Nel cataclisma planetario che ci siamo ritrovati a subire in questi primi mesi dell’anno 2020 con la cosiddetta “emergenza coronavirus”, in un periodo di ottenebramento delle menti che risulta senza eguali nella storia del mondo, contro ogni logica, nonostante lo sfacelo morale e materiale cagionato dal sistema globalista attualmente al potere in quella che un tempo era l’Italia, sembra che politicamente non possa esistere comunque altro “capro espiatorio” contro cui dirigere l’ostilità delle masse, se non l’immancabile Fascismo. A chi tra voi che leggendo tale affermazione ci giudicasse esagerati, o “monotematici”, vogliamo segnalare un articolo che sta facendo non poco “rumore” sui media della cosiddetta informazione “alternativa”, sia per la provenienza che per il contenuto: qui.
Trattasi dello scritto di un agente di Pubblica Sicurezza, il quale gestisce un Blog non ufficiale, a cui tempo addietro era collegato anche un Forum di discussione, che però poi è stato chiuso (sic!). Tale agente definisce il suo lavoro finalizzato alla “mediazione” tra i cittadini e l’ “istituzione”, rivolto cioè a cercare di mantenere una “linea di collegamento” con la cittadinanza, nel tentativo di tutelare l’immagine della P.S. tra la popolazione. L’agente in questione, a seguito della “pandemia da coronavirus”, dopo aver atteso un congruo periodo, ha pubblicato l’articolo in questione, il cui contenuto, apparentemente, rappresenta una manifestazione di dissenso, sia in merito ai provvedimenti diramati dal Ministero degli Interni che riguardo alle disposizioni cui le forze di polizia sono obbligate ad attenersi. L’agente (!) sembra rendersi conto che si stanno moltiplicando (molto più di quanto la collettività ne venga informata!) gli episodi di autentica coercizione, vessazione e violenza nei confronti di inermi cittadini, i quali, agli occhi di quello che è un vero e proprio apparato poliziesco di oppressione pubblica, risultano ormai “colpevoli” del terribile reato di “passeggiare all’aperto, incontrarsi pubblicamente, non indossare la mascherina”… con l’apparato di pubblica sicurezza nel ruolo di protagonista quale “volenteroso carnefice” della popolazione!
Tale articolo ha avuto una prevedibilissima eco, soprattutto tra i media “indipendenti”, che ne sono diventati cassa di risonanza. La parte che vogliamo maggiormente evidenziare e che costituisce a nostro avviso il vero obiettivo del “dissenso” manifestato dall’agente (nonché dei media che ne diffondono il messaggio ), è questa:
“Ci siamo espressi contro l’utilizzo dei droni (una follia) per la caccia all’uomo, utili e strumentali solo ed esclusivamente alle manie di protagonismo di alcuni Sindaci scatenati in una gara a chi è più realista del Re (altro prodotto di una politica stupida e insensata sulla gestione della sicurezza pubblica). Siamo uomini, donne, mariti, mogli, padri, madri, molti viviamo il dramma della chiusura di piccole attività che contribuivano a farci arrivare a fine mese senza eccessivi patemi d’animo… Vi sembra normale tutto ciò ? Non vogliamo essere Congiunti di uno Stato Etico in stile DDR, non vogliamo essere complici di questo sfascio sociale.”
Invitiamo a far attenzione sull’utilizzo premeditato di termini e di concetti, poiché non poteva essere diverso l’uso che ne è stato fatto, così come non poteva mancare la professione di fede costituzionalista del medesimo agente (“Quello che non é nel… “contratto” stipulato col Giuramento fatto alla Repubblica e alla Costituzione é agire, operare fuori [se non addirittura contro] i suoi dettami “. Cit.).
La ricercata volontà di assimilare alcune parole e concetti operata da tale personaggio, con tempismo perfetto, per i medesimi “casi della vita” risulta ugualmente ed integralmente ripresa e diffusa proprio dai “canali indipendenti” che convogliano il cosiddetto “dissenso che non dissente“, facendo il paio con altre dichiarazioni, diffuse parimenti dagli stessi canali alternativi. Alludiamo alle recenti prese di posizione espresse su tali media da alcuni contestatori come Bagnai o Meluzzi (i cui partiti di riferimento, Lega e FdI, sono notoriamente propugnatori dell’ “occidentalismo anglo-americano”!) e che per descrivere lo stato di dittatura sanitaria attuato dal governo PD – 5 stelle (in nome e per conto dell’internazionalismo massonico), non hanno saputo trovar miglior paragone (ovviamente sempre a sproposito!) che quello col Governo fascista mussoliniano.
