraddizione, tale Soggetto si troverebbe escluso dalla Società, così come costituita. Quindi, il concetto inglese di “Libertà”, è necessario affinché il Soggetto abbia dei diritti da poter esercitare. Dunque, non è vero che la “Libertà” per la quale i “resistenti” avrebbero “combattuto”, è un valore assoluto e universale. Essa costituisce una formula, un mezzo di Governo Sociale, usato da una Elite (gli eletti, i maestri), che esercita, sempre in modo Soggettivo, il controllo sui propri sottoposti. L’altra e più importante evidenza che salta agli occhi del lettore attento è costituita da una “grande” assenza: Dio. La “Libertà inglese” è senza Dio, o meglio, senza il Dio Cattolico (qui). Poi di “dei” essa ne approva a iosa. A cominciare dal “dio Mercato”. E dal “dio benessere”. Dio non è più il Creatore, il Redentore del genere Umano. “Dio” si equivale all’Io. Tutto ciò che contrasta tale visione, è di per sé riprovato ed oggigiorno definito “nazifascismo”. Da questa declinazione del lemma “Libertà”, si arriva poi alla declinazione Socialistica, perché è falso dire che il Socialismo si contrapponga al Liberalismo. Esso, casomai, si propone soltanto quale metodo diverso per un unico scopo comune ad entrambi: il benessere materiale. Il Socialismo definisce davvero “Libero” solo chi può materialmente avere una remunerazione e una refezione. Per questo non è affatto in contraddizione con tale principio, la sanguinaria “dittatura del proletariato”. Allo stesso modo della “economia di Mercato”, pochi hanno il vero profitto e lo “distribuiscono”. Ma il fondamento materialista ed edonista non è in discussione e il vero dramma è rappresentato dalla concezione della “Libertà inglese”. Attraverso questa, il mondo è stato sprofondato nel caos. Ma, da sempre, lo stereotipo che viene abilmente diffuso è rappresentato dall’affermazione secondo cui “…anche se tale Libertà è difettosa, meglio una Libertà difettosa che una oppressione organizzata”, indicando ovviamente come archetipo dell’oppressione un generico e immaginario “fascismo”. In realtà, nell’indicare da parte delle istituzioni dominanti quale nemico “assoluto” il “fascismo”, tale affermazione ha un “che” di veritiero. Giacché la Concezione dottrinale Fascista, ma quella vera (qui), costituisce realmente IL LORO nemico politico totale. Lo è certamente, infatti, del Liberalismo, del materialismo, dell’utilitarismo… e di tutte le imposture anti-cristiche e anti-romane partorite da mente luciferina. Ma non è certamente il “nemico”della “libertà, dei diritti, della civiltà”! Infatti, tali lemmi, sono stati usurpati dal Liberalismo inglese, e associati ai LORO concetti, nella loro accezione dei termini, come detto sopra. Non è vero che il Fascismo persegua l’ “intolleranza, il razzismo, la violenza e l’oppressione”. Questo lo abbiamo abbondantemente dimostrato, non solo andando alle fonti “primarie” (es, qui), ma anche nel nostro studio ultra-decennale (qui , qui e qui) in modo Scientifico. Nel Fascismo esiste ed è sempre esistito, il concetto di Libertà e Diritti. Una sintesi (nel senso di sunto) veramente degna di nota è quella edita dalla Scuola di Mistica Fascista, ad opera del Cattolico G. S. Spinetti (qui). Complesso e articolato il concetto di Libertà nel Fascismo, è totalmente armonico con quello espresso dalla filosofia Tomista. Chi volesse ragguagliare le origini filosofiche del concetto di Libertà nel Fascismo, dovrebbe guardare, ad esempio, alla Lettera Enciclica “Libertas” (qui). Così, non è vero che il Fascismo voglia sopprimere la Libertà, per instaurare l’Oppressione. E’ invece vero che la vera Oppressione, quella che patiscono oggi i cittadini, è l’Oppressione Liberale, a cui però i cittadini stessi, soddisfacendo i desiderata dei “padroni del mondo” massoni, plutocrati, messianisti, attribuiscono falsamente l’etichetta di “fascismo”. Così, in modo benvenuto per il globalismo, i cittadini faranno a gara a chi è “il più ed il vero antifascista”, scontrandosi fintamente con gli antifascisti di Stato, perché loro sarebbero “più fascisti dei fascisti”, visto che fanno, in realtà, quello che sono e sono sempre stati: ovvero, criminali! Così facendo, garantiscono stabilmente la tirannia globale, che non vuole altro se non la permanenza dei (dis)valori su cui fonda il messianismo attuale: l’anti-cattolicesimo e l’antifascismo. Questo permette il perdurare dell’oppressione, che può cambiare sempre di pelle, passando il testimone ad “altri soggetti” deputati ad allargare la cinghia stretta al collo della popolazione, aspettando di vibrare il colpo di grazia, non più attraverso il cappio, ma la mannaia!
