2 commenti

L’UNIONE DI CATTOLICESIMO ROMANO E FASCISMO: I DUE FUOCHI DELL’ELLISSE, FORZATAMENTE SEPARATI SOLO DA CHI HA “UNO SPIRITO DA SCHIAVI”!

Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi (Lettera di San Paolo ai Romani, cap. 8 vv 14-15)

Cattolicesimo e Fascismo, i due Fuochi dell'Ellisse - Biblioteca del Covo

Carissimi lettori, in questi tempi davvero apocalittici, nella ricorrenza del Concordato tra Stato Fascista e Chiesa Cattolica Romana stipulato l’11 febbraio 1929 (qui), vogliamo discutere di uno specifico ambito della presunta “contestazione al sistema” di potere vigente, quello relativo all’area del dissenso a fondamento religioso cattolico, dove si sono manifestati più volte riferimenti alla critica anti-liberale. Una polemica che in linea teorica, dal nostro punto di vista di fascisti, risulterebbe certamente benvenuta e che si è sviluppata maggiormente in gruppi che, per un motivo o per un altro, avevano fatto una scelta di campo “alternativa” già all’indomani della profonda crisi scaturita dalla pseudo-contestazione fittizia ed etero-diretta degli anni ’60 del secolo scorso. Ebbene, anche tale critica, nominalmente anti-liberale, ci è apparsa però da subito in più casi, relativamente ad alcune palesi contraddizioni da essa espresse, quale fenomeno artificioso ed insincero, a sua volta pilotato dall’esterno per concretizzare l’ennesima opposizione fittizia al Sistema demo-pluto-massonico dominante. Difatti, sebbene tali motivazioni siano state da noi già espresse più volte in merito al tipo di contestazione fondata specificamente su ragioni di ordine politico, ossia, in relazione al cosiddetto “sovranismo” (es: qui), tuttavia, nell’area Cattolica non dichiaratamente liberale, attacchi di simile tenore si rinvengono ugualmente in più ambiti: da quello contiguo al moderatismo – pertanto minato nella propria efficacia già alle fondamenta – a quello formalmente anti-modernista, di cui abbiamo avuto modo di descriverne recentemente (qui) tanto le effettive contraddizioni quanto i gravissimi risvolti politici. Sostanzialmente, tali gruppi, anche se a volte tra loro molto diversi nei presupposti filosofici, in tutti i casi non osano mai contestare e denunciare il sistema politico vigente “in quanto tale”. Pur non lesinando generiche critiche parziali, non si rinviene mai nei loro ragionamenti una seria ed articolata contestazione integrale, ossia, morale e politica nella sua totalità e nei suoi fondamenti, che denunci e soprattutto rinunci alla filosofia ed alla prassi espressa dalla demo-plutocrazia massonica di matrice illuministica inerente il Sistema dominante. Questo in concreto rappresenta il problema più grave ed il vero vulnus dei “contestatori cattolici”, che indiscutibilmente mette così al “riparo” da una seria delegittimazione ogni struttura dell’attuale potere oligarchico globale. Ecco perché, in base a tali osservazioni, ci pare logico, coerente e realistico che tali “ambiti” si debbano definire come “quinte colonne” del sistema di potere. Tali problematiche, alla luce degli esiti concreti prodotti nel corso dei decenni dai soggetti in questione negli ambiti in cui essi operano, ormai ci appaiono come un dato di fatto oggettivo ed ineludibile. Che lo si voglia onestamente ammettere o meno, una simile constatazione non può non risaltare chiaramente agli occhi di chi vuol vedere. Soprattutto di coloro che, invece, questo sistema satanico rigettano sinceramente in modo completo e radicale!