Ma andiamo per ordine. L’agente responsabile del blog di cui sopra, accusa la recente sfilza di Decreti Legge (non “a monte”, ma “a valle” della “silenziosa” dichiarazione dello “stato di emergenza” già ratificata alla fine dello scorso gennaio da Conte & Company, nel silenzio assoluto dei media del regime antifascista!) emanati a norma di Costituzione dal Presidente del Consiglio dei ministri (e relativi DPCM!), di andare contro il dettato costituzionale. Giova sottolineare che tale condotta portata avanti finora dal Governo Italy-ota, risulta invece attuata proprio nella pienezza del dettato costituzionale, tanto che gli stessi “contestatori” dell’attuale corso, obiettano formalmente solo sull’abuso dei DPCM normativi dei DL, i quali avrebbero il torto di essere andati ben oltre la loro funzione, consentendo all’esecutivo di normare all’ “eccesso”. Ovverosia, la protesta di costoro attiene sempre e solo alle forme del sistema di potere vigente, mica alla sostanza! Tant’è che, i cosiddetti oppositori (ovviamente sempre a chiacchiere, cioè solo a beneficio di giornali e telecamere!), non chiedono che tali norme siano ricusate per se stesse (in quanto oggettivamente conculcanti la libertà di movimento, espressione e parola, dei cittadini!) bensì perché hanno il torto di non essere state almeno discusse in parlamento! Come se una eventuale decisione presa con l’avallo dei gruppi parlamentari, o magari attraverso la loro mediazione, cambiasse la sostanza dell’abnorme attuazione di simili regole arbitrarie e vessatorie nei confronti del popolo italiano! Da tale critica fallace, si passa così a quella relativa all’accusa contro il presunto “Stato Etico… stile DDR“, portata avanti dal solerte uomo in “Giacca blu”. Tale addebito contiene ben due analogie insensate. La prima è relativa all’accostamento ad una qualsiasi forma di “Stato Etico” in riferimento a quanto sta avvenendo attualmente nella repubblica delle banane Italy-ota; la seconda è la voluta confusione e generalizzazione rispetto allo stesso significato politico dello “Stato etico” ed all’identificazione di questo con un regime comunista, come quello presente nella ex DDR (ossia la ex repubblica democratica tedesca, cioè la fu Germania est comunista). Il che è come declinare in senso assoluto la valenza negativa del concetto in sé, traducendosi, in ultima analisi, nel fatto che ad essere stigmatizzati sono ” gli Stati Etici ” in quanto tali, che è come dire “i totalitarismi“, tornando così, alla polemica dei vari Bagnai e Meluzzi sul “fascismo eternamente ricorrente“. Questo, nella sostanza, è il risultato voluto da chi invoca, tanto a destra quanto a sinistra, l’intramontabile “caccia alle streghe” contro il pericolo fascista!
Storicamente, proprio l’ente italy-ota a trazione USA che l’agente in questione serve da più di 30 anni (sic!), controlla ed etero-dirige da sempre (su mandato del proprio “padrone d’oltreoceano”!) TUTTE le istituzioni e le manifestazioni culturali, punendo e perseguendo il dissenso con la GALERA (avendo appositamente istituito il reato d’opinione, in varie forme , ad es. qui e qui), mostrando a chi ha occhi per vedere la “normalità” del concetto stesso di “etero-direzione politica” perseguito anche a mezzo della magistratura. Dunque, che proprio ora l’agente si “desti” dal sonno della ragione, nel momento in cui tali concetti sono solamente portati alle loro “naturali” ed estreme conseguenze, e non magari quando i suoi colleghi, nella cornice dell’attuale disastro sociale, irrompono, ad esempio, in una casa privata per denunciare e perseguire un cittadino solo perché espone una bandiera storica delle FF.AA. Italiane (qui), …questo, quantomeno, ci lascia pensare male sui reali motivi di tali esternazioni!
