Cari lettori e simpatizzanti. Come abbiamo già scritto (qui) e come vi abbiamo fatto notare, quest’anno la Santa Pasqua di Gesù Cristo è caduta in un giorno particolare denso di molti significati; tutti legati alla storia della nostra Civiltà Romana e Cattolica. La Santa Pasqua è caduta nello stesso giorno del Natale di Roma (21 aprile 753 a.C.) e nel giorno del varo del documento cardine della Nuova Costituzione dello Stato Fascista, la Carta del Lavoro (pubblicata il 21 Aprile del 1927). Un giorno, il 21 Aprile, scelto dal regime mussoliniano in virtù di tale valore evocativo, come Festa del Lavoro dello Stato Fascista. Proprio per i motivi suddetti non poteva non essere un anno particolare. La carica di questo giorno di Pasqua travalica la sola ragione religiosa Cattolico-Romana e attraversa il mondo fin nei suoi aspetti più strettamente politici. Ebbene, il canale History Channel, che corrisponde, all’incirca, per il mondo anglofono al nostro canale documentaristico Focus, ha trasmesso in pompa magna, proprio il giorno di Pasqua, un documentario anglo-americano dal titolo “GESÙ: SEI GIORNI AL CALVARIO”.
Tale “documentario”, si vanta di portare “nuove” interpretazioni in merito alla Storia del Cristianesimo, in particolare all’analisi dei sei giorni che hanno preceduto il processo e la condanna di Gesù di Nazareth, colui che è stato proclamato dai cristiani il “Cristo” (l’Unto del Signore!). Un documentario non eccessivamente lungo, né scevro di un “allestimento” scenografico sapiente e intelligente, ancorché millanti di “rivelare” il “reale” scenario politico-religioso che cela l’evento pasquale cristiano e che evidentemente, per chi ha realizzato tale discutibilissimo prodotto, proprio i cristiani negli ultimi duemila anni non avevano ben compreso, o peggio, avevano omesso appositamente di far comprendere! Dunque, il tema del documentario sono i “sei giorni precedenti la morte” di Cristo. Analizzando questi giorni cruciali, che vanno dalla Domenica delle Palme al Calvario, cosa si propone di “dimostrare” ? Una “verità nascosta”, come detto. Ma andiamo per ordine. Il documentario ha un antefatto: si premura di identificare i luoghi, il periodo e l’identità dei personaggi protagonisti del dramma epocale in cui si svolsero i fatti narrati. In base ad alcuni ritrovamenti storico-archeologici, viene identificato nettamente sia il nome del procuratore romano Pilato, che lo scenario politico in cui operava. Detto questo, si va a mostrare l’urna contenete presumibilmente le spoglie del Sommo Sacerdote Caifa, Capo religioso, al tempo dei fatti, dell’ebraismo. Si spazia tra i ritrovamenti che corroborano le testimonianze dei testi storici coevi e successivi alla data della esecuzione capitale di Gesù di Nazareth. Dunque, secondo il documentario, Cristo, Pilato, Erode e tutto ciò che è inerente la storia raccontata da più fonti convergenti, non possono essere messi in discussione. Sono esistiti, ed hanno operato in quel tempo. Ciò che viene però messo in discussione, in un modo che definire scandaloso, vergognoso, ed indegno risulta un eufemismo, sono le fondamenta morali della Religone Cattolico-Romana. Non si tragga in inganno il lettore. Non vogliamo entrare nel merito di dispute teologiche o religiose, poiché non rientrano nel nostro ambito di ricerca. Il problema vero è che il documentario NON CONTESTA IL CATTOLICESIMO DAL PUNTO DI VISTA RELIGIOSO, MA LO CONTESTA E LO ATTACCA DAL PUNTO DI VISTA MORALE, POLITICO E CIVICO, VOLENDO ATTACCARE UNA INTERA CIVILTA’. In questa aggressione frontale, viene presa di mira quella stessa Civiltà che il Cattolicesimo ha sviluppato: ossia, quella Romana. Dunque, con il pretesto dell’analisi storica della Pasqua, il documentario, esempio perfetto di “Cavallo di Troia” culturale, porta un clamoroso attacco diretto e