Dunque, ogni ragionamento di costoro, per quanto critico e ben espresso, viene vanificato totalmente dalla “impossibilità” congenita di considerare concretamente le vere alternative politiche al demo-liberalismo. In buona sostanza, anche chi dice di disprezzare solennemente filosofia e prassi della liberal-democrazia, non riesce proprio a fare a meno di “sopportarla” e di supportarla (sic!), perché teoricamente, sempre secondo loro, non sarebbe possibile “vivere” all’insegna di altro ideale politico. Almeno nel breve periodo! Così, discettando di “destre necessarie”, di “sovranità popolare” liberale “accettabile”, di necessità del voto con conseguente consenso al “parlamentarismo” di marca anglo-americana, ecc. ecc. anche grazie a tali personaggi, di fatto si “rimane al palo della Storia”, accettando ufficiosamente la “fine politica” del percorso storico dell’Umanità, ormai condannata a restare incatenata all’altare della democrazia-liberale in atteggiamento adorante verso i feticci dell’illuminismo materialista ed individualista, ma con l’assurda volontà di negare da parte di codesti “prodi contestatori”, che essi abbiano al riguardo una qualunque responsabilità diretta nella realizzazione di un tale scenario infernale e distopico, lamentando altresì la condizione oggettiva di prigionieri nella quale siamo tutti piombati… ma nel frattempo, sputando sulla mano tesa di chi indica la via per uscirne definitivamente! In buona sostanza, questo è il risultato più eclatante raggiunto dalla plutocrazia-massonica, che è pervenuta, con astuta, diabolica, paziente perseveranza, al radicamento di una globale “Sindrome di Stoccolma”, che affligge anche e soprattutto coloro che pubblicamente ostentano di denunciare l’odierno assetto globalista.

Dunque, non ci giudichi male il lettore in proposito per la durezza delle nostre parole, poiché questo nostro atteggiamento volto alla più radicale denuncia della situazione odierna, non deriva da pregiudizi né da chiusure aprioristiche di sorta, tantomeno da presunzione. Anzi, all’esatto opposto, proprio in base alla nostra persistente apertura nei confronti di chiunque sia in buona fede, abbiamo maturato questa posizione nel corso degli anni, in virtù dell’esperienza diretta, radicandoci tomisticamente nella realtà dei fatti (…contra factum non valet argumentum!), sulla base dei quali risulta evidente che il vero cambiamento, la vera contestazione al sistema distopico che ci opprime tutti, non può che passare attraverso la necessaria denuncia piena ed il rigetto assoluto dei due elementi pregiudiziali che stanno a fondamento proprio di tale sistema satanico: ossia, l’anticristianesimo e l’antifascismo! Motivo per cui non si può, dal nostro punto di vista, “contestare” veracemente un sistema criminale di potere basato irrinunciabilmente su queste “colonne portanti”, se  non si ha la ferma volontà di abbattere tali pilastri ideologici!

Tra l’altro va espressamente rimarcato che, contestare veracemente l’anticristianesimo, porta coerentemente “de plano” ed in modo inevitabile a contestare anche l’antifascismo, visto il legame strettissimo esistente tra il Cattolicesimo romano ed il Fascismo stesso, in quanto entrambi espressioni complementari della medesima Civiltà millenaria, di cui abbiamo scritto più volte (qui e qui e qui). Un legame sempre negato dall’apparato istituzionale dominante e da tutte le sue centrali di propaganda – negando anche l’evidenza della Storia! – soprattutto da chi nell’ambito del cattolicesimo ostenta solo a parole di opporsi al sistema di potere vigente! Così, all’interno di questa “area” di presunta opposizione, troveremo, di fatto, la Summa del conservatorismo. Dove, in modo assai tollerabile dal Sistema pluto-massonico, si ritrovano proposte e programmi politici – contro i quali lo stesso Mons. Viganò si è “scagliato” (qui e qui ma senza voler giungere alle naturali conseguenze!… e dunque? Cui Prodest?) – che andranno da un “mitissimo” Distributismo Chestertoniano, ad una “disillusa” apertura per i “Fratelli d’America”…ops…d’Italia. Dove al di là delle strida e della veemenza formale degli attacchi al “sistema”, la sostanza degli stessi rappresentanti del potere resta comunque benvenuta, cedendo concretamente in occasione dei “ludi cartacei” al pregiudizio antifascista e anticristiano, pur ostentando a parole di strapparsi le vesti per denunciare la “società senza Dio”, guardandosi bene però dal rifiutarla in toto nei suoi valori fondamentali. Ecco come i “Conservatori” saranno tutti concordi con i “progressisti”, anche se la “sintesi” a cui puntano è formalmente differente: giacché essi condividono il pregiudizio antifascista, secondo cui sarebbe un presunto quanto immaginario “fascismo”, la cui immagine distorta è diffusa proprio dai famosi radicalisti di destra pseudo-fascisti (sempre utili strumenti del potere! qui), ad essere “pagano, statolatrico e segretamente socialista”. Concordi, dunque, con l’impostazione “anti-totalitaria”, intendendo per “totalitario” non ciò che lo stesso Fascismo ha definito di se stesso, ma l’accezione ufficiale, coniata e diffusa proprio dall’antifascismo. Ecco il motivo per il quale tale “dissenso” viene lasciato sostanzialmente indisturbato. Finché i pregiudizi anticristiani e antifascisti saranno mantenuti, tutti i “dissenzienti” di tal fatta, saranno più che benvenuti da parte della plutocrazia massonica globalista!

