Cari lettori, abbiamo ampiamente dimostrato nei nostri studi (qui) e nelle nostre analisi esposte pubblicamente (qui), come la realtà che vediamo sotto i nostri occhi rappresenti l’allestimento di una immensa e tragica sceneggiata etero-diretta (qui). Tale impalcatura scenica, è stata creata per degli obiettivi generali precisi, che sono riassumibili in tre concetti la cui applicazione è verificabile sul palcoscenico globale in relazione all’intera umanità: 1) depopolamento planetario, 2) schiavitù fisica e morale, 3) ateismo e lotta contro ogni verace concezione spirituale, con tutto quel che ne consegue. Dunque, come abbiamo già rilevato (qui), anche la “questione ucraina” si inserisce nel più generale perseguimento di tali risultati, dove i vari attori in scena, partecipandovi attivamente o facendosi strumento inconsapevole dei “potenti di questo mondo”, mostrano in tutti i casi la loro oggettiva strumentalità pienamente in linea con la sceneggiatura di cui sopra, dalla quale possono sperare al massimo di poter conseguire soltanto qualche momentaneo ed apparente vantaggio. Ma di fatto, il vero vantaggio strategico principale, di cui però si avvalgono esclusivamente i “pupari”, è rappresentato dalla “dissimulazione”. Dire che le cose “non sono come sembrano”, parrebbe solo una frase retorica. Eppure, per quel che riguarda la storia del mondo, i fatti stanno esattamente così. Per questo motivo, tornando alla più stretta attualità, dai media ci viene fornita soltanto una rappresentazione superficiale, in merito quella che deve apparire come una guerra di “bilanciamento geopolitico di forze su scala planetaria”, in relazione alla capacità di esercitare una oggettiva influenza su più livelli da parte di un determinato soggetto, ovvero, la più che tardiva invasione della Russia in Ucraina, finalizzata all’annessione del Donbass russofono, a tutela dei propri interessi nazionali storici, minacciati dalla prepotenza invadente della NATO anglo-americana, o almeno, è così che deve sembrare ai cosiddetti “smaliziati”. Invece, a ben guardare, nella sostanza e sullo sfondo, si tratta di un nuovo passo verso l’annientamento del mondo come “insieme di Nazioni abitate da Popoli dotati di una precisa identità storico-culturale”. Tale affermazione, secondo quanto ripetiamo sempre nei nostri scritti, si basa esclusivamente sull’analisi oggettiva dei fatti concreti. Come di consueto, il “nemico” di TUTTI i contendenti (ovviamente, quello immaginario!) viene rappresentato dall’inesistente “fascismo” che sarebbe incarnato da entrambi i belligeranti, ossia, quello contro cui starebbero combattendo tanto gli Ucraini (ovvero le milizie armate e inviate dalla NATO), quanto i Russi (ovvero i Soldati coscritti e/o galvanizzati dal “mito della guerra antifascista patriottica” evocata in primis dallo stesso Putin per la “Liberazione del Donbass dai nazionalsocialisti”). La campagna ucraina, singolarmente scatenata dal Presidente russo esattamente quando e come voluto dalla NATO, ha generato una serie di avvenimenti, casualmente TUTTI idonei ad accelerare e implementare la famosa “agenda 2030” dell’ “occidente libero e democratico” pluto-massonico, in tutti i campi! Così, mentre l’attenzione del pubblico viene sapientemente spostata dai media verso il prezzo del Gas (di cui in realtà non c’è alcuna penuria e del quale in campo UE-ista si ostenta solo in apparenza la volontà di cambiare la fonte di importazione), gli equilibri geopolitici si cristallizzano come sempre in favore della perenne divisione nei “due blocchi di potere egemonici”, alla faccia del multi-polarismo di cui si ciancia a vanvera in certi ambienti pseudo-contestatori. L’obiettivo super-capitalista socialista della cosiddetta UE (qui), viene così perseguito a passi sempre più serrati, proprio in virtù della propaganda anti-russa e del tragico sceneggiato bellico che “va ora in onda” a beneficio dei “telespettatori” della UE.
In proposito, nel frattempo, in quel della repubblica delle banane italy-ota, la messinscena, che ha rivestito i panni elettorali, ha generato immancabilmente, secondo quanto già ampiamente documentato in anticipo (qui), il solito antifascismo di maniera. Dove i “padroni del discorso”, come di consueto, impostano da sempre la loro campagna stampa antifascista sulla base di articoli giornalistici e servizi televisivi, per come viene svolta perennemente da quasi 80 anni, cioè stigmatizzando il ritorno di un presunto fascismo senza che oggettivamente esista “nessun vero rappresentate del Fascismo AUTENTICO, politicamente organizzato” (qui), ma solo in funzione delle “necessità politiche contingenti” frutto del disordine istituzionale imposto dai “Pupari” a mezzo dei loro “pupazzi” in terra italica, e dunque in base alle pretestuose accuse di “fascismo” degli uni, rivolte strumentalmente agli eredi dei missini, da sempre tutti antifascisti (!) come la Meloni (ma nel suo caso, senza esagerare troppo!), cui corrispondono in modo uguale e contrario quelle che vengono rivolte dagli altri contro Putin ed i suoi sostenitori! Tuttavia, visto il credito che la stessa “signora dell’Aspen Institute” gode in terra nord americana, nelle critiche alla sua persona non è parso lecito superare una certa soglia, essendo ben chiaro a tutti i “polemisti” come esse siano solo frutto di contingenze politiche, svolte solo in funzione propagandistico-elettorale, rivolte più che altro ad accreditarne l’immagine di “vittima” di un campagna di odio politico pregiudiziale.