La menzogna, base della nuova repubblica “inglese libera”
Abbiamo detto che la narrativa istituzionale è fondata sulla menzogna. Tale menzogna occupa la parte principale della “versione ufficiale” in merito alla cosiddetta “resistenza al nazifascismo, per il trionfo della libertà”. I punti cardine di tale narrativa mendace sono principalmente due: i “resistenti combattevano per la libertà” (abbiamo visto che tipo!); “i fascisti difendevano e operavano per la barbarie e l’oppressione, al soldo dello straniero”. All’interno di questo schema bugiardo, si inseriscono anche le tonnellate di fango “postumo” gettate sui vinti, prima fra tutti su Benito Mussolini. Egli addirittura sarebbe “fuggito”, alla fine del conflitto, lasciando in balia degli eventi i suoi. Inoltre, la R.S.I. sarebbe stato un “governo fantoccio” (mentre invece rappresenta l’unico Stato legale italiano, di fatto e di diritto, qui), in balia del “tedesco invasore”e straniero (ovviamente il fatto che anche gli anglo-americani fossero ugualmente stranieri, e che formalmente gli invasori fossero loro, costituisce solo un dettaglio, visto che rappresentano i “buoni”). Tali menzogne trovarono la prima e più clamorosa smentita proprio da parte di un antifascista onesto, Carlo Silvestri (qui), di area SocialDemocratica, che costituì con il Governo della R.S.I. una struttura governativa segreta per la opposizione concreta ai soprusi e abusi degli alleati traditi. A tale attività Nazionale, concorsero molte figure di primo piano della stessa R.S.I., quali Biggini, Pisenti, Montagna, Tamburini, solo per fare alcuni nomi. Il più noto di tali personaggi fu proprio Rodolfo Graziani. Lo stesso Silvestri smentisce e fa notare l’assurdità, anche, del fango postumo sul “Mussolini fuggitivo”, che si aggiunge al clima fratricida instaurato e voluto dalle potenze tuttora occupanti il suolo patrio. Così, volendo instaurare la vera tirannide, ovvero quella uscita dal cataclisma della guerra civile italiana, a nome e per conto degli stranieri, “il fine giustifica i mezzi”; per cui la menzogna, finalizzata al trionfo della “Libertà inglese”, era ed è sempre “morale”, secondo costoro. Non, come ci si aspetterebbe da veri “paladini della Giustizia”, una prassi tesa a “dare a tutti secondo quello che meritano” (a chi la punizione, la punizione – fermo restando che per uno stesso crimine, tutti i colpevoli devono esser puniti, non solo alcuni – a chi il premio, il premio). Ma una prassi tesa a generare un permanente stato di guerra civile artefatta, basata sulla bugia sistematica e istituzionale. Così, un atto, viene slegato dalla sua oggettività e viene manipolato a favore della “narrativa” istituzionale dominante. Il trionfo politico del Divide et impera ad opera di chi opprime il popolo italiano da ottant’anni!
Il “Potere” non può Giudicare nessuno!
In questo turbine di ribaltamenti della Realtà, avendo ribaltato il primo e più importante dei significati, quello della Libertà, non poteva non essere capovolto anche quello della Moralità degli atti. Chi detiene il potere a danno di tutti, infatti, ha inserito nella fandonia di Stato che i “resistenti” (di tutte le latitudini politiche), avrebbero dalla loro, oltre che il fine, anche la Moralità “oggettiva” di detto “fine”. Così, siccome abbiamo detto sopra che il “dio” degli Inglesi non è il Vero Dio Cattolico, tale “fine” assurge esso stesso a divinità. Ecco come al concetto di Libertà inglese è stata affiancata la “democrazia liberale inglese” (qui) – quella per cui oggigiorno, da quelli che una volta erano i Santi Altari Cattolici, si prega ed inneggia – anch’essa trasformata da mezzo a fine e “valore assoluto”. Motivo per cui, mancando la “democrazia” (inglese), mancherebbe sicuramente la “libertà” (inglese). Così, la vera prova della “Sovranità” risiederebbe nell’esercizio della cosiddetta “democrazia”, ovvero nell’uso delle urne! Chiaramente, avendo abolito il vero significato di Libertà, come sopra, non è possibile nemmeno comprendere quello vero di “Sovranità”. La Sovranità, che per la Dottrina Fascista, radicata in quella Tomista, è della Nazione Gerarchicamente ordinata, e che può essere esercitata solo perché si rifà all’unico Sovrano di tutti, che è Dio, secondo la dottrina Liberale, invece, appartiene ad un generico concetto di “popolo” quale somma di individui, il quale popolo, dunque, non ha identità ma ha solo una funzione. In tal senso, allora, chi non si avvale delle urne, non è “sovrano” e soprattutto non ha “diritti”. Nella concezione negativa della “Libertà e dei diritti”, finora abbiamo visto che tali termini generano esclusivamente discriminazioni interne. Non concependo altri contenuti e forme di “Politica” (in senso alto!), se non quelle Inglesi, chi non “esercita” la politica Inglese, semplicemente non esiste! Così, alla luce di tali assunti indiscutibili, si spiegano le immani tragedie a cui gli stati cosiddetti “civili e democratici occidentali” (altri termini usurpati) hanno partecipato, o hanno provocato, con conseguente ecatombe di vittime, che ufficialmente non sono tali. No! Poiché sono soltanto il piccolo prezzo per la “difesa dei valori inglesi”, contro i “fascisti”. Questo perché, avendo tolto a Dio il Giudizio della Moralità degli atti umani, chi decide quali di essi siano davvero morali o meno, è solo la “filosofia inglese”. Così, lo sterminio della popolazione irachena (come di quella serba, libica, afgana, siriana, ucraina ecc. ecc.) risulta “morale”, perché il fine era la loro “liberazione” e l’avvento della “democrazia” (come lo fu quello della popolazione Italiana soprattutto nel biennio 1943-45 ad opera per l’appunto dei “liberatori”!). Soprattutto, le istituzioni messe al potere per mantenere tale “libertà inglese”, bisogna che mantengano disgregata la popolazione, alimentando politicamente delle guerre civili ideologiche permanenti. Questo metro di giudizio soggettivo, slegato dalla Oggettività dell’Atto Morale Giudicato da Dio, è quello applicato per ogni ecatombe a cui l’umanità è stata sottoposta da ottant’anni. Non ultima quella generata dalla “pseudo emergenza sanitaria”, per non parlare della “guerra in Ucraina”, o di altro ancora. Il “fine giustifica i mezzi”, ma entrambi sono definiti “morali” da una filosofia o da una elite satanica, che si auto-elegge a “divinità”! Così, per chi è radicato nella Verità Tomista, nel Vangelo di Cristo e nella Fede Cattolica Apostolica Romana ortodossa, risulta chiarissimo quanto mentano, siano indegni, falsi, criminali, luciferini, coloro che distribuiscono in modo apodittico patenti di “moralità”, giudicando gli altri quali “rifiuti dell’umanità” o “mostri”. Essi lo fanno senza battere ciglio, seduti su di un cumulo di morti e su una montagna di genocidii che non hanno termini di paragone! Non avrebbero e non hanno nessun diritto né autorità morale per accusare nessuno, perché il loro vero aspetto è quello di mostri assetati di sangue! Eppure senza alcun pudore, lo fanno, forti del potere mediatico che gestiscono arbitrariamente in modo assoluto! Perché solo con la forza della menzogna che si alimenta da sola, con la violenza della sopraffazione, per costoro è possibile sopravvivere, contando sull’accettazione supina e sull’istupidimento indotto della cittadinanza. Ma satana non è stupido, purtroppo. Quindi, per poter operare al “meglio”, si è avvalso di una “dissuasione” costante e permanente, proprio a mezzo delle filosofie di cui sopra. Perciò, i cittadini appositamente indottrinati e traviati da decenni, generalmente “cercano” la “felicità” per come declinata dalla filosofia inglese. In virtù di questo, è potuto accadere l’inenarrabile, soprattutto in questi ultimi anni. Così, mentre la filosofia Cristiana, Romana e Cattolica, ovvero Fascista, educava al Sacrificio per l’ “altro”, per la Patria, in nome di Dio; per il Bene Morale e Materiale della Collettività; alla Lotta (con la maiuscola!) per la Civiltà, identificata nello Spirito e nelle Virtù di ROMA; alla accettazione finanche del martirio (qui) per la Difesa di Valori eterni, che sono prima di tutto e soprattutto Spirituali (!); l’anti-civiltà messianista, basata sul materialismo, l’edonismo, il sensualismo, il benessere, il consumo, ha sollecitato con tutti i mezzi le pulsioni più basse dell’Uomo, che non è affatto “buono in se stesso”, ma è ferito dal peccato originale e dalla sua Natura imperfetta e fragile. In questo modo, si è voluta convincere la collettività a confidare non in Dio, l’Altissimo, il Redentore; bensì nell’uomo “stesso” e nella sua presunta potenza, fissando lo sguardo in basso, verso la creatura e cancellando dai cuori e dalle menti IL CREATORE! Questo ha generato l’ecatombe che stiamo vivendo e spalancato le porte dell’inferno in terra. E visto che oramai, il dramma in atto ha reso chiaro che il fine del “potere” è di addivenire ad un messianismo secolare, quindi ad un Mondo in cui esistono “pochi eletti” e tanti schiavi di questi ultimi, dove ogni elemento, fatto, avvenimento, è totalmente teso verso questo fine letteralmente diabolico (dal greco antico “diaballo“, separare, porre frattura) quale che sia il mezzo (…il fine giustifica i mezzi!), allora la risposta non potrà che essere quella di ri-prendere l’unico Cammino realmente Giusto: quello della Civiltà Romano-Cattolica incarnata dal Fascismo, nel suo sviluppo coerente. Nessuna “soluzione a buon mercato” né di compromesso porrà mai argini e men che meno “libererà” alcuno. Solo nel nome di Dio e dell’Italia Fascista si potrà sperare nel ritorno al vero “umanesimo”: quello dell’Uomo che riconosce l’autorità di Dio, l’Altissimo e su quella edifica la propria Civitas. Ecco la Vera ed unica Libertà, che simbolicamente è rappresentata dall’unione della Croce e del Fascio Littorio… icone Romane della Redenzione e della Giustizia!
IlCovo