Cari lettori, purtroppo, come ormai accade dal 1945, la farsa dell’immancabile “nemico” da combattere a tutti costi, il sempreverde nazi-fascista (o il comunista, o il “totalitarista”, a seconda dell’utilità politica del momento: poiché i termini sono stati tutti mendacemente equiparati) cui ci ha abituato il cosiddetto “occidente democratico”, non manca mai di tornare prepotentemente alla ribalta quando serve! Lo abbiamo visto nel recente passato con le “guerre per portare la democrazia”, con le pantomime inerenti le “rivoluzioni” etero-dirette – di “primavera” o “colorate” che dir si voglia, perché la regia è sempre la stessa – e lo osserviamo adesso, con la tragica messinscena della “guerra russo-ucraina”, cui abbiamo già accennato (qui).
Una cosa è certa: già prima della fine del secondo conflitto mondiale, ai “vincitori democratici” serviva dividere il “bottino” e spartire le rispettive zone di influenza, per creare un equilibrio fittizio, utile principalmente per mantenere le rispettive egemonie. Dopo Yalta, è arrivato il Patto di Varsavia. La divisione in “due blocchi” era necessaria per alimentare la gara alla supremazia e per stabilirla a livello planetario. Tale visione del mondo, nei potenti della terra (i “pupari” della plutocrazia massonica!), è profondamente permeata di questa concezione duale della geopolitica, ed essi si muovono (e muovono a loro volta le proprie pedine!) costantemente all’interno di questo schema. Tale logica dei rapporti politici su scala planetaria, non è mai stata messa seriamente in discussione da nessuno, venendo tutt’al più adattata al mutevole (non nella sostanza ideologica della divisione di fondo, ovviamente!) contesto politico ed economico mondiale. Tutto quello che è avvenuto fino ad oggi, si inserisce in questo ambito “duale”, tra espansione e bilanciamento, ma il fine è solo uno: l’egemonia (qui).
La “questione Ucraina” viene ad inserirsi perfettamente, purtroppo, in questo cinico schema. La Nazione in questione, culturalmente da sempre contigua alla Russia, già appartenente all’ex blocco Sovietico, subito dopo l’ottenuta indipendenza, è stata usata come deterrente nei confronti dell’ex Patria del Socialismo Reale, che nel frattempo, dopo il crollo del Sistema Comunista, era alla ricerca della propria identità, pur essendo anch’essa funestata da infiltrazioni politiche, economiche e culturali “occidentali” di ogni genere. Ad ogni modo, alcune zone della nuova Repubblica Ucraina, inevitabilmente, erano rimaste profondamente legate all’identità e cultura russa. Impossibile non considerarle un fattore di rottura. Soprattutto, impossibile pensare che tali problematiche sarebbero state ignorate dal cosiddetto “occidente democratico” al fine di fomentare una “strategia della tensione” sul piano internazionale (qui). Questo è quanto puntualmente accaduto, tenendo conto che l’Ucraina è, letteralmente, una Nazione di confine, una porta, attraverso la quale in termini geopolitici si può far “entrare” o “uscire”, per una intera regione del mondo, la stabilità oppure procurare una crisi di portata internazionale. In questa condizione di perenne incertezza, ricercata e voluta da tutte le parti in causa, per tentare di sfruttarla ognuna a proprio favore in qualche modo, si arriva alla farsa (tragica) della “rivoluzione colorata” del 2014, che mette a segno un Golpe politico guidato da uomini al servizio del cosiddetto “occidente statunitense” e della NATO. Da quell’anno in poi, inevitabilmente (anche questo era assolutamente prevedibile), la situazione delle zone popolate dai russofoni dell’Ucraina è andata deteriorandosi e le aggressioni a loro danno, come gli attacchi militari con relative stragi, da parte del governo golpista, hanno generato un dramma esteso (anche questo voluto, preparato e ottenuto). Dunque un’altra cosa è certa: l’Ucraina non rappresenta un problema nuovo per la Federazione Russa, né dal 2014, né dal 2022, ma dalla caduta del muro di Berlino. Ancora più certo è il fatto che la vertenza del Donbass, che è stata sfruttata anche dalla Federazione Russa per controbilanciare il peso politico in campo in quello scacchiere, non rappresenta una novità. Infatti, il movimento aggressivo di espansione della NATO ai confini con la Russia, per provocarla e per intimidirla, sia politicamente che militarmente, è iniziato immediatamente dopo il crollo dell’URSS, perché in campo atlantico si voleva sfruttare la debolezza del “nemico”, per guadagnare sempre più terreno. Così come, in campo “democratico-occidentale a trazione