Mistificando volutamente la realtà nella quale il popolo italiano vive da 75 anni, si compie quel “ribaltamento dei valori” operato dai veri oligarchi al potere, si perpetua cioè l’inganno attuato dai veri “tiranni” di questa società, che si basano su filosofie soggettiviste e relativiste grazie alle quali, unicamente, siamo giunti alla realtà distopica incentrata sul terrore mediatico in cui essi stessi ci hanno volutamente precipitato. E qui arriviamo al nodo centrale della questione, poiché, per amor di verità, va senz’altro ribadito con forza che il concetto di “Stato Etico” non è applicabile a nessuna esperienza politica Nazionale o Internazionale, che sia diversa dal Fascismo Italiano. Per questo motivo è stato escogitato l’ossimoro politico dei cosiddetti ” totalitarismi ” (dando arbitrariamente a tale termine il significato di contenitore politico degli orrori che è stato diffuso tra le masse dai regimi liberali del cosiddetto “occidente democratico”), nel quale inserire tutte le esperienze che non siano appiattite sul modello liberal-parlamentare imposto dalla plutocrazia massonica mondialista: il fine era ed è sempre generalizzare un concetto che filosoficamente non è estendibile ad altre esperienze. In tal senso, è innegabile che il Partito Comunista internazionale, NON E’ e non può essere definito una istituzione mirante a pervenire ad uno “Stato Etico”, in quanto il concetto stesso di Stato nel marxismo viene considerato alla stregua di una inutile e dannosa “sovrastruttura”. Il Comunismo non vaticina una società modellata su valori morali peculiari, ma sulla dottrina del materialismo storico e dialettico (questa si mutuata dalla dialettica hegeliana applicata alla storia). Così come il Nazional-Socialismo hitleriano, specularmente, non si occupa affatto di creare un modello di cittadinanza o un tipo particolare di società civile, tantomeno mira allo Stato Etico, poiché esso definisce il suprematismo della “razza ariana” sul mondo intero, quale unica vera fonte assoluta di “elevazione” su tutte le altre “razze inferiori” (compresa quella dell’Europa centro-meridionale). Persino lo stesso concetto di “Stato Etico”, per la prima volta ri-preso dallo Hegel per definire la realtà “superiore” della forma statuale in genere, definendo la Monarchia costituzionale degli Hoenzollern come l’ “apice” della forma politica moderna, nulla ha comunque da spartire con il significato elaborato dall’agente in questione ed attribuito erroneamente da questi allo Stato Etico. Lo stesso Hegel non prevedeva che le sue elaborazioni – sebbene purtroppo ne contenessero tutti i germi – sarebbero state portate alle estreme conseguenze proprio dai sistemi Liberal-democratici.
Dunque, cosa significa “Stato Etico”? Tale concetto nell’età “moderna” venne ri-preso da Hegel, il quale lo applicava alla “sintesi” tra Monarchia e costituzionalismo liberale (la tesi: la monarchia; la antitesi: il costituzionalismo; la sintesi: la Monarchia costituzionale prussiana). Hegel non definisce cosa fa lo “Stato Etico”, ma cos’ è !(per una definizione breve, qui) Infatti, ciò che concerne la branca dell’ “etica”, riguarda la “Moralità del soggetto”, che in Hegel è in assoluto lo Stato (per Hegel, Stato e Individuo sono un unico soggetto), che incarna la massima espressione Morale della Comunità Nazionale in genere, la quale esprime la propria identità in relazione alla propria storia, incarnata dallo Stato stesso. Hegel, essendo razionalista, considera questa espressione dello “Stato Etico” come un assoluto; una concezione immanentista dove lo Stato Razionalista è principio e fine della vita pubblica del cittadino, che non ha altra fonte se non lo Stato stesso, che incarna la Razionalità pura. Dunque, non riconosce altro se non ciò che sia intellegibile, e per questo conoscibile in modo diretto. Lo “Stato Hegeliano”, perciò, potrebbe essere visto come espressione del liberalismo filosofico. Infatti, il problema della radicalizzazione del Soggettivismo, è rappresentato dal suo inevitabile sbocco finale nell’Arbitrio! In questo senso, la critica del poliziotto potrebbe avere un fondamento. Ovvero: accusare l’attuale corso politico di svolgersi, sì, in modo simile alla “DDR”, ma non perché “Stato etico”, bensì proprio per il motivo contrario: in quanto trattasi di puro e semplice Arbitrio! L’unico vero “Stato Etico“, nell’unico senso positivo del termine, poichè il sinonimo di “etica” è “giustizia e moralità” (qui), è stato lo Stato Etico-Corporativo Fascista. Infatti, l’Etica che fondava tale Stato, alla cui base stanno le leggi che Esso emana, è l’Etica Corporativa Fascista, ossia mirante a pervenire ad una società che è organicamente concepita. L’Etica che trae origine dalla Legge Morale, che forma un intero popolo, il quale partecipa gerarchicamente alla vita dello Stato in relazione alle capacità ed ai meriti di ciascuno. Tale Legge Morale, centro gravitazionale di una società concepita come spirituale, dunque non incentrata sul benessere materiale dell’individuo concepito in modo astratto, è in relazione ad un assoluto divino, che è Dio stesso, il Dio del Vecchio e del Nuovo Testamento, che ne è il vero datore. L’etica Corporativa Fascista, in quanto morale pubblica, non verte il “foro intimo” delle persone, ma è fonte per normare il foro pubblico. Attraverso un processo pedagogico, e non attraverso la persecuzione poliziesca, tale etica pubblica permea l’ “educazione civica” del cittadino, che così, di generazione in generazione, si sentirà e sarà concretamente parte di un tutto armonico, logico e sensato, attivamente partecipe al divenire della propria comunità di appartenenza, di cui sente, vive e partecipa la Storia, le tradizioni, il senso della comunità, divenendo egli stesso, col proprio concorso attivo, parte di una peculiare Civiltà di cui sarà garante con la propria volontaria condotta integerrima. Con estrema chiarezza, proprio in merito allo Stato quale “Personalità Morale”, per come va rettamente inteso, a tacer della Dottrina Fascista, stesa da Benito Mussolini, vi sono anche i numerosi studi degli ideologi Fascisti: Gentile, Carlini, Costamagna, Panunzio, ecc. (qui) A conclusione di questo scritto, ed a beneficio di chi legge, soprattutto del “solerte agente” accusatore, vogliamo inserire la seguente citazione, che a nostro avviso riassume in modo sufficientemente sintetico e chiaro tutti i termini del discorso ( A. CARLINI, “Saggio sul pensiero filosofico e religioso del Fascismo”, 1942, Istituto Nazionale di Cultura Fascista, ristampa a cura di M. Piraino e S. Fiorito, Lulu.com, 2013, pp. 27/29 ):
“…C’è chi è ricorso allo Hegel per dimostrare ch’egli è il vero precursore della nuova civiltà del mondo inaugurata dal Fascismo….Oggi il Fascismo ha superato, per parlare lo stesso linguaggio hegeliano, non soltanto l’astrattezza ed erroneità dello hegelismo, ma anche l’angustia mentale (ch’era una astrattezza ed erroneità opposta) comune al marxismo e al liberalismo. Come ritornare, dopo questo, a Hegel? Precursore? Ma, allora, ricominciamo da Platone e da Aristotele! Quanto inchiostro versato in questi anni per dimostrare che non c’è libertà senza autorità; che l’individuo s’identifica con lo Stato; che economia, etica e politica sono la stessa cosa; che la sovranità dello Stato è un Assoluto che non può ammettere altro Assoluto fuori di sé, ed altrettanti filosofemi caratteristici della filosofia hegeliana! La quale risolveva dialetticamente tutti i problemi del mondo e della storia in un processo logico del pensiero che alla fine si poneva come l’Assoluto metafisico, come il vero Dio, e vanificava, così, quelli che sono i concreti problemi del mondo storico e dell’uomo… C’è un concetto che ritorna frequentemente in tutte le definizioni [dello Stato]: quello della personalità dello Stato, come di una personalità superiore che assorbe, o deve assorbire, quella inferiore degli individui che lo compongono. Ma basta poca riflessione per accorgersi che quello Stato [hegeliano] è una formula, una realtà anonima, una personalità che è tale soltanto nel senso in cui si parla di “persona” in giurisprudenza quando si vuol dire di un ente o istituto che ha un riconoscimento dalla legge ed è “soggetto” di diritti. Ossia, è una personalità che è il massimo della impersonalità… La Storia la fa non l’individuo isolato con la sua astratta libertà, ma l’individuo in quanto volontà e libertà organizzata in quell’organismo spirituale che è lo Stato. Sono gli Stati che decidono del mondo storico-sociale, non gl’individui come tali: così