In questo tormentato passaggio storico epocale – che, oltre ad essere uno dei periodi peggiori che il genere umano abbia affrontato, può rappresentare potenzialmente anche un momento di grandi possibilità e luminosi sviluppi alla luce di pochissimi esempi davvero edificanti – è emersa nel dibattito religioso e politico la figura dell’Arcivescovo S.E. Mons. Carlo Maria Viganò che, man mano, si è stagliata sempre più luminosa, distinguendosi dall’ambito dell’attuale disastrata gerarchia cattolica, ormai allo sbando dottrinario e morale (preceduta dall’apostolato di Monsignor Marcel Lefebvre. Tutti coloro i quali affrontano e riconoscono la crisi epocale che affligge la Chiesa e il mondo, contraggono in qualche modo un debito con questo grande uomo di Fede e Morale che è Mons. Lefebvre, il quale ha la indiscussa paternità della “resistenza” alla degenerazione massonico-modernistica). La sua parabola in ambito “mediatico” ha conosciuto una impennata per la vicenda legata ad un Cardinale statunitense abusatore (qui). Mons. Viganò, ha rotto il silenzio in cui si era ritirato, sulla scia delle macchie alla Veste Bianca della Chiesa di Roma, provocate da troppi “amministratori infedeli”. Ma la vergognosa vicenda McCarrick, costituisce solo la “punta di un Iceberg”, purtroppo, di grandi dimensioni rispetto allo sbando in cui si dibatte la Chiesa. Il Vescovo Cattolico Romano Viganò, infatti, ha ben presto esteso la sua denuncia, arrivando a toccare (inevitabilmente, per chi voglia andare fino in fondo ai problemi!) i temi della Dottrina Cattolica. Attraverso alcuni giornalisti “fidati”, a cui ha dato sempre l’esclusiva delle proprie lettere “aperte”, l’Arcivescovo ha sviluppato ed approfondito la sua critica, arrivando di recente a identificare nel Concilio Vaticano II la fonte di tutti i problemi della Chiesa Cattolica:(qui). Nessuno, che in buona fede si addentri in una revisione sincera delle vicende politiche e teologiche della Chiesa di Roma successive alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, può prescindere da tale conclusione e Viganò non è stato da meno. Interessante osservare come l’illustre Vescovo ci sia arrivato: attraverso una graduale analisi dei problemi e dei drammi che vive la Chiesa cattolica e la società tutta, schietta e senza pregiudizi. In questo ambito, quello dell’approfondimento dell’analisi morale, religiosa e politico-sociale, si inseriscono due particolari documenti a firma dell’Arcivescovo: si tratta di un appello alla Chiesa e alla Società (qui); e di una lettera, che riteniamo “provocatoria”, indirizzata al presidente degli Stati Uniti (qui). Al contrario della revisione portata a compimento sul Vaticano II, questi due documenti, che potrebbero definirsi di “alta politica”, oltre che di Fede, appaiono stranamente “incompleti” rispetto alla revisione della realtà odierna. Il documento che costituisce l’Appello al mondo, per denunciare la presenza di un “governo unico mondiale”, (che sta sfruttando sfacciatamente la “pandemia da coronavirus” per sottoporre ad una tirannia pluto-massonica, retta da uno stato di polizia militare globale, tutti i popoli del mondo), dopo aver correttamente attaccato i responsabili del disastro globale, fa alcune affermazioni che facciamo fatica a comprendere, nell’economia della pur condivisibilissima denuncia che esprime. Le riassumiamo:
“…Abbiamo ragione di credere, sulla base dei dati ufficiali relativi all’incidenza dell’epidemia sul numero di decessi, che vi siano poteri interessati a creare il panico tra la popolazione con il solo scopo di imporre permanentemente forme di inaccettabile limitazione delle libertà, di controllo delle persone, di tracciamento dei loro spostamenti. Queste modalità di imposizione illiberali preludono in modo inquietante alla realizzazione di un Governo Mondiale fuori da ogni controllo… Chiediamo alla comunità scientifica di vigilare… Chiediamo parimenti ai Governanti di vigilare perché siano evitate nella maniera più rigorosa forme di controllo delle persone… Richiamiamo con forza i mezzi di comunicazione ad impegnarsi attivamente per una corretta informazione che non penalizzi il dissenso… Ricordiamo infine, come Pastori cui incombe la responsabilità del Gregge di Cristo, che la Chiesa rivendica fermamente la propria autonomia nel governo, nel culto, nella predicazione“