svolto in modo indegno, contro quasi duemila anni di Civiltà Mediterranea! Ciò che indigna profondamente è il metodo usato per vituperare una intera Civiltà, attraverso una strumentazione politica e ideologica gretta che sostiene una ben precisa filosofia politica mondialista e messianista! Sollecitiamo i lettori a procurarsi ed a vedere per intero il documentario, onde verificare quanto stiamo esaminando. Un programma che si definisce “storico”, si trasforma in crescendo in un vero e proprio documento di propaganda politica, senza lesinare dichiarazioni incredibili, davvero ingiuriose per tutti coloro che si riconoscono nella Civiltà Romano-Mediteranea. Chiariamo di che dichiarazioni si tratta. Dopo aver mostrato la “storicità” degli eventi relativi alla figura di Cristo, il conduttore del programma che si è proposto di “provare la nuova verità”, passa velocemente a ribaltare la realtà di quegli stessi eventi, relativizzando i medesimi testi che utilizza quali documenti di riferimento: primi fra tutti i Vangeli. Non solo ! Attraverso la mediazione di un ROMANZO (sic!) dello scrittore israeliano Amos Oz, dal titolo eloquente, “GIUDA” (qui), si arriva a definire chiaramente quali siano la tesi precostituite a motivo delle quali sta la realizzazione del suddetto “documentario” e la ragione in base alla quale si procede a formulare determinate affermazioni la cui enormità illustreremo tra breve. Il documento di propaganda, prende le mosse, dunque, dal libro citato. Cosa scrive Oz nel suo “romanzo” e come è possibile che assurga a “documento probante di una nuova verità storica”, se si tratta solo di un racconto di fantasia? In pratica, Oz si inserisce in un filone già conosciuto rispetto alle teorie qui portate all’attenzione degli spettatori. Tali teorie, riferiscono di un “Cristo” osservante Ebreo, la cui predicazione è semplicemente inscritta in quella del movimento Zelota, di cui Giuda Iscariota era storicamente componente. Il “Cristo”, ovvero il “Messia-Gesù”, non differiva, nella sostanza, dai tanti presunti “Messia” e dai predicatori “osservanti” di cui la storia della Palestina Romana è ricolma. Dunque, secondo tale chiave di lettura, Gesù di Nazareth, avrebbe perorato una sovversione POLITICA, a causa ed a scapito, principalmente, della dominazione romana sulla regione. La condotta di Giuda Iscariota, lo zelota, lungi dal compiere quello che, secondo i Vangeli, è passato alla storia come un “tradimento”; secondo Oz, invece, deve essere ridefinita come “atto politico”. Giuda, avrebbe “consegnato” (secondo una traduzione più letterale del Vangelo, che permette di “interpretare” diversamente l’atto in sé) Gesù il “perturbatore”, per evitare un attacco romano durante la Festa della Pasqua ebraica! Ciò perché il Procuratore romano Pilato, sarebbe stato un riconosciuto sterminatore di minoranze, dunque l’Iscariota, avrebbe previsto la possibilità di ottenere da Gesù una posticipazione di ciò che da bravo zelota aveva in animo: ovvero, rovesciare la dominazione romana. Solo la testardaggine di Gesù di Nazareth, avrebbe fatto precipitare gli eventi, ed avrebbe così costretto il “buon” sommo sacerdote Caifa (che proprio non voleva processare il “testardo” nazareno) a tradurlo davanti al “cattivo” Procuratore Ponzio Pilato. Il quale, innanzi alla possibilità di una sedizione capeggiata dallo Zelota Gesù di Nazareth, avrebbe senza tentennamenti posto fine alla sommossa in pectore, condannando il ribelle alla crocifissione. Così, proprio a causa di Gesù di Nazareth e senza il minimo apporto da parte delle “buone” e “candide” autorità ebraiche, che anzi avrebbero voluto risparmiare il “testardo” “Messia-Zelota”, Ponzio Pilato il “sanguinario”, senza pensarci su due volte, condanna alla pena capitale il “testardo sovversivo” nonché “Re dei giudei”, Gesù !