atlantica”, la propaganda anti-russa è SEMPRE stata propaganda anti-sovietica ed anti-comunista, a prescindere dal regime interno al Cremlino, poiché dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, la propaganda politica agisce perennemente per “immagini stereotipate”, “topos”, “simboli”. Quel “nemico” DEVE restare l’eterno “nemico comunista”, assumendone in tutti i casi le caratteristiche, perché in una logica duale, per forza di cose, devono esistere due blocchi: uno “avverso” all’altro, dove soprattutto UNO è il rappresentante del “Bene assoluto” e l’altro incarna il suo opposto e contrario. Questa medesima logica è la stessa che sta a fondamento dell’ideologia antifascista. Ossia, DEVE esistere per forza un “fascismo” politicamente inventato ed addomesticato contro cui scagliarsi: e così, per questo motivo, il “fascismo” deve incarnare tutto ciò che non è l’occidente liberale. Quindi, in base a questa logica, alla fine anche il “comunismo” è… “fascismo”. Ecco perché tutti i capi di Stato avversati dalle “sante democrazie atlantiche” sono stati etichettati dalla propaganda liberal-democratica come fascisti. Così anche Bashar al Assad è “fascista”; Saddam Hussein è “fascista”; Osama Bin Laden è “fascista”; Gheddafi è “fascista”; e finalmente Vladimir Putin, anche lui è “fascista”! …ed il fatto che sia contemporaneamente definito come “comunista”, per i democratici guidati da Washinghton non rappresenta affatto una contraddizione in termini! Siccome, tutto ciò che non è “occidente liberale” è “fascismo”, anche il “comunismo”, ripetiamo, è “fascismo” (magari “rosso”, del resto, insigni studiosi del Fascismo come il compianto prof. A. James Gregor hanno sostenuto proprio questa teoria!) e quindi anche Putin deve essere un “criminale fascista” (o nazi-fascista, ma di solito il termine viene usato solo per esacerbare l’accusa. Di fatto, il termine “Fascismo” – svuotato dei propri contenuti ideologico-dottrinali, da sempre prepotentemente negati o mistificati in tutti gli ambiti (qui) – è di per sé sufficiente a definire il “male assoluto”, o almeno nella repubblica italy-ota lo è stato ufficialmente, fino allo scorso 15 marzo 2022, quando si è concluso con una storica sentenza definitiva in nostro favore l’iter del processo politico che ci ha visti chiamati in causa, proprio in qualità di fascisti! …vedi qui). Tutto questo indipendentemente dal fatto che il personaggio da demonizzare sia o meno davvero “comunista” o “fascista” a lume di riscontri politici concreti. La qual cosa non interessa per nulla alla propaganda, che invece si deve occupare solo di creare degli ideal-tipi, per aizzare a comando la pubblica opinione contro il “nemico sterminatore” e “cattivo” di turno. Tale “topos” del “nemico nazi-fascista sterminatore”, ereditato dall’assetto della Seconda Guerra mondiale dai “futuri” (per l’epoca) “nemici” (occidente statunitense e URSS), viene utilizzato ininterrottamente da allora sino ad oggi. L’accusa di “nazi-fascismo” riversata sul proprio nemico, accusa scambiata vicendevolmente dai contendenti, è estesa a tutti gli ambiti della Società, e permea tutte le categorie che si vogliono stigmatizzare o aggredire politicamente e socialmente, al fine di impedire qualsiasi ragionamento e discussione (qui). Essendo il “fascismo” universalmente bollato dalla propaganda globalista pluto-massonica come un “reato di per sé” (proclamato come tale senza problemi da media, gruppi politici e istituzionali del sistema, almeno fino al 15 marzo del 2022, quando finalmente abbiamo ottenuto in modo ufficiale di vincere la prima battaglia campale contro tale lavaggio del cervello collettivo – qui), lo è primariamente dal punto di vista “morale”. Dunque il “topos” antifascista è prima di tutto finalizzato ad aggredire ed intimidire la “vittima” di turno, impedendole qualsiasi possibilità di difendersi ed esponendola al pubblico ludibrio come reietta, venendo qualificato il “fascista” come di per sé “abietto”, ed avendo attribuito al termine “fascista”, in modo mendace, il marchio dell’infamia perenne, sinonimo di ogni aberrazione conosciuta e sconosciuta (!), a maggior ragione in una situazione di guerra, dove la propaganda regna sovrana in modo totalmente incontrastato! Difatti, le “guerre atlantiche per esportare la democrazia” verso popoli che invece sono stati massacrati ed annichiliti, negando ad essi finanche la possibilità di sopravvivere, sono state condotte, secondo quanto diffuso dalla propaganda demo-liberale, proprio contro gli immancabili “fascisti” immaginari!