Così, in funzione degli equilibri del quadro politico UE-ista (diretti da sempre oltre Manica ed oltre Atlantico!) (qui) il presidente russo, come abbiamo detto, viene variabilmente accusato dalla propaganda occidentale, tanto di “fascismo che di comunismo”, ma, come ripetiamo nuovamente, l’accusa generica di “fascismo” ormai ha fatto un passo “avanti” presso l’opinione pubblica demo-liberale, trasformando così in “fascisti” tutti coloro che vengono accusati di non essere liberali (ovviamente, bisogna vedere se poi costoro non lo siano davvero!). Quindi, secondo quanto teorizzato e messo in opera da decenni dalle liberal-democrazie (qui), il “fascista” può anche essere un “comunista”, o un soggetto accusato di esser tale.
Invece, la realtà dei fatti, racconta di categorie “diverse” di antifascisti, che concorrono tutte alla cristallizzazione del quadro politico mondiale all’interno di uno scenario distopico, rivolto alla distruzione “controllata e graduale” nonché all’oppressione totale del genere umano, o almeno di quel che di esso i “pupari” hanno deciso ne debba restare, sulla base delle loro “agende”. All’interno di questo preciso scenario, si “presentano” tanto le “forze” diretta emanazione dei “registi” dello sceneggiato, quanto quelle che immaginano di poter trovare un proprio spazio di manovra autonomo, che magari permetta loro di sopravvivere o di giungere ad un “armistizio” con chi regge i fili del teatrino. Il caso di Putin ci pare rappresenti un tipico esempio emblematico, ossia quello di uno “strumento di fatto” dei “Pupari” che, conscio e consenziente o meno che sia della cosa, permette loro di attuare comunque ed al meglio, i piani dell’agenda globale da essi redatta. Il suo modo di agire, soprattutto grazie all’ “aura di salvatore della patria” che si è costruita nel tempo (o che gli è stata appiccicata addosso?), accarezzando temi che gli hanno procacciato le simpatie di molti gruppi etero-diretti della cosiddetta “contestazione sovranista” (…dimmi con chi vai e ti dirò chi sei...) si inserisce pienamente (e non a caso!) nel perseguimento generale dell’antifascismo globale, nonché del mantenimento degli “equilibri” geopolitici costituiti (…e immancabilmente, all’interno di questo scenario si inseriscono anche i cosiddetti “neofascisti” che, come abbiamo ricordato [qui], si “dividono” in modo artefatto ed etero-diretto nelle due correnti di “destra e sinistra”!). Così molti degli atti di Putin, non si spiegano e non si spiegherebbero se non definendo il personaggio o come un politico in mala fede, oppure come un politicante davvero stolto. In tutti i casi, la sua “utilità” finale per le “elites plutocratico-massoniche” risulta incontrovertibilmente palese.
Meriterebbe, anzi, una analisi particolareggiata, dal punto di vista militare, strategico e geopolitico, ciò che la Russia di Putin ha portato avanti dal febbraio scorso. Soprattutto, come lo ha fatto e se davvero sta giovando al popolo russo. Ma ciò esula dal campo specifico delle nostre competenze. E’ però innegabile che nessuna delle azioni portate innanzi dalla Federazione Russa, abbia effettivamente colpito il Sistema Globale in quanto tale, per come vorrebbero dare ad intendere certi soggetti che sulla rete vanno qualificandosi come “patrioti”. Anzi, tali comportamenti possono essere inseriti all’interno di quel “gioco delle parti” che tenta il “bilanciamento di influenze” nel quadro di un Sistema globale bipolare, un disegno politico che resta comunque totalmente fittizio e sulla carta, perché il Cremlino, concretamente, al momento non ha nemmeno ottenuto minimamente di imporre un “freno” all’espansione militare della NATO in Europa.
Così, l’antifascista Vladimir Putin, insieme agli antifascisti opposti-uguali della NATO a trazione Atlantica, non sta facendo altro che “diffondere gli errori della Russia nel mondo”, proseguendo con ciò in quel tremendo percorso già iniziato a suo tempo nel 1917 e soltanto apparentemente cambiato più nella teoria che nei fatti. L’eterno gioco delle parti in cui gli apparenti antagonisti rappresentano due facce della stessa medaglia, nelle mani dei “secolari Pupari” di sempre, che rispondono del loro operato esclusivamente al “nemico eterno” dell’umanità! Proprio a questo proposito, una analisi stesa da un Sacerdote Cattolico “ortodosso” (non modernista) già nel tempo in cui fu diffusa, quando si era agli inizi della guerra, pare cogliere tutti gli aspetti controversi della situazione:
“…Certamente non intendo con ciò avallare le suggestioni di ingenue fantasticherie, condite di profezie millenaristiche, rispondenti al bisogno di individuare un salvatore umano: teniamo presente che è praticamente impossibile assurgere a certi livelli di potere e mantenervisi senza essere affiliati a una società segreta e senza il sostegno dell’una o dell’altra fazione del giudaismo finanziario. E’ possibile, anzi, che neppure Putin sia estraneo alla competizione (coordinata da un livello superiore di potere) tra due opposti modelli di dominio mondiale: quello unipolare della massoneria palladista, di matrice anglo-americana, e quello sinarchico della scuola francese, che prevede un equilibrio tra diversi centri di potere…”
Ebbene, cari lettori, in questo consiste precisamente la tattica della dissimulazione. Ma, per rendersi conto davvero della situazione e per comprendere cosa è veramente in grado di riproporre la Rinascita, la Giustizia e la Verità, si deve necessariamente tornare alla fonte della Nostra Civiltà Romano-Cristiana, quella politicamente rappresentata SOLTANTO dal Fascismo! Storicamente non ci sono altre vie politiche concrete, proprio i fatti stanno a dimostrare che è così!
IlCovo