Ebbene, secondo il nostro modesto parere, proprio in questi passaggi persiste una fallacia logica di non poco conto, che sembra non riconoscere il vulnus principale da cui deriva proprio il disastro che pure, in teoria, tale documento vorrebbe rendere noto. L’encomiabile appello, infatti, denuncia l’esistenza di un “governo unico mondiale” che, a mezzo della “pandemia da coronavirus”, sta sottomettendo l’intera popolazione mondiale con atti persecutori di varia natura e brutalità (alcuni elencati nello stesso Appello). Ma, si “dimentica” di rimarcare che tale scenario orripilante, è DOVUTO espressamente alla presenza di un Sistema globale Liberale, motivo per cui, a rigor di logica, non è possibile invocare il “liberalismo” per correggere tale realtà… che, per l’appunto, è figlia del liberalismo! Le “modalità” criminali con cui esercita il proprio potere il sistema pluto-massonico sotto i nostri occhi, non sono affatto “illiberali”, ma costituiscono l’essenza stessa del “Liberalismo”, il quale è volutamente confuso con il termine “libertà”, ma che con la “Libertà”, soprattutto Cattolicamente intesa, non ha nulla a che vedere! L’abominio dell’ideologia abortista con le relative leggi, dell’ideologia “gender”, dell’ideologia “omosessualista”, dell’ideologia “eutanasica”, dell’ideologia “relativista e soggettivista”, rappresentano tutti lo sviluppo inesorabile dei fondamenti del Liberalismo! Lo stesso dicasi per l’eugenetica, che sta al fondo del “terrorismo” mediaticamente diffuso con la scusa della “pandemia da coronavirus”! In che modo, ci chiediamo noi fascisti, si possono correggere tali abomini, applicando il “Liberalismo”, a fronte di presunti quanto immaginari atti che vengono definiti erroneamente come “illiberali”? Osserviamo inoltre che l’elenco di “richieste positive” presenti nell’appello, poi, pur volendo accettare gli artifici retorici presenti in esso, singolarmente è rivolto proprio agli stessi soggetti responsabili del disastro globale! Quei Governi, quegli “scienziati”, quei “media” che costituiscono, nella maggioranza assoluta dei casi, gli strumenti privilegiati di quel “governo unico mondiale”, a mezzo dei quali si stanno letteralmente massacrando le nazioni ed i popoli del pianeta! Non sarebbe forse più incisivo denunciarli, richiamando all’appello coloro che negli ambiti propri della Società si distaccano e contestano i gruppi generalisti, a fronte della propria appartenenza alla Scienza ed alle altre discipline, ma in modo davvero indipendente e libero?
A tali incongruenze di fondo, si aggiunge la lettera “provocatoria” che Viganò ha scritto al presidente americano Donald Trump. In modo molto pertinente, l’Arcivescovo ricorda che la battaglia in corso è una battaglia eminentemente Spirituale (così come anche noi fascisti de “IlCovo”, nel nostro “piccolo”, abbiamo cercato sempre di rimarcare, qui). Egli scrive personalmente al presidente statunitense, evitando in modo accurato di citare partiti politici o di eleggere schieramenti quali “sostenitori dei Figli della Luce”. In questo Viganò mostra di conoscere bene la realtà nord-americana, in cui il lobbismo massonico e plutocratico è padrone assoluto di TUTTI gli schieramenti in campo. Trump, ha fatto dichiarazioni pubbliche in merito a certe tematiche sensibili, e Viganò le ha sfruttate per incalzarlo davanti alle decisioni da prendere in questo frangente storico. Per questo, riteniamo dalla lettura del testo, che egli abbia tentato di “provocare” una risposta di Trump per passare “dalle parole ai fatti”. Risposta che, ovviamente, non è affatto venuta. Anche in questo caso, la lettera aperta si produce in una denuncia condivisibile, in una disamina degli avvenimenti socio-politici, tutti etero-diretti, assolutamente pertinente. Ma, ci chiediamo: perchè pensare, anche solo retoricamente e provocatoriamente, che Trump possa essere un “uomo-chiave” nella “lotta contro le tenebre”? Forse che Viganò, già conoscitore dal di dentro della realtà statunitense, ignorerebbe i meccanismi della politica a mezzo dei quali tutti i presidenti degli Stati Uniti hanno avuto accesso allo scranno più alto della “repubblica massonica a stelle e strisce”?