Ma chi, allora, concretamente, può in modo realistico essere qualificato come vero “innovatore” e come reale “oppositore” verso tale status quo? Certamente, chi ROMPE in toto col sistema vigente fin dai fondamenti filosofici, chi recide definitivamente il nodo scorsoio che avviluppa e soffoca il mondo intero in una crescente spirale di menzogne e di sfruttamento, denunciando lo stato di cose integralmente e senza reticenze! Ossia, chi abbandona, denuncia e respinge il fulcro propagandistico su cui si regge, letteralmente, la possibilità stessa di opprimere e distruggere l’intero mondo, rifiutando cioè i “topoi” creati dai vincitori della Seconda Guerra Mondiale, a loro volta “braccio armato” di pluto-massoni globalisti senza scrupoli!
Chiaramente, tutto questo può essere definibile soltanto come un processo in fieri. Infatti, non è realisticamente ipotizzabile, sebbene auspicabile, che qualche soggetto politico-religioso possa, in immediato e senza che “qualcuno” tra i “pupari” lo vada a rilevare e perciò ad ostacolare con tutti i loro innumerevoli mezzi, il poter pervenire alla conoscenza della Verità delle cose e della Storia, che sono stati occultati, se non finanche vilipesi e falsificati da più di 80 anni, proprio per garantire alla plutocrazia massonica quell’assetto “duale” da essa stessa organizzato al fine di poter sopravvivere e dominare incontrastata! Ma nel momento in cui questo “processo di revisione” iniziasse davvero ad attecchire ad alti livelli, i criteri per poterlo rilevare come tale, sarebbero evidenti per tutti. Ecco perché nell’osservare il cosiddetto occidente democratico e la Federazione Russa scambiarsi vicendevolmente, come da copione, l’accusa di rappresentare ognuno il cosiddetto “nazi-fascismo“, siamo portati a pensare che ragionevolmente tutto ciò non depone affatto in favore della revisione dell’assetto geopolitico globale da parte di chicchessia. Sicuramente non lo fa l’occidente democratico, le cui centrali di Washinghton e Londra su tale assetto vogliono continuare a lucrare ed espandere la propria influenza a danno di tutte le nazioni della Terra, compresa la Russia; ma nemmeno la Russia di Vladimir Putin lo fa, poiché proprio sulla retorica anti-nazi-fascista mai messa in cantina, ha fondato la propria propaganda di guerra e la stessa operazione militare contro la NATO in Ucraina, rievocando proprio la guerra del 1941-45 contro il Terzo Reich. Il “topos” da essa utilizzato è riferito alla “aggressione nazi-fascista” (ovviamente senza fare alcuna distinzione tra gli alleati dell’Asse) del 1941. Dunque, anche se in polemica e criticando il regime bolscevico e il Socialismo Reale, identificandone alcuni dei limiti e degli errori, Putin riprende comunque di quell’assetto politico il “nocciolo” propagandistico atto a ricompattare il fronte interno, il “topos” rilevante per eccellenza: l’antifascismo! E dunque, in questa ottica interpretativa, l’Ucraina, dopo il golpe del 2014 diretto dalla C.I.A. e finanziato dai “filantropi” sorosiani globalisti, non assume realisticamente il ruolo di uno stato fantoccio e corrotto nelle mani di Washinghton, che come specchietto per le allodole fesse si serve di alcuni frange di sacrificabilissimi nazionalisti fanatici, indottrinati ed armati a bella posta dagli anglo-americani, NO! NIENTE AFFATTO! Casomai si favoleggia di un “paese fascista”, proprio perché esso “attenta alla sicurezza della Russia” e perciò stesso non può che essere fascista. Viceversa, ovviamente, per gli “occidentali democratici”, la Russia è un paese “fascista”, perché aggredisce gli inermi pupazzi del governo da essi instaurato nel 2014, e si sa che tutti coloro che non si piegano alle logiche politiche degli atlantici, devono essere per forza di cose dei “mostri fascisti”! Entrambi i contendenti, del tutto chiaramente, alimentano una propaganda mendace e fondata su logiche stereotipizzate proprie di una “strategia della tensione globale”, manipolando l’opinione pubblica prevalentemente in funzione del consolidamento dei rispettivi “fronti interni”, con immagini frutto di informazione falsificata e addomesticata. Siamo, dunque, davanti all’ennesima gara egemonica, dove sicuramente (almeno in apparenza!) parrebbe esserci un aggressore che da decenni logora ed erode lo spazio vitale del proprio rivale (il cosiddetto “occidente democratico”!) ed un aggredito (Mosca) che pur avendo tentato di trovare un accordo, vedendosi ignorato ed attaccato, si è visto costretto a reagire… ma i caratteri di tale contrasto non hanno in nessun modo la benché minima fisionomia del rinnovamento del mondo su basi antitetiche rispetto all’ordine costituito mondiale attualmente imperante. Questo risulta palese, a maggior ragione se si va ad analizzare quali sono i “pupazzi” messi in campo dai contendenti, proprio al fine di alimentare il “topos” del nemico “nazi-fascista”, con gli stessi “pupari” e gli stessi “pupazzi” di sempre! Ciò è risultato facilmente verificabile persino sulla stessa stampa italy-ota accreditata dal sistema dominate, anche da parte di coloro che sono distanti dalla nostra visione del mondo (qui).
