La storia del secondo conflitto mondiale e quella contemporanea, che proprio sull’esito di quest’ultimo si fonda, ci ha insegnato che incarnare il “Bene” rende possibile la sospensione delle norme morali più elementari. I fatti hanno dimostrato che il vero “discrimine”, tra i vari protagonisti del conflitto, non fu rappresentato dalla loro condotta in guerra sulla base dei risultati finali (gli obiettivi) che i vari contendenti si erano prefissati di raggiungere. Infatti, tutti i belligeranti, tranne uno, l’Italia, si ponevano obiettivi strategici e politici egemonici. Per raggiungerli, non facevano affatto caso alle modalità di attuazione. Anzi! Tutti, tranne l’Italia, usavano strategie brutali, stragiste, genocide. Dire “tranne l’Italia” non costituisce affatto una mancanza di obiettività storica. E’ un dato di fatto che la condotta della guerra da parte delle forze armate italiane, checché ne dica certa storiografia prezzolata italofona e non, di norma fu diversa da quella delle altre nazioni! Certamente non esente da errori né da azioni moralmente discutibili, ma in linea generale non fu mai orientata verso “l’annientamento ad ogni costo” della controparte. I vincitori, autoproclamatisi rappresentanti del “Bene”, proprio da allora hanno invece stabilito che non è l’opposizione ad una prassi politica o ad una particolare concezione ideologica espressa dal nemico a costituire il loro obiettivo. Poiché, quella prassi fu già da loro utilizzata in modo risoluto (per questo hanno vinto! Si pensi alla leggi razziste anti-giapponesi che in USA causarono la deportazione e l’internamento di circa 200.000 nipponici per il solo fatto di esserlo [qui], nonché alle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki [qui]). Ma ad esser decisivo fu allora, come lo è ancora oggi, l’imposizione universale “del concetto soggettivo di Bene”. Chi detiene la “potenza” militare e politica, possiede la garanzia (che si concretizza in determinati risultati!) di essere “dalla parte del Bene”, poiché essendo vincitore, egli stesso stabilisce cosa è il “Bene”! Ed esso, come dimostrano i fatti dal termine della Seconda guerra mondiale, è stabilito esclusivamente in virtù della “potenza” espressa da chi la detiene, che permette di agire “al di fuori di qualsiasi criterio etico limitante”, se non quelli che egli stesso, in qualità di vincitore, ha stabilito, in virtù della propria potenza vittoriosa espressa sul campo. In breve, nella prospettiva di chi detiene tale potere, quanto più egli “può”, tanto più “agisce con ogni mezzo, nel solco di quello che egli stesso ha stabilito essere “il Bene”, la cui concezione soggettiva egli incarna, in quanto vincitore materiale, imponendola a tutti coloro che sono soggetti al suo potere. In base a questa impostazione è possibile comprendere la logica politica alla luce della quale si sono consumate tutte le principali tragedie ed i disastri sociali del tempo presente della recente storia d’Italia nonché dell’intero continente europeo. Gli stessi organismi politici nostrani che dirigono la cosa pubblica, che proprio dai vincitori del Secondo conflitto mondiale dipendono in tutto e per tutto, agiscono per servire questo concetto multiforme del “Bene”, incarnato dalla volontà del loro vero padrone. Proprio lo stesso concetto di “Bene” in nome del quale, almeno dal 2008 (in realtà dovremmo retrodatare di parecchio l’anno, ma diciamo per convenienza che da quel momento in poi i fatti assumono una evidenza più che palese), sono state imposte al popolo “le riforme”, “i sacrifici”, “l’obbedienza ai parametri” economici e politico sociali stabiliti sempre da organismi terzi, al di fuori del controllo popolare e le cui direttive vanno contro gli interessi del popolo… e che in ultimo, hanno decretato lo “stato di polizia sanitaria” nel quale ci hanno precipitato.
