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L’IDEA ROMANA E FASCISTA DELLO STATO UNITARIO!

L’Idea Romana e Fascista dello Stato Unitario – “Biblioteca del Covo”

Nel 1937, Alfredo Acito, già squadrista, laureato in legge, docente universitario a Genova, nonché direttore della rivista “Tempo di Mussolini” e dirigente della “Scuola di Mistica fascista” di Milano, diede alle stampe una breve monografia sull’idea romana dello Stato unitario, contrapposta alle idee politiche scaturite dalla riforma protestante e dall’illuminismo. Nel presentare brevemente il contenuto del testo, egli sintetizzava così la vastità della portata filosofica rivoluzionaria dell’azione posta in essere dal Regime, contrapponendola a tutti gli altri principi politici estranei alla Civiltà latina: 

… “Con l’apparizione di Mussolini sulla scena politica del mondo, uomini e masse, società politiche e Stati sono stati avvicinati alla dottrina del Fascismo. Oggi il Fascismo si è universalizzato. E’ un ritorno dei popoli al Principio di Autorità, che resse il Mondo Antico e creò l’Impero; dei popoli delusi e disorientati, in questo nostro secolo XX, dalla suggestione delle dottrine politiche scaturite, nell’epoca moderna, dal diritto naturale nordico della Riforma, e che dominarono l’Europa sino al secolo scorso! Ma non è solo un ritorno al Principio delle Gerarchie e dellAutorità, perchè il Fascismo, ha regolato il conflitto della questione sociale. Le dottrine politiche prefasciste: Liberalismo, Democrazia, Socialismo, acuirono il problema sociale senza risolverlo, l’Anarchia e il Comunismo lo risolsero catastroficamente, distruggendo gli elementi che costituiscono la vita degli uomini sulla Terra, ricacciandoli nella barbarie. Infatti, Mussolini, con la formidabile istituzione Sindacale Corporativa, ha forgiato la più grande istituzione sociale dell’epoca contemporanea che ha risolto in una nuova armonica sintesi, l’antitesi fra Individuo e Stato. I caratteri di questa sintesi politica, sono storicisti, organici, gerarchici, cattolici, unitari. Sono cioè questi caratteri, quelli eterni dell’Idea fondamentale Romana e Italica che prende origine alle radici della nostra Storia millenaria, che è l’unica Storia della civiltà umana, mantenutasi incontaminata nelle sue direttive, attraverso i secoli, anche quando gli altri popoli crearono scismi e capovolgimenti, illudendosi di sostituire all’Idea Romana dello Stato altri principi. Questi altri principi hanno dato vita al Liberalismo, alla Democrazia, al Socialismo, al Comunismo e sono tuttora in circolazione negli Stati del Mondo, minando la compagine e la sanità del divenire dei popoli. Il Fascismo, se è creazione originale sotto tutti gli aspetti della mente sovrana del Genio Mussolini, non rinnega questa nostra Idea Fondamentale Unitaria che è restata ininterrotta nella Storia delle nostre generazioni di Romani e di Italici, che si sono avvicendate nei millenni, ma anzi la riconferma, perchè il Fascismo è il rinascere di questa nostra Forza etnica che fu sempre Unitaria, cioè unì: lo spirito all’azione, il divenire individuale a quello sociale, fondando lo Stato e il Diritto. 

Questa monografia non ha pretese, essa non ha che lo scopo di prospettare in una sintesi rapidissima, agli Italiani nuovi, l’astrattismo delle dottrine politiche atomistiche e disgregatrici originate dal diritto naturale della Riforma di Lutero e di Calvino, in antitesi con la nostra Idea millenaria, romana e italica, dello Stato Unitario, che è poi l’Impero — il nostro Impero — l’Impero per eccellenza! Vuol mostrare che alla elaborazione di quelle dottrine nordiche, sovvertitrici, atomistiche, anticattoliche, antilatine, il pensiero dei nostri politici, non contribuì, perchè esse nacquero tutte, o in terra inglese, come il liberalismo, o in terra francese, come le Democrazie, o in terra tedesca, come il Socialismo, o in terra asiatica, come il Bolscevismo. La nostra Terra, la nostra Stirpe, non crearono mai idee anarchiche, antireligiose, antistoriche, anti statali. E’ caratteristica nostra, etnica, aver mantenuto nei millenni, la stessa, immutata direttiva di pensiero: l’Idea cioè, che è la nostra forza, della Unitarietà, dell’Ordine Gerarchico, del senso di Religione che è il Cattolicesimo, dello Storicismo che non si lascia soggiogare dall’astrattismo dei sistemi filosofici. In tutti i secoli questa Idea non si è mai spenta, ma ha continuato nel suo decorso, fatale, a volte invisibile, ma non per questo la sua influenza fu meno potente e attiva.