Cattolicesimo e Fascismo, i due Fuochi dell'Ellisse - Biblioteca del Covo

Da un po’ di tempo a questa parte, però,  appare ormai in modo chiaro come l’opera di informazione e formazione delle coscienze attuata da “IlCovo” stia generando una frattura in questa narrativa menzognera. La denuncia che portiamo avanti “a 360 gradi” da quando ci siamo associati, ha spaziato nelle tematiche, andando in estensione e profondità, toccando tutti gli ambiti. Emblematico in proposito il nostro articolo suDIO, PATRIA E FAMIGLIA secondo Benito Mussolini”che riprendendo il discorso fatto nel precedente lavoro pubblicato sulla testata “PapalePapale“, smonta totalmente il pregiudizio antifascista di matrice democratico cristiana e comune ai Conservatori. Durante questi anni, a mezzo di ulteriori approfondimenti e conferenze in cui abbiamo sviscerato l’argomento (qui), abbiamo osservato come il pregiudizio antifascista nell’ambito del cattolicesimo “conservatore” abbia ormai cominciato a scricchiolare e traballare vistosamente, proprio sotto il peso dei “nostri” argomenti, ci auguriamo in vista del vero traguardo che  auspichiamo: quello di veder rompere finalmente ogni indugio da parte del verace cattolicesimo militante e così arrivare a trarre le dovute e logiche conseguenze, riconoscendo e concretizzando la complementarietà tra Fede Cattolica e ideale Fascista.

Purtroppo si fatica ancora a compiere sinceramente e consapevolmente tale passo necessario, come mostra il recente articolo dell’ottimo Don Gabriele D’Avino, sulla rivista ufficiale del distretto italiano della Fraternità sacerdotale San Pio X (“La Tradizione Cattolica”, Anno XXXIII, n° 3, 2022, pp. 10 – 17) che sceglie, a nostro avviso, un titolo assai infelice – “La Chiesa e il fascismo in uno scontro frontale”– per scrivere un articolo che tratta dell’enciclica, ormai famosissima ma letta pochissimo, “Non abbiamo bisogno”, del giugno del 1931. A onor del vero, dobbiamo dire che il titolo risulta un abile metodo per “attirare l’attenzione”, in un senso o in un altro. Degno di nota è il fatto che il contenuto dello scritto non si diffonde in una condanna del totalitarismo fascista, come potrebbe lasciare intendere, ma rimane esattamente “nel mezzo”, come ci si aspetterebbe dalla prassi inveterata della filosofia democristiana, ma francamente non dalla Fraternità San Pio X. Il merito principale dell’articolo, però, è innegabilmente quello di aver dato “uno sguardo d’insieme” al testo papale succitato. Difatti, solitamente la narrativa antifascista di origine presumibilmente “democristiana” (radicata nel pregiudizio liberal-popolarista di matrice sturziana!), preferisce focalizzare esclusivamente l’attenzione sull’elemento di contrasto, pure innegabilmente presente, elevandolo a “contrasto dottrinario intrinseco”, che sarebbe stato “sedato”, in varie occasioni, dalla strategia del compromesso politico. Invece, incredibile dictu, il sacerdote in questo scritto, finalmente, mostra una lettura più estesa del fatto e del problema. Si arriva ad affermare, come del resto fa il documento papale di cui si scrive (!), che non vi è alcuna condanna verso il Partito Fascista in quanto tale, facendo emergere come l’enciclica suddetta fosse un documento di rimostranza, in risposta ad uno specifico attacco politico portato innanzi dal già nominato Partito Fascista. Per questo motivo, il documento si incentra esclusivamente nel contrastare tale attacco particolare. Il D’Avino, poi, specifica che il Partito Fascista ha aggredito e usato violenza contro le associazioni cattoliche, che tale atto risulta essere una violazione della libertà della Chiesa e una ingerenza inammissibile. Egli evidenzia le mancanze dal punto di vista della diplomazia dello Stato Fascista e la prepotenza mostrata in quei momenti, i quali sono stati superati, secondo lui, essenzialmente in virtù della lungimiranza della Chiesa e della strategia del compromesso pratico, all’insegna di un “armistizio vigilante” tra Chiesa e Fascismo. In conclusione parrebbe che, sebbene lo Stato Fascista sia stato l’esempio più “tollerabile” di Stato in ragione del proprio assetto istituzionale e della comunanza di “nemici” con la Chiesa, tuttavia il rapporto tra le due istituzioni, sarebbe stato comunque intrinsecamente conflittuale, perché attinente a prerogative “totalizzanti” che entrambi i contraenti del patto avocavano ognuno come specificamente proprie. Infine, inevitabile la “condanna” per l’ingiustificata aggressione.