Ma come ogni analisi attenta che si rispetti, anche la nostra non può fermarsi alla sola apparenza dei fatti. E’ strettamente necessario avere una visione globale e, in questo caso, dell’analisi e denuncia portata avanti a più riprese da Mons. Viganò. Egli, sembra avere in mente un disegno ben preciso. Infatti, se si vanno a guardare in toto i messaggi che ha diffuso, dai primordi della sua denuncia ai successivi sviluppi, sembra che l’Arcivescovo stia agendo alla luce di un chiaro intento pedagogico, che gradualmente allarga la cerchia della propria critica, per prima catturare l’attenzione di un certo uditorio e poi guidarlo passo passo alle conclusioni che ha in animo. Infatti, proprio mentre scriviamo, i referenti di Mons. Viganò, pubblicano questo ulteriore documento: qui.
In questo testo, molte delle domande che ci eravamo posti in precedenza, trovano delle risposte. Nella vigilia della Solennità dell’Assunzione, data scelta non a caso, Mons. Viganò, (a questo punto coerentemente con gli appelli precedenti, dando per esatta la nostra ipotesi sulla “pedagogia dottrinaria” usata dall’insigne Vescovo) sembra lasciare intravedere la “chiusura del cerchio”. Dopo aver portato all’attenzione varie denunce, dopo aver implicitamente accusato di incoerenza (“sono provvedimenti illiberali”) coloro che amministrano la cosa pubblica, dopo aver “chiamato all’appello” coloro che dicono di operare per “il vero bene” (es: Trump), provocandone una risposta esplicita (che, come ribadiamo, non è mai venuta), i tempi potrebbero essere maturi per la chiarezza definitiva, come quest’ultima importante testimonianza sembra confermare.
Ma in definitiva, a cosa vuole approdare la nostra attenzione rivolta a tali documenti? Ad una conclusione precisa ed inequivocabile, certamente familiare a coloro che ci seguono; ovverosia che se esiste, come esiste, una naturale “Unione Santa” tra politica e religione (ciò che sott’intende Viganò?) da invocare per sconfiggere i “figli delle tenebre”; essa può essere, noi riteniamo, solo quella fra la Croce di Cristo ed il Fascio Littorio! Sono “i due fuochi della Ellisse” (qui), che, come ci ha dimostrato la Storia (qui), già separati in modo innaturale per condurre la società e le nazioni a questo abominevole “governo unico mondiale” che opprime l’umanità, soltanto ri-unendosi e lottando insieme potranno sconfiggere le tenebre montanti! Riunendosi ancora una volta e stavolta definitivamente, sulla base di questi chiari presupposti dottrinari: …”lo Stato [fascista] ha affermato la sua assoluta sovranità nel mondo dello spirito storicamente considerato; e contemporaneamente la Chiesa [alla luce della Conciliazione fascista] ha rinunciato a entrare più nelle questioni interne allo Stato [fascista] e nelle competizioni, di qualsiasi specie, fra gli Stati. Nelle due sfere si sono, per la prima volta dacché esistono, delineati e definiti esattamente, per lo meno in via di diritto, i rispettivi confini. Con questa reciproca delimitazione hanno posto, insieme, il loro preciso rapporto: quindi né assoggettamento della sovranità dell’uno all’altra, né separazione nel senso che l’uno non voglia saper nulla dell’altra. Lo Stato fascista, proprio perché è uno Stato etico, sa che, per parlare in termini bergsoniani, ci sono due fonti, o si dica due punti di vista, della vita morale e religiosa dell’uomo, a seconda che questa si consideri nella realtà sociale-politica della storia, ovvero in quella interiorità dell’uomo e della personalità che è la sua spiritualità pura. Abbiamo spiegato a sufficienza, dianzi, che questi due punti di vista non si escludono, anzi sono vitalmente e indissolubilmente legati.“ (A. Carlini, “SAGGIO SUL PENSIERO FILOSOFICO E RELIGIOSO DEL FASCISMO “, 1942, Istituto Nazionale di Cultura Fascista; ristampa a cura di M. Piraino e S. Fiorito, 2013, Lulu.com ).
Ebbene, Monsignore, noi fascisti de IlCovo rispondiamo a questo preciso appello: PRESENTI!
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