
Carissimi lettori, più volte, nelle nostre analisi, abbiamo evidenziato come lo sbando rovinoso in cui la nostra società annaspa, abbia delle origini filosofiche e politiche ben definite (es: qui), e come tale sbocco, niente affatto casuale o inimmaginabile, abbia preso forma portando alle estreme e logiche conseguenze tali principi. Nel tempo dell’ “io assoluto”, quale “principio e fine” della vita, quale unico motivo per cui valga viverla, rivolto al soddisfacendo di tutte le possibili “pulsioni” più animalesche, siamo dunque arrivati alla deriva assolutamente coerente dell’ “io assoluto digitale”. Tale degenerazione, abbrutimento per eccellenza della Vita, non più vissuta nella realtà bensì virtualmente sulla rete informatica, proiettata in astrazioni aberranti, ha creato ambiti di dispotismo sempre più estesi e incredibilmente veementi. Dove il motto degenere “Se non puoi affermare e imporre il tuo ego, non puoi esistere” proprio della filosofia individualista, oggi è ulteriormente trasceso nella parola d’ordine… “se non puoi affermare il tuo io digitale, semplicemente non esisti” (qui). Si intravede adesso in modo netto il vero senso profondo della cosiddetta “rivoluzione elettronico-digitale”, dove le “piattaforme di rete sociale”, create da enti privati turbo-plutocratici, non a caso tutte al servizio del “governo unico mondiale” tirannico, prima ci hanno “ammaliato” con la “condivisione delle informazioni” e con “il dibattito” che ne seguiva per studiare ed immagazzinare i profili di miliardi di uomini, donne e bambini, e adesso, mentre noi lo avevamo già denunciato anni addietro con largo anticipo (es: qui), hanno calato la maschera (a dire il vero, malcelata), dimostrando coi fatti quale fosse il fine di tale “rivoluzione” ed a cosa fossero finalizzati tutti codesti “specchietti per le allodole”. Ecco palesarsi la funzione primaria e reale delle cosiddette “reti sociali”, quali veri e propri strumenti di controllo diretto e indiretto della società umana, attraverso le quali si è creato un rapporto di dipendenza psico-patologica, con cui si esercita (da parte dei gestori privati) una forma di violenza morale senza precedenti nei confronti del “dissenso” e finalizzata al controllo sociale totale. Ovviamente, non importa se il dissenso sia realmente tale, o sia solo una forma di critica che nasconde motivi soggettivi, più che collettivi (dunque una critica senza reale fondamento, che alla fine è utile al sistema medesimo), necessario è invece che il messaggio, questa volta “collettivo”, sia chiaro per tutti: se non ci si allinea, SI E’ CANCELLATI! Stiamo parlando, infatti, della cosiddetta “Cancel Culture” (qui), ossia, avvalendoci forzatamente degli immancabili neologismi anglofoni imposti da chi detiene il potere, della “Cancellazione culturale” dalla rete virtuale di soggetti, gruppi, concetti, principi e simboli sgraditi al sistema dominante, dopo che quest’ultima è stata eretta gradualmente nell’ultimo ventennio a simulacro di unico spazio possibile d’interazione sociale consentito all’umanità dai suoi padroni. Tale attitudine, si diffonde sempre più attraverso le reti cosiddette “sociali” ( …da notare come tale termine, in relazione all’oggetto specifico così denominato, risulta un assurdo, essendo concretamente tali diavolerie il primo presidio di anti-socialità!). Siccome i singoli ed i gruppi, organizzati o “spontanei”, non possono fare più a meno (si tratta di pulsione indotta!) di iscriversi e gestirsi (…meglio sarebbe dire… di “essere gestiti”!) se non attraverso tali piattaforme (del resto, proprio il M5s è stato l’esempio più eclatante di manovra politica “virtuale” approdata nella realtà!), primariamente proprio attraverso di esse – e poi, attraverso una estensione in larghezza e profondità per arrivare a tutta l’attività dei “soggetti colpiti”, negli altri ambiti della comunicazione di “massa” – si opera la “Cancellazione” suddetta. Si tratta di una versione peggiorata del concetto di “terra bruciata” fatta attorno agli avversari, applicato però non verso eserciti e nemici in carne ed ossa, ma verso soggetti e gruppi virtuali al fine di “espellerli” …dalla vita virtuale, eretta nell’immaginario dell’umanità 2.0 ad unica vera vita possibile !!!!