L’Idea Romana Italica dello Stato Unitario innesta le sue radici nel tronco possente della nostra Stirpe, il Fascismo non è che la fioritura dopo 15 secoli della stessa forza mai spenta. Mussolini ne è stato il suscitatore, cioè parafrasando Cuoco «l’istrumiento di quell’ordine eterno pel quale la forza, che anima l’universo, tende costantemente alla perfezione». E’ per questo che Mussolini sente nella sua formidabile certezza che l’Europa sarà fascistizzata o cadrà nel caos. E’ per questo che l’universalità del Fascismo si irradia ancora da Roma. E’ per questo che alla forza attrattrice e universale di Roma i popoli si avvicineranno sempre più. Essi dovranno ritornare, è fatale, alla fonte di Roma eterna, che ha alimentato la chiarezza limpida del Diritto Romano, che ha riflesso la costruzione massiccia dell’Impero, che esprime la Suprema Forza dello Stato, che consolidò il Cristianesimo sulla organizzazione del Cattolicesimo. Diritto Romano, Impero, Cattolicesimo, questa è la successione storica delle formidabili creazioni della Civiltà Latina che divennero universali, esse riassumono la storia di 27 secoli, durante i quali la luce sempre risorgente di queste tre potenti costruzioni dello spirito, mai si spense nella notte del tempo! 

Il Diritto Romano, con le sue tavole eterne è servito da matrice a tutte le leggi civili dell’umanità. L’Impero — cioè Roma, cioè il Cattolicesimo, cioè il Diritto Romano — , anche dopo il suo declino continuò a significare per i Barbari, lo Stato per eccellenza, il fulcro di ogni potestà civile sui popoli; l’unità politica e sociale! Il Cattolicesimo con la sua organizzazione unitaria seppe mantenere nei secoli «il più alto trono dell’umanità, quello ai cui piedi si infrangono tutti i marosi », a cui si deve « attribuire il merito d’aver propagato e difeso la sapienza cristiana, senza la quale il mondo giacerebbe ancora nelle tenebre delle superstizioni pagane e nello stato abbietto della barbarie »; infatti spetta al Cattolicesimo d’aver conservato e trasmesso i preziosi tesori delle lettere e della scienza antica, d’aver aperto le prime scuole del popolo e creato le Università. La Riforma e la Rivoluzione Francese offuscarono queste grandi luci, perchè quando i loro principi si posero contro il Diritto Romano, si ebbe l’arbitrio, quando essi vollero distruggere il principio unitario dello Stato, si ebbe l’anarchia, e quando essi vollero colpire il Cattolicesimo, misero l’uomo contro Dio! L’assurdo, l’anti-universo, il caos. E’ facile valutare il sovvertimento dei valori che si produsse in tutta la vita pubblica e quale la influenza deleteria in tutta la vita morale dell’uomo. La direttrice anticattolica di quei principi segna con la sua ruggine le epoche che seguirono la Riforma. Da quei principi dissolvitori si originarono i molti mali che dovevano ingigantire e rendere paurosa la questione sociale nell’epoca moderna. Fra quei mali il maggiore fu quello di aver proclamato l’individuo sovrano assoluto e despota di sè stesso — e perciò della collettività — ai cui piedi lo stesso Stato non diventava che uno strumento per il comodo tornaconto dell’egoista, cieco, anarchico individuo. 

Queste pagine «parole al popolo », alle masse fasciste, vogliono riassumere in sintesi i motivi eterni di questa nostra idea fondamentale di unitarietà: spirito ed azione, che in tutti i secoli costruì e perfezionò la vita dell’uomo, delle società politiche, dello Stato, avvicinandoli a Dio.” …

Potete scaricare la versione integrale del testo digitando:

Buona lettura

IlCovo

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