In proposito, il giornalista vaticanista Valli ha svolto una opera benemerita citando per intero l’articolo summenzionato, con la doverosa fonte. Se non che, l’articolo è stato fatto sparire dal sito del giornale in questione! Strano vero? Sarà stata una sfortunata coincidenza! Anche nell’articolo in questione, però, secondo una collaudata tattica, la Verità rimane sempre sullo sfondo, emergendo chiaramente solo per chi la sa cogliere: ossia, che i burattini tragici di cui si scrive, che per l’occasione sfoggiano vistose rune, potrebbero benissimo in altre circostanze ostentare falce e martello, restando sempre e comunque, di fatto, esclusivamente un mero organo esecutivo privo di capacità decisionali, braccio armato di manipolatori esterni, così come lo sono i politici Ucraini. Al riguardo, proprio noi italiani abbiamo già sperimentato storicamente come, nella fu Italia, le stesse cosiddette Brigate Rosse siano state usate dagli organi istituzionali “Occidentali anticomunisti”, quando era necessario (vedi caso Moro), tanto quanto gli organizzatori dei cosiddetti eversori “neofascisti” erano di fatto agenti dei servizi italy-oti, inquadrati nella NATO ed agli ordini del governo statunitense. Sarebbe il caso, quindi, di smetterla una buona volta di valutare gruppi o partiti attraverso le lenti ideologiche deformanti preparate appositamente dal sistema per distrarci e trarci in inganno, poiché in realtà, torniamo a ripeterlo, essi rappresentano soltanto gli specchietti per le “allodole fesse”; essendo tutti soltanto dei “vestiti” cangianti dai toni sgargianti, CREATI APPOSITAMENTE per generare la confusione nel popolo e lo scontro tra cittadini, senza i quali NESSUN governo corrotto potrebbe proseguire l’indegna e criminale farsa politica che ci opprime globalmente da decenni! Poi, chiaramente, all’interno di tali gruppi, si troverà sempre il fanatico ottuso e galvanizzato, che crede realmente nelle fandonie propinategli ed espresse sotto le insegne delle rune o della falce e martello, anch’esse create appositamente sulla stessa base materialistica che SERVE per catalizzare la de-formazione dei popoli, verso ciò che li terrà sempre sotto scacco! Ma la radice del MALE, questo si davvero “assoluto”, risiede oggettivamente nel monopolio Massonico, Messianistico e Plutocratico, vero fondamento “valoriale” dell’orrendo mondo odierno, che è stato “costruito ed incentrato” sulla ricerca della ricchezza fine a sé stessa e sulla parallela volontà del godimento per pochi “eletti” di tutti i beni della terra; quel mondo che essi vogliono de-popolare del “surplus di animali umanoidi”, considerato inutile per il loro fabbisogno, lasciando la restante parte degli esseri umani sopravvissuti nel ruolo di servi da tenere perennemente sottomessi (qui).
Dunque, coloro che rimangono prigionieri all’interno di questo schema artefatto o che di esso si fanno portavoce – NON IMPORTA SOTTO QUALE INSEGNA AGISCANO, VISTO CHE QUELLE MEDESIME INSEGNE RAPPRESENTANO SOLTANTO UN ESPEDIENTE PER AIZZARE E CATALIZZARE LO SCONTRO INTESTINO – non fanno altro che alimentare questo “pandemonio”… e finché non si spezzerà questo circuito perverso, nessun soggetto, sotto nessuna bandiera, potrà mai candidarsi credibilmente come innovatore tantomeno come rivoluzionario!
GLI UNICI CHE VI STANNO PROPONENDO IL MODO RISOLUTIVO DI SRADICARE ALLA RADICE IL PROBLEMA CHE STA A MONTE, SIAMO NOI FASCISTI DEL COVO! IL “DAVIDE” FASCISTA CHE LOTTA CONTRO IL “GOLIA” MONDIALISTA! (qui) …E A DIO PIACENDO RIUSCIREMO!
IlCovo
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