A tale infernale obiettivo concorrono quegli enti (sempre immancabilmente tutti privati), relativi a quegli “osservatori” (sempre immancabilmente tutti auto-referenziali!) che sproloquiano in modo ossessivo e martellante su questo o quell’ “odio” presente nella rete, piuttosto che i cosiddetti “cacciatori di bufale” mediatiche, sempre considerati attendibili a livello concettuale, perché il solo fatto di dichiararsi tali li renderebbe effettivamente credibili (!); nonché le campagne pubblicitarie, sempre più martellanti, presenti nei media di massa e nella televisione, e così via, che fanno ugualmente riferimento ai gestori privati di cui sopra. Tale tipo di attitudine alla “Cancellazione”, non rimane però confinata solo nell’ambito della Comunicazione in rete, ma quel che è più grave, va approdando gradualmente a mezzo dei cosiddetti “parlamenti democratici” (ormai svuotati di alcuna vera funzione di pubblica utilità ed appiattiti sulle posizioni già espresse nella rete virtuale dai “padroni del discorso”!), nella realtà concreta in carne ed ossa, quando essi legiferano ad hoc accogliendo come “necessità emergenziali” dei temi pretestuosi, artificiosamente sviluppati e montati, di nessuna attinenza con le vere necessità oggettive della popolazione (un esempio odierno è il recente D.L. Zan, come lo è stato nel recente passato la cosiddetta “legge Fiano”), prevedendo punizioni penali rispetto a coloro che vengono tacciati di “odio”, di “razzismo o violenza”, oppure semplicemente di “dissenso” rispetto al presidio ufficiale del pensiero unico dettato alla società dal sistema di potere mondialista. Un pensiero unico che in tale modo viene imposto globalmente, prima a livello virtuale dai soggetti privati che gestiscono la rete per conto della plutocrazia massonica e poi, sempre dai medesimi soggetti privati, che ormai influenzano anche la vita pubblica, attraverso una classe politica di marionette compiacenti, asservita incondizionatamente agli stessi padroni summenzionati. Infatti, l’abominio di tali criteri di “Cancellazione”, non si trova solo nel fatto in sé, mai previsto da mente umana fino ad oggi (persino i governi dittatoriali o le tirannie militari del passato, rivolgevano la repressione non contro i “concetti” e le idee ma contro i nemici fisici che lottavano per essi; agivano, cioè, per evitare la sovversione concreta, non per cancellare la possibilità teorica che essa si potesse verificare. Se così non fosse stato, sarebbero dovute intervenire preventivamente sterminando sistematicamente tutti i soggetti non allineati, in modo indiscriminato, decidendo soggettivamente chi doveva rimanere vivo …esattamente quello che capita oggi, anche se non sempre in modo da togliere la vita biologica! …come abbiamo argomentato quando vi abbiamo scritto che “Tutto quello che temevate dal fascismo, lo state subendo dall’antifascismo”!), ma lo si trova nell’arbitraria ed insindacabile assegnazione del termine di “istigatore di odio” ad un concetto, un simbolo, un principio, una persona o un gruppo su cui viene scatenata una campagna mediatica capillare di diffamazione e di odio vero e stavolta nient’affatto virtuale! Su questo si impernia assurdamente l’incredibile attuale evoluzione della liberal-democrazia antifascista, maturata nel contesto virtuale e senza colpo ferire, transitata nella realtà concreta, quale degenerazione delle degenerazioni umane. Ovviamente, come in tutti i dispotismi che si “rispettino”, la comunicazione ufficiale di regime emette gli “editti di glorificazione” di tali operazioni politiche nefande (es: qui). Noi Fascisti del Covo, senza cadere nel tranello di tali logiche nefaste, sosteniamo da sempre, in modo argomentato, che il sistema antifascista pluto-massonico sopravvive artificiosamente da decenni proprio in virtù di una serie infinita di fittizie emergenze perenni (secondo la logica, di già da qualcuno rilevata, dell’ “abbraccia, estendi, estingui”), presunti “mali minori” da preferire, da esso stesso escogitate e propagandate appositamente per distogliere l’attenzione dei cittadini dall’unico vero problema, che è rappresentato dal medesimo Sistema criminale al potere, verso il quale, secondo la nostra analisi, non si può far altro che opporsi in modo integrale. Pertanto, vogliamo condividere con voi lettori il genuino significato di Cultura, quella con la “C” maiuscola, frutto della nostra millenaria Civiltà Romano-Cristiana e secondo noi riassunto egregiamente dal Fascismo, così come riportato nel Dizionario di Politica edito dal P.N.F. che abbiamo ristampato in antologia (qui). Potete acquisire l’estratto gratuitamente digitando qui.
Buona lettura!
RomaInvictaAeterna