La “Biblioteca del Covo” è lieta di annunciare la pubblicazione della nuova edizione ampliata del testo intitolato “Roma e il Fascismo” scritto nel 1939 dall’accademico Emilio Bodrero (Roma, 1874 – 1949). Egli fu docente di Storia della Filosofia e rettore presso l’Università di Padova, saggista, uomo politico del Partito Nazionale Fascista; nel 1940 partecipò al convegno nazionale della Scuola di Mistica fascista e assunse la cattedra di Storia e Dottrina del Fascismo presso la facoltà di Scienze politiche dell’ateneo romano. Nelle sue riflessioni, Roma è il nome che riempie tutta la storia per venti secoli. Roma dà il segnale della civiltà universale; Roma che traccia strade, segna confini e che dà al mondo le leggi eterne del suo immutabile diritto.L’idea di Roma persisteva tenace, assillante, incancellabile nella coscienza del popolo italiano. Essa significava giustizia, disciplina, autorità, ordine, armonia, altissima coscienza civile. L’umanità dei romani, cioè la loro romanità, rappresenta l’armonia di tutte le umane facoltà e di tutte le umane attività consacrata al servizio dello Stato. Il problema principale di ogni Stato come di ogni rivoluzione, di ogni filosofia degna di questo nome come di ogni civiltà, è il problema dell’uomo, che è quello della pedagogia politica cioè della formazione del perfetto cittadino. Formazione fisica, formazione spirituale, formazione politica sono compiti che lo Stato non può lasciare affidati all’eventuale buona volontà dell’iniziativa privata, ma che rappresentano la sua principale missione. Il cittadino modello è quello che dispone di qualità e di attitudini svariate e diverse, nessuna delle quali prevale sulle altre ed alla formazione di questo perfetto tipo di cittadino, Roma consacrò una pedagogia assidua, attenta, minuta, perfetta.
Molto di quel che fu lo spirito immortale di Roma risorge nel Fascismo: romano è il Littorio, romana è la nostra organizzazione di combattimento, romano è il nostro orgoglio e il nostro coraggio.Il Fascismo prende gli italiani uno per uno allo scopo di foggiarli in ogni senso secondo l’imperativo nazionale. Essi debbono diventare perfetti strumenti per il conseguimento dei fini dello Stato, come accadde con Roma che di tale pedagogia fu maestra insuperata perchè intorno al proprio nome seppe creare una mistica, ond’esso non era più quello di una città, ma di una entità addirittura divina, e l’essere cittadino romano significava essere partecipe di tale divinità. Ciò esige un rinnovamento di coscienze di cui la nostra rivoluzione è al principio e che si opererà compiutamente quando saranno uomini coloro che ora si affacciano alla vita. Un popolo eletto non nasce, ma diventa. Ciascuno deve sapere che per qualunque sua attività egli fa parte di un tutto in modo che senta ogni suo muscolo come motore di un sistema energetico. Appunto in tale coordinamento dei singoli ciascuno acquista coscienza del proprio valore e si compiace dello sviluppo della propria personalità assai meglio che non nella indefinita disponibilità di se stessi che danno la dottrina e la pratica del liberalismo. L’antitesi in cui si divincola la civiltà contemporanea non si supera che in un modo: con la dottrina e con la saggezza di Roma nel segno del Littorio!
La nuova edizione del libro è arricchita ulteriormente da uno scritto fuori testo, tratto dal Dizionario di Politica del P.N.F. e dedicato alla “Civiltà romana”. In appendice, i saggi di Bodrero su “Crisi della Democrazia” e “Mistica fascista – l’Ordine Nuovo”. Il lavoro è in vendita sul sito del nostro editore LULU.COM e su AMAZON.IT