In questo contesto, ovviamente, termini che nel linguaggio odierno hanno assunto un senso negativo assoluto come “dittatura”, “intolleranza”, “violenza”, “razzismo”, vengono declinati esclusivamente ed in modo pretestuoso in funzione del mantenimento del potere da parte di chi rappresenta il famigerato “Bene”. Chi dissente da una simile concezione del “Bene” (lo ripetiamo, definito arbitrariamente come tale, esclusivamente da chi detiene la “potenza economico-militare”), finisce per essere rappresentato, “de plano”, come “intollerante, razzista, violento”. All’interno di un tale scenario, quando tutto ciò avviene in nome e per conto del summenzionato “Bene”, tale prassi è divenuta non solo auspicabile e consentita, ma addirittura inevitabilmente necessaria. Dunque, non è l’istituto della “Dittatura” in sé quale concetto a venire condannato, ma solo quella presumibilmente esercitata, non importa se realmente o meno, da chi “dissente” dalla linea stabilita dai portatori del “Bene”! Non è “l’intolleranza” in quanto tale che viene condannata. Ma soltanto quella che in modo arbitrario è definita come tale se espressa da chi “dissente” rispetto a quanto stabilito dai zelatori del “Bene”! E così via. Ecco brevemente spiegata la tirannia in cui siamo stati precipitati, formalizzata dal novembre del 2011. Ma tutto ciò, nel caso della nostra particolare situazione, deriva certamente dal particolare “Status” politico in cui versa l’Italia, che oggettivamente non gode più di alcuna sovranità dal 1945! (qui) Il reato di opinione si fonda proprio sulla Costituzione e per ciò stesso questo è il segno evidente che la “Dittatura del Bene” era da decenni già in azione (… e continua, sottobanco, ad agire reiteratamente in tal senso, aumentando sempre di più la posta in gioco, con la famigerata Legge Fiano, [qui], e il Ddl Zan, [qui] che vogliono impedire definitivamente qualsiasi riflessione critica e qualunque seria contestazione riguardo gli sciagurati criminali ed immorali modelli politico-sociali che il sistema dominante vuole imporre con ogni mezzo all’umanità su scala planetaria). Quanto è accaduto dopo quella data, non fa che portare alle estreme conseguenze tali concetti. O magari vogliamo davvero credere che sarebbe, dunque, esclusivo “merito” dell’incapacità dei politici nostrani, il fatto che il paese non abbia mai una Legge elettorale che consenta la nascita di un governo espresso da un chiaro mandato popolare, in grado di svolgere i propri compiti per una intera legislatura? Sarebbe poi ugualmente per incapacità politica cronica che le cosiddette “riforme” (altro termine distopico che in realtà definisce la macelleria sociale che deve essere applicata alla popolazione) vengono sempre varate in un perenne stato di crisi provocata artificialmente? …e così di seguito per tante, troppe vicende che è inutile rienumerare per l’ennesima volta!
Dal novembre 2011, ossia dalla nascita del governo Monti, l’Italia è preda della Dittatura formale stabilita dalla massoneria speculatrice internazionale. Da allora, nemmeno formalmente, tutti i Governi, compresi gli ultimi due del “facente funzione” Conte, hanno MAI più avuto alcuna relazione col voto espresso dai cittadini (per quanto esso fin dal referendum del 1946, di fatto, sia stato solo un comodo “specchietto per le allodole” messo su sempre dalla “Dittatura del Bene” per imbonire gli italiani dopo l’esperienza totalitaria fascista!). I Presidenti della cosiddetta “Repubblica” agiscono di fatto come governatori per conto terzi e creano i governi in base alle necessità di chi rappresenta “il Bene”. E’ quanto capitato anche nel secondo mandato di Conte. In questo contesto, anche le forme (fittizie quanto si vuole, ma utili per “l’opinione pubblica”), sono venute meno. La “crisi artificiale” rende necessario a tutti i costi “difendere il Bene”, e per farlo ogni mezzo è lecito. Chi taccia di incoerenza o chi accusa il presente corso politico di essere una volgare dittatura militare, non coglie nel segno con precisione la vera questione. Certamente, è una dittatura militare. Ma poiché essa agisce “per il Bene” dettato dai soliti noti, rappresentato da soggetti terzi rispetto al popolo italiano, è una dittatura consentita. Questa situazione consente di continuare con la fittizia e pretestuosa propaganda a base di “tolleranza e antirazzismo”, nonostante la palese contraddittorietà di tali espedienti, applicati in favore dei soliti noti contro chiunque dissente. Così i governi votati “al Bene” agiscono palesemente da intolleranti, razzisti e violenti. Ma lo fanno, ci dicono in tutti i modi e le maniere i media servi del sistema, “per il Bene”! Anzi, coloro che vengono perseguitati ed aggrediti, a detta dei volenterosi carnefici del sistema, lo sono perché incarnano “il Male”. Non importa se essi siano cittadini probi, onesti e solidali col prossimo. Se secondo i media asserviti “incarnano il Male”, vanno comunque eliminati! Fossero anche la maggioranza assoluta…
Tante sono le responsabilità dei governi tirannici di questi ultimi dieci anni, causate proprio dalla macelleria sociale che essi hanno messo in atto; come la strage di 1000 morti (qui) dovuta ai suicidi direttamente provocati dallo stato di crisi alimentata artificialmente dalla pluto-massoneria speculatrice, di cui proprio tali governi rappresentano l’espressione diretta. Ma, il primo di essi in ordine cronologico, quello presieduto dal “Salvatore della patria” Monti, poté con soddisfazione dichiarare che i morti “in Grecia sono stati di più” (qui)! Non è, cinismo! Chi condanna come aberrante questa affermazione, non coglie il problema nella sua più intima essenza. I rappresentanti del “Bene” non negano che ci siano dei costi da pagare! Ma se “il Bene” deve trionfare, tali costi in vite umane non saranno mai troppi! Anzi, “il Bene” va perseguito, con tutta la “potenza” necessaria! Poi, c’è sempre formalmente il “capro espiatorio” sul quale contare, difatti il responsabile è la “crisi”, mica i rappresentanti del “Bene”! E’ questa la differenza nodale tra il Liberalismo ed i regimi delle cosiddette dittature militari formali. I Liberali non si sporcano mai le mani direttamente! Non diramano ufficialmente ordini di strage! No! Il lavoro sporco lo fa “la Crisi”! Lo farà “il Male”, contro cui loro si ergono a censori e giustizieri! I morti sono “effetti collaterali” della loro “buona” battaglia! Ecco il perché le Crisi sono “necessarie”, come lo stesso Monti già affermò a suo tempo (qui)! Esse permettono ai paladini del “Bene” di presentarsi ufficialmente in tutte le circostanze con le “mani pulite”. Insomma, tutto è “il Bene” quel che finisce male!