Ripetiamo che l’articolo appare sicuramente come quello migliore di parte cattolica confezionato da anni sul tema in oggetto. Giacché l’argomento, di solito, non viene mai trattato nel suo complesso, ma viene usato esclusivamente come “archetipo” per avallare il pregiudizio antifascista sulla presunta statolatria pagana del regime mussoliniano (da noi ampiamente confutato, qui). Aver “spaziato” nella lettura stessa del documento papale, come fa il D’Avino, rappresenta un merito indiscutibile. Purtroppo, vi sono però delle vistose omissioni e delle interpretazioni assai discutibili, per non dire non veritiere. Anzitutto il Sacerdote pare voler focalizzare il contrasto sulla presunta volontà “impositiva” e di “sottomissione” esercitata dal Partito Fascista contro la libertà dell’associazionismo Cattolico, sembrando di voler rimarcare esclusivamente il valore “violento” dell’atto in sé, dunque esclusivamente proditorio. Invece, la materia del contendere non scaturì affatto dalla volontà presumibilmente accentratrice e “dittatoriale” del Partito Fascista, ma derivò da un preciso e concreto problema politico: il popolarismo. Tale problema, identificato da sempre in questo modo dallo stesso movimento Fascista già all’atto della propria nascita politica, si è manifestato in vari momenti, ben prima della Conciliazione. Il Partito Fascista era anti-popolarista (ma giammai anti-popolare!). Questo non era un mistero per nessuno, nemmeno per il Papa. L’attacco sferrato dal P.N.F., fu preceduto, come rilevato dal documento papale, da una campagna di stampa e politica, tesa colpire il popolarismo in quanto tale per il suo manifesto antifascismo, accusando i “popolaristi” di essere antifascisti travestiti da cattolici, dunque un “Cavallo di Troia” che operava in modo camuffato contro l’armonia politico-sociale propugnata dallo Stato fascista. Vi fu al riguardo un deplorevole uso (più corretto sarebbe dire una “deprecabile tolleranza”) della violenza, concretizzata in atti che correttamente vengono condannati dal documento papale. Dunque il Partito Fascista, che effettivamente, esorbitò dagli accordi precedentemente stipulati, ebbe una colpa, ma non LA COLPA in senso assoluto! Inoltre l’articolo del D’Avino trascura in modo negligente quello che, invece, dovrebbe rappresentare l’elemento centrale ed essenziale di tutta la questione, ovverosia il valore Costituzionale della Conciliazione Fascista. Una lacuna colmata a suo tempo dal lavoro che abbiamo di già recensito del Dott. Raffaele Amato, Vangelo e moschetto.

