In occasione del 72° anniversario, “La Biblioteca del Covo” rende omaggio al tributo di sangue versato dalle truppe dell’Italia Fascista durante la campagna di Sicilia del 1943 (costata complessivamente all’Asse 172.000 vittime tra morti, dispersi e prigionieri) (1) commemorando la verità dei fatti storici riguardo quella campagna militare durata 38 giorni di lotta sanguinosa che oppose gli italiani ed i tedeschi agli anglo-americani, tramite la testimonianza del generale Emilio Faldella (che nel luglio del 1943 partecipò in prima persona alla campagna di Sicilia in qualità di Capo di stato maggiore della 6a armata italiana sotto il comando del generale Alfredo Guzzoni) e precisamente pubblicando integralmente la terza parte del suo libro “ Lo sbarco e la difesa della Sicilia”, significativamente intitolata “ LEGGENDA E REALTA’ ”, al fine di sfatare una serie di miti fasulli e luoghi comuni fantasiosi riguardanti l’ultima campagna militare combattuta unitariamente dall’esercito italiano nella Seconda Guerra Mondiale, che, a dispetto della propaganda denigratoria di ogni colore politico e provenienza geografica, rappresentò da parte italiana la battaglia del sacrificio per l’onore contro un nemico che si sapeva in partenza dotato di una quantità di mezzi enormemente superiore che lo rendevano più forte e fatalmente destinato a prevalere… non senza però aver prima duramente combattuto e pagato con le giovani vite di migliaia dei propri soldati! (2)
Di seguito il link al testo:
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NOTE
1) Secondo le stime ufficiali diffuse nella relazione dello stato maggiore dell’esercito italiano, pubblicata nel 1989, i cadaveri di soldati italiani e tedeschi regolarmente inumati in cimiteri dell’isola furono rispettivamente 4.678 e 4.325, mentre i prigionieri e i dispersi italiani risultarono 152.753 e i prigionieri e i dispersi tedeschi 10.106. È noto che il totale dei prigionieri dell’Asse fu di 122.204, di cui 5.523 tedeschi e quindi 116.681 italiani. I dispersi furono pertanto 40.655, di cui 4.583 tedeschi e 36.072 italiani, e tra di essi è compreso un numero imprecisato di morti sepolti in fosse comuni, oppure rimasti sul campo. In A . Santoni “ Le operazioni in Sicilia e Calabria”, Stato Maggiore Esercito, 1989 – 2004, pp. 400 – 401.
2) Ufficialmente le forze terrestri alleate lamentarono in tutto 4.299 morti e 13.083 feriti, suddivisi in 2.237 morti e 5.946 feriti americani e in 2.062 morti e 7.137 feriti inglesi. Oltre a ciò gli americani ebbero 598 prigionieri e gli inglesi 2.644 tra prigionieri e dispersi. Numerosi furono poi i casi di malaria, che superarono perfino il numero totale dei caduti in combattimento, essendo stati 9.892 in campo statunitense e 11.590 in quello britannico. La Marina americana subì 546 morti e 484 feriti, mentre la Royal Navy contò nelle sue file 314 morti e 411 feriti. Le perdite in vite umane della R.A.F. sono state fatte ammontare a 345 tra morti e dispersi e a 391 feriti, mentre l’U.S.A.A.F. ebbe 28 morti, 88 dispersi e 40 feriti. Circa 400 furono gli aerei andati distrutti complessivamente in campo anglo-americano, mentre le due Marine alleate perdettero durante l’operazione HUSKY un totale di 85.000 tonnellate di naviglio, compreso quello affondato in Atlantico lungo il percorso verso il Mediterraneo e la Sicilia. In A . Santoni “ Le operazioni in Sicilia e Calabria”, op. cit. pp. 401 – 402.