Già innanzi a questa ricostruzione favolistica, “confermata” però da cotanti “studiosi interdisciplinari” e “teologi cattolici” (sic!), intervistati dal “conduttore-ricercatore” in questione (un attore!), il lettore potrebbe sobbalzare. Ma le enormità non finiscono qui ed in definitiva tale discettazione attiene più alla disciplina della teologia che della Storia! Infatti, uno stesso osservatore distratto, potrebbe obiettare che quella riportata nello pseudo-documentario storico è una interpretazione forzata e fantasiosa (per l’appunto!) dei Vangeli, ma anche delle testimonianze incrociate coeve e successive, sia storiche che archeologiche. Tale problema evidentemente è noto al “conduttore-ricercatore”, che però lo “supera agevolmente” con una teoria che definire disgustosa e indegna è dire poco. E veniamo così al punto nodale, ovvero che i Vangeli, testi portanti della nuova Religione cristiana, ma postumi rispetto alla cronaca della vicenda in essa narrata, si sarebbero INVENTATI di sana pianta un nuovo credo (quello cristiano, appunto), a causa della contiguità dei seguaci di Gesù di Nazareth all’Impero di Roma! A corroborare, presumibilmente, questa versione, ci sarebbe la datazione dei testi Sinottici. Tutti datati alla fine del primo secolo, o addirittura dopo, secondo il documentario. Si tratterebbe quindi di rielaborazioni postume inerenti eventi riletti alla luce delle necessità politiche coeve dei cristiani (cioè, secondo i documentaristi, quella di ingraziarsi i romani per poterli convertire al nuovo credo!). Ma, c’è un piccolo particolare che non sfugge agli osservatori attenti. Se si sta indagando una nuova teoria, per giungere ad una tesi probante, NON SI POSSONO IGNORARE TUTTI I DOCUMETI INERENTI LA RICERCA. Vi sono elementi di importanza vitale, in merito alla datazione dei Vangeli, ed in specifico proprio di quello rivolto agli ebrei, scritto da San Matteo – Levi. I documentaristi non sanno, o preferiscono omettere, che uno studio di Papirologia, riportato dallo specialista C. P. Thiede (qui p. 206) applicato ai ritrovamenti Archeologico-Papirologici di Qumran, inerenti i papiri di San Matteo, DATA IL VANGELO CIRCA AL 40 DOPO CRISTO! COME MAI UNA SCOPERTA DI QUESTO TIPO E DI TALE PORTATA PUO’ ESSERE “SFUGGITA” A COTANTI RICERCATORI? Ma, saltando a piedi pari i dati scientifici testé citati, la ricostruzione portata all’attenzione da questo documentario, preferisce concentrare l’attenzione degli spettatori su di una lotta politico-ideologica intestina tra due sette, quella “eretica” dei “Cristiani” (che secondo questa narrazione, sarebbero stati usurpatori del messaggio di Gesù-Zelota), e quella “ufficiale” ortodossa del giudaismo Farisaico; una lotta che sarebbe all’origine della nascita del Cristianesimo. Così, sebbene i Vangeli riportino dei fatti riconosciuti come reali, questi però, secondo i documentaristi, sarebbero stati ampiamente distorti e manipolati dai loro autori. Inoltre, alla base della espansione del cristianesimo fra i romani, ovvero tra coloro che non si erano piegati militarmente, vi sarebbe stato un diverso modo di intendere il Messianismo politico dell’ “Israele eterno”; ovvero attraverso la “conversione” dei non ebrei! Ecco così che quel che non riuscì agli zeloti con la violenza, in pratica, stava riuscendo ai cristiani, i quali, però, risultarono degli “indegni traditori” innanzi ai “puri” Farisei, veri e soli portatori della verità religiosa israelita! Ma non è tutto, poiché arriviamo all’affermazione finale attorno a cui ruota il senso vero ed ultimo del lavoro in questione, in merito alla quale questo presunto documentario va classificato come un indegno e disgustoso atto di bassa propaganda politica. Ovverosia, che la ipotetica “dimostrazione” fin qui riportata dai documentaristi, fa concludere gli stessi autori che i Vangeli dei Cristiani sono (PAROLE TESTUALI) “un testo volutamente antisemita, all’origine del quale sono tutte le persecuzioni alle vittime ebree, fino ad arrivare alla shoah”!
Una affermazione infamante di questa portata, fatta in modo del tutto arbitrario, in un documentario che si definisce “storico”, è di una gravità senza precedenti. Queste teorie non sono nuove, lo ripetiamo. Ma che vengano portate all’attenzione del pubblico senza che nessuno batta ciglio né le contesti, spacciando tutto ciò come verità storica, è semplicemente e scandalosamente vergognoso! Tale affermazione diffamatoria e discriminatoria, attua un RAZZISMO DISGUSTOSO, che viene rivolto non solo contro i cristiani, ma anche verso tutti coloro che nella Civiltà Euro-Mediterranea hanno il loro riferimento! La portata e la gravità di queste affermazioni diffamanti si commentano da sé, ed il fatto che abbiano una evidente matrice di tipo sionistico risulterebbe lampante anche a dei ciechi!
Come ripetiamo, non ci soffermiamo a discutere degli aspetti religiosi, che pure sono gravissimi, in questo contesto. Ci limitiamo a constatare che, il Talmud ebraico, cioè il vero testo sacro di riferimento dell’ebraismo odierno, contiene in modo inoppugnabile passi che definiscono come “goyim”, cioè animali, tutti i non ebrei (termine che può assumere forme dispregiative di vario genere), mentre specificamente contiene maledizioni nei confronti dei cristiani. Che nell’entità Sionista, di recente è stata approvata una legge razzistica, che classifica tale Stato come ESCLUSIVA NAZIONE DEGLI EBREI (qui). Che gli atti provocatori del sionismo internazionale, sono già di per sé fonte di tragedie in molteplici scenari del mondo (non ultima la Siria!), venendo equiparati ad atti indiscutibili dai governi loro complici: pena l’accusa del reato di razzismo o negazionismo della Shoah. Qui però si tocca davvero il fondo e rimaniamo indignati e disgustati davanti a questo presunto “documentario”, che in realtà costituisce un volgare ed indecente filmato di propaganda politica, ma soprattutto innanzi al silenzio complice di chi diffonde e difende su scala planetaria tali nefandezze.
Vogliamo far non sommessamente notare che, mentre nel cosiddetto occidente libero e democratico scatta con incredibile facilità la semplice accusa inerente un possibile “reato” di opinione – quale è il “negazionismo della Shoah”, oppure il presunto “razzismo” in merito a chi critica il Sionismo (interpretazione estensiva del “negazionismo”), o la “diffamazione internazionale” in merito a chi contesta l’operato dello Stato israeliano, tutti atti per i quali l’ebraismo mondiale ha costituito un apposito organo privato specifico e sovranazionale, sovragiuridico (sic!), ovvero la cosiddetta Anti-Defamation League (ADL , qui ) – ebbene, nessun tutore del libero pensiero, nè alcun organo di vigilanza culturale e politica contro la discriminazione di questo o quel gruppo, si è preso la briga di contestare ed accusare per diffamazione i contenuti altamente lesivi del succitato documentario. In sostanza se la “lega” di cui sopra, non importa se a ragione o a torto, ravvisa una possibile “diffamazione” nei confronti di chi essa ritiene a suo insindacabile giudizio come “diffamato”, senza nessun mandato e senza nessun potere riconosciuto, essa può colpire chicchessia! Ma potrebbe mai essere trasmesso pubblicamente su uno dei media generalisti un “documentario storico” che dovesse affermare indistintamente, secondo autoproclamati “studi probanti”, l’appartenenza della religione ebraica e del popolo ebraico alla “categoria degli usarai”? Potrebbe mai un documentario affermare liberamente, ad esempio, che il Talmud è un “libro della violenza”? Potrebbe mai un programma pubblico di intrattenimento scientifico definire platealmente il sionismo un movimento degenerato e criminale? Tali domande, ovviamente, hanno una SOLA RISPOSTA: NO! Una cosa del genere non potrebbe mai accadere, prima ancora che per il contenuto delle teorie presumibilmente esposte, per il semplice motivo che tali teorie sarebbero comunque CENSURATE e PERSEGUITE A PRIORI e tutti coloro che ne fossero sostenitori sarebbero inquisiti penalmente e presumibilmente incarcerati! NON COSI’ AVVIENE PER UN DOCUMENTARIO DIFFAMANTE, COME QUELLO DI CUI TRATTIAMO, CHE HA DEFINITO UNA INTERA RELIGIONE E IL MILIARDO DI SUOI SEGUACI, NIENTE MENO CHE CAUSA PRIMA DELLO STERMINIO DI UNA INTERA CATEGORIA DI UOMINI, PER IL SOLO FATTO CHE TALE RELIGIONE ESISTE!
Dunque, cari lettori, una volta di più si palesano intenti e modalità della manovra politico-culturale da noi denunciata ripetutamente che viene portata alle sue estreme conseguenze, come abbiamo già mostrato (qui). Non è un caso, che questo documentario infamante, preceda un convegno, previsto per il prossimo maggio, patrocinato dal Pontificio Istituto Biblico, fondato dal Papa santo, Pio X, un tempo tra i baluardi dell’ortodossia cattolica e dello studio delle scritture. Tale Convegno, non a caso, ha in oggetto il seguente tema: “Gesù e i Farisei. Un riesame interdisciplinare” (qui, qui, qui ). Il convegno si perita di cercare una lettura differente (rispetto a quella tramandata dai Vangeli e dalla plurisecolare Tradizione Cattolica) dell’identità dell’ebraismo, in specifico della figura dei Farisei del tempo di Cristo. Leggete le premesse, affiancatele a ciò che viene espresso nel “documentario” e scoprirete che sono solo due i modi, uno “intellettualistico”, l’altro politico, per arrivare allo stesso fine. Ed in questo convegno, potete di già ravvisare il paradigma dell’infiltrazione del Cattolicesimo romano da parte delle sue antitesi. Grazie, infatti, alla filosofia demo-cristiana, alla massiccia infiltrazione nei posti di comando di elementi modernistico-massonici, si è arrivati a ribaltare il senso stesso della fede e della identità della Chiesa Cattolica di Roma, favorendone la “auto-distruzione”, come più volte denunciato da vari gerarchi e fedeli Cattolici “riottosi” alla forzosa rieducazione postconciliare subentrata al “Vaticano secondo”. E DUNQUE, TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE: L’AZIONE PORTATA INNANZI, E’ RIVOLTA ALLA DISINTEGRAZIONE NON SOLTANTO DI UNA RELIGIONE, MA DI UNA INTERA CIVILTA’, E DI TUTTO CIO’ CHE DA TALE CIVILTA’ PRENDE VITA E LINFA! ECCO PERCHE’ RAPPRESENTA UN ATTACCO SENZA PRECEDENTI, GLOBALE E TOTALITARIO, ALLA CIVILTA’ ROMANO-CATTOLICA E DUNQUE ALLA CIVILTA’ FASCISTA! PER QUESTO E’ UN DOVERE MORALE, IMPRESCINDIBILE, OPPORSI CON FIEREZZA A TALE ATTACCO! LO RICHIEDE LA NOSTRA DIGNITA’ DI UOMINI E LA NOSTRA IDENTITA’ DI ITALIANI EREDI DI ROMA!
RomaInvictaAeterna