Carissimi lettori, sono tempi cupi quelli in cui viviamo, dove l’ipocrisia e la menzogna regnano sovrani e nei quali, oggi più che mai, la battaglia culturale per la Verità risulta vitale. Constatiamo come il sistema pluto-massonico antifascista al potere “soffi” con tutti i propri mezzi di comunicazione sul “fuoco della discordia”, alimentando in modo artificioso il clima di odio e guerra civile grazie alle proprie centrali di “distrazione di massa”, attraverso la consueta colossale campagna di intimidazione mediatica pre-elettorale. Denunciare la falsità di questa guerra ideologica è un dovere morale. Va ribadito a gran voce che non esiste alcun pericolo fascista; che non ci sono fascisti in nessun gruppo politico della repubblica Italy-ota nata dalla resistenza e asservita al padrone anglo-americano, poiché da destra a sinistra – passando per il centro – tutte le forze politiche ufficiali e legalmente riconosciute dalla repubblica, sono al servizio dei “padroni a stelle e strisce” e della finanza speculatrice del Fondo Monetario Internazionale con sede a Washington! …i Fascisti veri siamo noi e quei pochi che, come noi, per volontà propria, restano fuori dai giochi elettorali, non costituendo affatto per il popolo un pericolo ma, casomai, una risorsa culturale per comprendere meglio la realtà politica odierna. Abbiamo già osservato come, sul versante “sinistro”, la campagna mediatica dell’odio, che procede a livello istituzionale, sia incentrata sulla presunta superiorità morale dell’antifascismo che si alimenta del mito della cosiddetta “guerra di liberazione dal fascismo”, ma che in realtà costituisce una messinscena nata e orchestrata dagli occupanti anglo-americani e dalle forze politiche loro asservite (dai monarchici badogliani ai democristiani fino ai socialisti ed ai comunisti!), incentrata su un mito fasullo, su di una indicibile verità, poiché si trattò di una guerra civile ordita a danno del popolo italiano e ordinata agli italiani dagli occupanti anglo-americani; una lotta a scapito della Repubblica Sociale Italiana guidata da Mussolini, fatta di attentati, agguati ed imboscate (qui), che costarono la vita a migliaia di cittadini e funzionari dello Stato e successivamente al famoso 25 aprile 1945, costellata di massacri indiscriminati (qui); ecco i reali motivi in virtù dei quali ancora oggi viene alimentata la propaganda di odio contro il Fascismo, senza alcuna seria e concreta giustificazione politica e senza alcuna vera legittimità morale da parte dei democratici mestatori di odio, sempre al “guinzaglio” del padrone a U.S.A. !
Ma il ruolo assolto dal “versante destro” dell’emiciclo politico della repubblica Italy-ota, storicamente non fu meno importante nei piani strategici del padrone-occupante “atlantico” per mantenere diviso il popolo italiano ed imporre la propria volontà su di esso. Se, infatti, sul piano della memoria storica gli Stati Uniti hanno alimentato il mito antifascista della resistenza, su quello della politica hanno fomentato e realizzato la cosiddetta “strategia della tensione”. Testimone d’eccezione di quella tragica stagione è il militante “neofascista” Vincenzo Vinciguerra, che fu carnefice e vittima ad un tempo; l’unico tra i tanti colpevoli di quella stagione che ha avuto il coraggio di denunciare la vera realtà politica degli “Anni di piombo”, chiamando in causa i responsabili effettivi di tanti fatti di sangue che con quegli atti criminosi hanno mostrato il volto più vero delle istituzioni della repubblica antifascista! Egli oggi rappresenta la “memoria” di quei tragici avvenimenti che hanno insanguinato per decenni la nostra storia e contribuito, non a caso, a mantenere il solco che ci divide come popolo; il testimone essenziale per chiarire non solo gli scopi della sanguinaria strategia americana, ma anche per conoscerne in dettaglio mandanti ed esecutori. Certamente, abbiamo già evidenziato a suo tempo, in un apposito articolo, quelli che riteniamo siano i limiti delle valutazioni ideologiche espresse da Vincenzo Vinciguerra sull’essenza politica del Fascismo. Ciononostante, resta indubbio il valore della sua analisi sulla cosiddetta “strategia della tensione”, in qualità di testimone chiave, anzi essenziale, per l’esatta comprensione di quelle vicende, tanto quanto resta ugualmente valida la sua denuncia nei confronti del cosiddetto “neofascismo” quale negazione del totalitarismo fascista mussoliniano, nonché “cane da guardia” del sistema antifascista instaurato dalla “repubblica antifascista” asservita agli Stati Uniti.
In tal senso occupava un ruolo di primo piano il sito “Archivio Guerra Politica”, che raccoglieva una gran quantità di documenti e testimonianze sulla vita politica italiana degli Anni 60, 70 e 80 del Novecento, prima fra tutte la numerosa corrispondenza dal carcere di Vinciguerra, che per anni ha scritto dei fatti di cui fu testimone e protagonista. Ebbene, quell’archivio non c’é più! Digitando http://www.archivioguerrapolitica.org il sito è scomparso. Il sistema antifascista, che tanto blatera di rispetto per la “memoria”, ci ha voluto privare di un supporto culturale fondamentale, dando prova ancora una volta di quanto esso sia da sempre davvero criminale nel perseguire con tutti i mezzi la propria volontà di dominare popoli e nazioni… ma, anche in questo caso, NOI de “IlCovo”, la fastidiosa “formica fascista”, veniamo a punzecchiarlo e ad infastidirlo! Infatti, abbiamo raccolto in un unico documento poche ma significative lettere di Vincenzo Vinciguerra che avevamo riportato a suo tempo sul nostro forum. Solamente un frammento, rispetto all’enorme mole di scritti che erano presenti sul sito ormai cancellato, ma un frammento di Verità capace comunque di restituire in modo chiaro l’esatta immagine di una parte dei crimini di cui la “repubblica antifascista nata dalla resistenza” si è macchiata, tramando alle spalle del popolo italiano e spargendone volutamente il sangue, per obbedire agli ordini di una nazione straniera della quale ci ha resi e ci rende tutt’ora schiavi e complici, da più di settanta anni! …BUONA LETTURA e MEDITATE! (scaricate il testo QUI )
IlCovo
il sito è scomparso, ma l’archivio rimane ed è consultabile tramite la wayback machine:
https://web.archive.org/web/20170701112450/http://www.archivioguerrapolitica.org/
Volendo lo si potrebbe scaricare localmente in toto con un programma all’uopo, ad esempio Teleport.
Littorius
…ti ringraziamo per questa importantissima segnalazione, nonostante la chiusura del sito, è vitale salvare e diffondere quante più informazioni sarà possibile.
IlCovo