Così, lo stato di polizia decretato dall’ennesimo governo tirannico, scaturito “necessariamente” dalla “pandemia”, e con possibile proroga “sine die” (qui), è ovviamente necessario per la “difesa del Bene”! Il “Bene” che lavora alacremente per propinare il taumaturgico “Vaccino” alla collettività e che impone “Norme igieniche e sanitarie” decretate per legge, sempre per meglio etero-dirigere in modo vessatorio la collettività! Tutto il resto non rappresenta “il Bene”! Dunque, le leggi che si oppongono a codesto potere oligarchico assoluto (alcuni articoli della stessa Costituzione italiana, cui, però, fanno da contraltare altri, come previsto dalla contraddittorietà con cui fu scritto quel documento), la ricerca Medica e le sperimentazioni, che inevitabilmente sono state svolte (qui e qui), le necessità vitali e di salute (mentale e fisica) della popolazione, le necessità economiche; tutto ciò non rappresenta primariamente “il Bene”, e quindi, deve sottostare a quanto deciso da terzi, ossia dal “bene” incarnato! Abbiamo osservato che le stesse norme “igieniche” dittatoriali stabilite, sovente compromettono la salute (in IMMEDIATO!) dei cittadini. E’ il caso, ad esempio, della patologia chiamata Ipercapnia, dovuta proprio all’uso indiscriminato delle mascherine (qui). Ma tutto questo, ci martellano i media servi del sistema, deve essere comunque subito senza fiatare, “per il Bene” della “Sconfitta del Virus”, in vista dell’atteso “vaccino” e in nome della “futura ripresa” (sic!), legata alla presunta “parte del Leone” svolta dal “prode” Conte, per ottenere dalla U.E. il “recovery fund” (con o senza uso del M.E.S., poco importa, qui e qui), che “per il nostro Bene”, ci consentirà di “ripartire” grazie a nuovi e più grandi debiti contratti senza che nessun cittadino italiano abbia potuto esprimere la propria opinione al riguardo! Anche questo è “per il nostro Bene”, e dunque, VA FATTO! Chi dissente è un soggetto pericoloso “intollerante, razzista, un potenziale fautore di dittature non volte al Bene” e, ultimamente, anche “provocatore di epidemia” o se preferite un “untore” di manzoniana memoria! Chi recalcitra dall’essere deportato e traccaito in nome del “Bene”, chi rifiuta di essere indotto alla disoccupazione, all’ “isolamento” e al terrore, chi confida ancora nei Medici Ospedalieri più coscienziosi e seri, nelle cure che ormai sono state sperimentate con successo, chi dunque dissente dallo stato di polizia e dalle pseudo-verità imposte dalla dittatura militare sanitaria, è un rappresentante del “Male”! …è un “fascista” (qui)!
In tal senso, a rigor di logica, correrebbe l’obbligo di studiare cosa fece lo Stato Fascista, quello definito come “il male, orrenda dittatura”, quando dovette affrontare la Malaria e la Tubercolosi. Poiché, in teoria, stando al teorema dell’antifascismo votato al “Bene”, esso dovrebbe aver agito “male”, ovvero dovrebbe aver fatto il Male dei propri cittadini, operando “contro di loro”, perseguitandoli. Ma soltanto per avere un’idea succinta sull’argomento, che meriterebbe invece molti approfondimenti, invitiamo i nostri lettori a leggere alcuni testi interessanti (qui e qui).
A questo punto, la domanda é d’obbligo: chi e cosa procurano davvero “il Male” degli individui così come della popolazione? Cosa è lecito “sacrificare” e “perché”? Come abbiamo già detto più volte, checché se ne pensi, questi interrogativi attengono primariamente alla sfera Religiosa propriamente detta, perché la crisi che stiamo attraversando, ha in realtà al fondo motivi religiosi, poiché è una crisi religiosa (qui). Solo tornando a comprendere cosa è oggettivamente il Bene e cosa è il Male, potremo iniziare a comprendere davvero.
RomaInvictaAeterna
La tirannia si afferma con sempre maggiore ferocia. Se passerà il ddl Zan avremo raggiunto il punto di non ritorno, non solo per la perdita definitiva e completa della libertà ma anche per la fine della stessa civiltà. Vanno sostenute senza indugio tutte le iniziative di mobilitazione contro questa legge mostruosa. Se non dovesse bastare, se ne potrà uscire solo con lo scontro armato e forse è quello a cui ci vogliono portare. in alto i cuori. Raffaele