Infatti, proprio nel successivo accordo stipulato tra lo Stato Fascista e la Santa Sede nel settembre del 1931, si focalizza la vera sostanza del costituzionalismo fascista; quella che permette ai “due fuochi dell’ellissi” di rimanere consensualmente “Sposati”. Infatti, la “novità” del Costituzionalismo Fascista è basata proprio su questo “Matrimonio”, che non rappresenta alcun atto di sottomissione né di idolatria dell’uno o dell’altro dei contraenti, ma una vera e propria unione di intenti e di spiriti all’insegna della comune Civiltà dello Spirito. Allora, alla luce della iattura che invece ha rappresentato il “popolarismo” – oggi più conosciuto come democristianismo! – nelle vicende italiane dopo la caduta del regime di Mussolini, che di fatto nel corso degli ultimi 80 anni si è sostituito concretamente alla religione Cattolica in ossequio agli ordini della plutocrazia massonica dominante, dobbiamo proclamare a gran voce che il Partito Fascista al riguardo, forse aveva errato nell’utilizzo di certe modalità piuttosto spicce, ma di certo non sbagliò nell’inquadrare e colpire quello specifico bersaglio politico, individuato correttamente come male canceroso per l’Italia ed il nostro popolo. Ad oggi, non possiamo non notare che questo continuo e ingiustificato appellarsi all’antifascismo, portato innanzi anche da chi il Fascismo lo conosce per quello che idealmente rappresenta e non per come viene fraudolentemente dipinto dai suoi nemici, costituisce un tangibile vulnus per tutti i popoli del mondo che vogliono ritrovare la soluzione politica all’attuale disordine globale imposto dalla plutocrazia massonica. Davanti all’incredibile sfacelo morale e materiale che ci circonda, l’attaccare reiteratamente e con tutti i pretesti la sola concezione politico-filosofica che invece ha garantito nel mondo, con la propria opera e il suo valore, la difesa del Cristianesimo e della Civiltà Romana dello Spirito, risulta un atto proditorio, degno soltanto di chi, secondo San Paolo, ha uno “spirito da schiavi”! Abbiamo utilizzato perciò la rappresentazione dell’ormai noto affresco del Lorenzetti sulla “Allegoria del buon Governo”, poiché di recente si ricorre sempre più spesso a tale “immagine” da parte di coloro che risultano più accorti nell’inquadrare le problematiche del tempo presente, ma l’abbiamo appositamente inserita in quello che è il vero e solo contesto corretto in cui oggi va storicamente collocata (accanto alla Croce, al Littorio, alle Aquile ed alla Lupa Capitolina, non a caso tutti simboli diffusi nell’orbe dalla civiltà romana!) a dimostrazione del fatto che tale visione della società è già stata concretamente messa in atto (ecco il perché dell’accostamento ad essi dell’effige del Duce!), mostrando che una alternativa cristiana e cattolica, popolare e nazionale, E’ STATA ED E’ SEMPRE POSSIBILE! Ci rivolgiamo, dunque, a chi sa e vede, affinché finalmente prenda coraggio e piena coscienza di questa verità! Soltanto da tale unione può nascere davvero un nuovo domani all’insegna della speranza concreta e universale per gli uomini e le donne di buona volontà! Nel segno della Croce di Cristo e del Fascio Littorio! Nel segno di Roma, invitta ed eterna Maestra della Civiltà!

IlCovo

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA!

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA

LA NOSTRA IDENTITA’ FASCISTA

2 commenti su “L’UNIONE DI CATTOLICESIMO ROMANO E FASCISMO: I DUE FUOCHI DELL’ELLISSE, FORZATAMENTE SEPARATI SOLO DA CHI HA “UNO SPIRITO DA SCHIAVI”!

  1. Purtroppo avendo confronti con cattolici del genere pure io non posso che prendere atto che, nonostante tutte le critiche al sistema e i bei discorsi, sono fondamentalmente conservatori con tendenze libertarie e distributiste alla Chesterton, sono allergici allo Stato in quanto tale, per loro qualsiasi Stato Etico porta al socialismo, purtroppo dubito si possano trovare dei seri alleati dentro l’attuale Chiesa, fra “tradizionalisti” e progressisti non se ne salva uno, ovviamente ci sono eccezioni, ma eccezioni rimangono. Altri ancora ritengono sia in fondo giusto estraniarsi dallo Stato (Attenzione! Non dall’attuale Stato antifascista, ma dallo Stato in quanto tale) e dalla politica perché loro non sono del mondo (sì, ho anche sentito discorsi del genere, discorsi che mi aspetterei da sette come i testimoni di Geova), in questo modo però lasciano il mondo ai tanto odiati pagani e satanisti massoni, ma evidentemente la cosa a loro non interessa, l’importante è il proprio orticello, rimanere una piccola nicchia ai margini seguendo magari l’esempio dei primi cristiani perseguitati dagli imperatori pagani (con la differenza che almeno quelli avevano il coraggio di predicare la verità e di farsi ammazzare). Tendono ad accusare il fascismo di statolatria pagana, rifacendosi al famoso “non abbiamo bisogno” (che evidentemente hanno letto e capito poco, poi estrapolano solo ciò che coviene loro), altri ancora vedono il fascismo come una sorta di culto della violenza e della guerra (la volontà di potenza, i balilla con i fucili! Mamma mia! Poi magari ci si lamenta del gender e della femminilizzazione del maschio), i fascisti avrebbero fatto male a contrastare i comunisti con la violenza e ad imporsi, insomma alla fine non escono fuori dai soliti luoghi comuni dell’antifascismo. Più che spirito cristiano io ho percepito individualismo e passività da questi individui, a sentire questi cattolici sembra veramente di vedere confermate le sciocchezze di Nietzsche secondo cui i cristiani hanno uno spirito da schiavi.