come sono gli eserciti che determinano la vittoria, non i soldati singolarmente presi. “Stato etico”, si dice: e questo, si aggiunge, almeno questo, è pure un concetto di marca schiettamente Hegeliana. Per cui, dall’altra parte, si protesta: eccoci tornati, col Fascismo, alla “morale di Stato”, alla “morale governativa”: quale aberrazione filosofica e morale! Se non che, anche qui, non si può raccomandare abbastanza di non perdersi in queste discussioni, e di attingere direttamente alla fonte delle parole e del pensiero di Mussolini. Prendiamo un passo: “Né si pensi di negare il carattere morale dello Stato Fascista, perché io mi vergognerei di parlare da questa tribuna se non sentissi di rappresentare la forza morale e spirituale dello Stato. Che cosa sarebbe lo Stato se non avesse un suo spirito, una sua morale, che è quella che dà la forza alle sue leggi, e per la quale esso riesce a farsi ubbidire dai cittadini? Che cosa sarebbe lo Stato? Una cosa miserevole, davanti alla quale i cittadini avrebbero il diritto della rivolta e del disprezzo”… Stato unitario, totalitario: tutto nello Stato, per lo Stato, nulla fuori e, sopratutto, nulla contro di esso. E può essere diversamente data la nuova concezione fascista? Come in guerra tutte le forze materiali e spirituali della Nazione vengono organizzate, senza residuo, per la vittoria delle armi; così in pace lo Stato fascista ha bisogno di tutte le forze, fisiche, morali e intellettuali, dei suoi cittadini per vincere quella più grande battaglia che determina il posto di uno Stato nel mondo e il corso della storia stessa. Quindi nulla, di quanto l’individuo può dare, sfugge all’interesse dello Stato fascista: la sua cultura, la sua educazione, la sua coscienza morale, la stessa sua coscienza religiosa. Ma questo non implica un “assorbimento” dell’individuo nel senso che lo Stato ne succhi e svuoti la personalità! Tutt’altro: lo Stato [etico] fascista ha ogni interesse, anzi, a potenziare la personalità fisica e morale dell’individuo, a sollecitarne la libera iniziativa, a trar profitto dalla sua vocazione e dalle sue inclinazioni, e, ove occorra, anche dalle sue ambizioni e dalle legittime aspirazioni al benessere e agli agi materiali. … Così, per la questione economica. Stato corporativo, sì, certo: è un caposaldo dello Stato fascista, che qui si lascia di nuovo dietro le spalle il socialismo e il liberalismo insieme. Ma se, da questo si vuol dedurre che l’originalità e importanza dello Stato fascista sia tutta in questo punto, nell’aver immessa una “coscienza statale” nel giuoco degli interessi materiali che governano l’economia di un Paese, c’è l’evidente pericolo di fare del Fascismo un’antitesi, sì, del comunismo e bolscevismo, ma sullo stesso piano. Insomma: economia, etica, politica sono, bensì, legate indissolubilmente nello Stato fascista, ma non per questo l’una è la stessa cosa dell’altra“.
Ebbene, davanti alla chiarezza con cui vennero esposti questi concetti, ci sarebbe davvero poco o nulla da dire o aggiungere. Se non che, il solerte agente, potrebbe affermare a ragione di porsi al servizio della vera Giustizia, unicamente se servisse non l’attuale AntiStato-Arbitrario, che è quello Soggettivista, Razionalista, Scientista, costituito dal Liberalismo di marca anglosassone al servizio della plutocrazia-massonica mondialista, di cui ad esempio il Fondo Monetario Internazionale di Washington costituisce uno dei burattini, che a sua volta manovra la cosiddetta Unione Europea, di cui egli risulta suo malgrado essere funzionario da 30 anni, lo stesso AntiStato-Arbitrario che, di fatto, i vari Bagnai e Meluzzi di turno, al pari di tutti altri “personaggi in cerca d’autore” dell’attuale pseudo-governo PD-5 stelle, difendono come veri tutori sfegatati; bensì lo Stato Etico Corporativo Fascista, il quale, a suo tempo, rappresentò lo Stato che massimamente serve la Giustizia e la vera Personalità Individuale del cittadino, sviluppata e potenziata nell’intero Organismo statale di cui abbiamo detto, vera e sola espressione sociale di Legge ed Equità al servizio del popolo italiano, unico reale garante per tutte le generazioni della sua unità politica, economica e morale. Eccovi esposta, ancora una volta, l’anima verace della RIVOLUZIONE FASCISTA!
IlCovo