    • Caro Alex, come avrai sicuramente notato, la denuncia del “falso cattolicesimo” è il perno della nostra opera, inscindibilmente legata con quella contro il “falso fascismo”. Il motivo è semplice e allo stesso tempo, ignorato: si tratta di 2 elementi di uno stesso insieme armonico. Anzi: si tratta di un fondamento (il cattolicesimo romano), che ha dato forma ad una Dottrina politica (il Fascismo), che rappresenta non una concezione transeunte o parziale, ma proprio una Civiltà (quella Romano Cattolica per l’appunto!). Il fatto riveste un’importanza capitale, e va ben oltre la semplice, passami il termine, “strategia delle alleanze”. Il Cattolicesimo Romano, esattamente in modo speculare, identico al Fascismo, è stato infiltrato, usurpato e patisce di una situazione gravissima di “cambiamento di paradigma” ad opera di altrettante “quinte colonne” usate dai soliti noti (purtroppo). In un contesto di questo tipo, la denuncia dell’usurpazione in atto è d’obbligo. Il Cattolicesimo Romano verace è il “grembo” irrinunciabile entro cui la Dottrina Fascista è “partorita”. E’ il riferimento irrinunciabile (attenzione: irrinunciabile!) che fa alzare lo sguardo in alto ai Mistici del Fascismo, senza il quale il “credente” non potrebbe esser tale, ce lo ricorda NIccolò Giani, ce lo ricorda la Scuola di Mistica Fascista nel suo Libello contro lo “Spirito Borghese” di già da noi pubblicato e commentato in tempi non sospetti. La Religione Cattolica Romana, dunque, è un fondamento di importanza capitale, per la stessa formazione Politica del “cittadino Fascista”, che, senza, diventerebbe esattamente come i falsi censori lo dipingono in modo mendace: un pagano! Dunque, compreso questo, capirai che la questione è essenziale e dirimente.
      Il problema del pregiudizio antifascista sposato dai “Cattolici” (le virgolette sono obbligatorie!), purtroppo, non si sviluppa esclusivamente per una presa di posizione “popolarista” e quindi antifascista “strictu sensu”. Lo stesso è avvenuto, nella società, grazie a coloro i quali noi attacchiamo continuamente, e a ragion veduta : i cd “neofascisti”, che hanno creato un “fascismo” mai esistito contribuendo alla damnatio memoriae sulla verace Dottrina Mussoliniana! I presunti Cattolici fanno lo stesso nei confronti del Cattolicesimo Romano! Questa manovra a tenaglia, è fatta appositamente. Quello che stiamo facendo noi è SPEZZARLA. Smentendo le vulgate FAVORITE DAI CD “NEOFASCISTI”, togliamo il pretesto a chi è in buona fede. E’ QUESTO NOSTRO LAVORO, che sta facendo una “cernita” vera e propria. Prima di noi, non vogliamo “gonfiarci” ma è così, non esisteva alcuna prova della falsità delle vulgate. Ora, esiste. E’ ora, non prima, che si deve fare una vera e propria “perorazione universale” della Verità, perchè ora, non prima, ci sono dei Fascisti, Credenti e Combattenti, che possono inchiodare tutti alle loro responsabilità. Gli è che noi, abbiamo eseguito su noi stessi un lavoro di radicale critica costruttiva, prima di predicare agli altri. E per questo, lo scopo, l’altissimo scopo, è quello di rendere tutti, universalmente, capaci di compiere una scelta. La propria scelta, quella che si fa radicalmente, senza possibilità di ripensamenti. A questo è volta la critica che portiamo avanti, sempre costruttiva e mai distruttiva.
      Quello che facciamo lo facciamo perchè è Giusto. Non perchè debba portare necessariamente a qualche risultato pratico specifico. Poi, se viene, meglio! Ma noi vogliamo fare una cosa che non ha fatto nessuno: andare alla radice! Questo genera delle conseguenze. E noi le accettiamo tutte!
      In nome della Santissima Trinità e della Italia (…si pronunciava questa frase, durante il giuramento Fascista)… Ma di una sola Italia! E, sai bene, NON E’ QUESTA! Ma quella ventura!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: