Eccoci al “giorno dopo”. Dopo l’ennesima sceneggiata indecente e vergognosa, o almeno giudicata tale dalle (poche!) persone oneste e sveglie rimaste in questa landa decadente e corrotta che una volta era l’Italia, ormai abitata da masse di “morti viventi” lobotomizzati !
Si è infatti consumato il solito turpe e indegno teatrino volto alla “distrazione di massa” e messo in piedi dalla “repubblica delle banane antifascista”, sempre pronta a mettere dentro il calderone mediatico ogni circostanza, anche la più indegna, pur di favorire la prosecuzione della propria infinita campagna propagandistica antifascista. Questa volta gli strumenti sono stati, secondo il più classico dei copioni, un cadavere e la violenza di piazza!
E’ noto, ormai, che il criminale nazionalsocialista Erich Priebke sia morto. Aveva la bellezza di 100 anni (a confermare il vecchio adagio che l’erba cattiva non muore mai!), e la sua dipartita non è stata certamente una sorpresa inaspettata o un fulmine a ciel sereno! Era anzi attesa da tempo, anche perché le sue condizioni di salute non erano buone. Fatalità, l’occasione propagandistica ghiotta si è incredibilmente presentata con “tempismo perfetto”, visto che si è verificata a ridosso dell’anniversario della “deportazione degli ebrei romani” ( non potremo mai sapere il giorno esatto della morte di Priebke!); un pretesto ideale per rinfocolare la “strategia della tensione”, mai messa in cantina dagli “addetti” (per chi volesse approfondire storicamente in modo serio e scientifico il tema http://www.archivioguerrapolitica.org), naturalmente “tirando fuori” dall’arsenale propagandistico “bananaro” l’eterna lotta contro il cosiddetto “nazi-fascismo”, la “fiabesca” creatura politica inesistente inventata da lorsignori antifascisti, su cui però si regge integralmente la traballante impalcatura ideologica autolegittimante di questa disgraziata pseudo-repubblichetta da avanspettacolo … il tutto ben condito con incidenti e un po’ di violenza, e tanto, tanto moralismo ipocrita, di quello che piace a lorsignori “liberi e democratici”, sempre utile a infangare ancora e sempre il Fascismo, unica vera vittima designata della turpe sceneggiata verificatasi!
La regia, ormai ben rodata dai decenni di “esperienza sul campo”, ha eseguito il copione con precisione perfetta! Priebke muore, ed ovviamente a nessuno è venuto in mente di mantenere discrezione sull’evento, come capita nei casi delle morti di noti criminali che possono suscitare reazioni “istintive” nelle folle (bisognerebbe poi vedere di che folle si discute, poiché in questi casi quasi mai “spontanee” ma spesso manovrate). Si poteva, infatti, tumulare Priebke in silenzio, e DOPO darne notizia pubblicamente. In questo modo si sarebbe evitato ogni problema e strumentalizzazione, di qualsiasi genere e parte politica. Ma siccome la “repubblica delle banane NAZISTA” nata dalla “resistenza antifascista” deve massimizzare i risultati dell’OPPRESSIONE esercitata sul proprio popolo di lobotomizzati (che non è seconda a nessun “regime” di quelli che nella propria propaganda, a chiacchiere, tanto stigmatizza), tale “evento” DOVEVA essere NECESSARIAMENTE sfruttato nel peggiore e più “spettacolare” dei modi. Dunque la notizia viene così diffusa “in pompa magna”, inizia così lo squallido bailamme per la inumazione della salma con tutta una serie di “pupazzi” e “marionette” della politica, di quelli che disgraziatamente la “repubblica bananara” produce in quantità industriale da decenni! E così, in ordine sparso di apparizione, pardon di “indignazione”, compaiono Il “sindaco” Marino, (che nemmeno è romano) che afferma: … NO! E’ un criminale e Roma non lo vuole! Fuori! …e conclude… “Roma è anti nazi-fascista!” BOOOM! Anzi, verrebbe da dire RAUS! Ma anche il Vicariato Cattolico di Roma fa la sua parte! Dopo tutto è prassi che i funerali si neghino, secondo la Dottrina Cattolica, ai criminali IMPENITENTI. Ma ciò non è avvenuto in tanti altri casi conclamati di pubblici criminali. Perché, dunque, con Priebke invece sì? Domanda retorica. Oltretutto, come è stato osservato correttamente ( http://ilcovo.mastertopforum.net/morto-priebke-boia-ss-in-lutto-antifascisti-destrorsi-vt2729.html) Priebke è stata una figura di secondo piano nei tragici fatti della Roma del 1943-44, certamente un criminale di guerra ma “come tanti altri”, di certo non fu più responsabile di Kappler, suo superiore, nell’omicidio delle 5 persone in più alle Cave Ardeatine, né dimostrò nella prigione di via Tasso di essere tra i peggiori nella conduzione dei sanguinosi interrogatori, o nel trattamento violento dei prigionieri. Ma tant’è, qualcuno aveva già deciso che diventasse la reincarnazione mediatica del “male assoluto”! Ad ogni modo, il Vicariato, non nega esequie private e discrete. Come è possibile però tenere “esequie private” dopo che la notizia è stata strombazzata a più non posso dalle televisioni di mezzo mondo? …evidentemente il fine era proprio quello di ottenere clamore mediatico! Così il boia Priebke, da buon (pardon, da cattivo!) cadavere che puzza come tutti i cadaveri, rimane “fuori dalla porta”. Marino, infatti, se ne lava le mani e così “sbatte” il cadavere ad Albano Laziale… Se non che, il sindaco di Albano rifiuta addirittura il passaggio della salma sulle strade comunali, giustificandosi col fatto che lì risiedono associazioni di parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine e centri sociali organizzati, tutti già pronti, in caso contrario, alla sassaiola sul feretro “in mondovisione e Full HD!” Come ti scioglie allora il “nodo gordiano” la cosiddetta “autorità competente”, ovvero il Prefetto? Semplicemente fregandosene e inviando la salma ad Albano! … e per forza! Altrimenti come si potevano produrre le immagini ignobili che tutti hanno avuto sotto gli occhi? Come si potevano ricreare gli immancabili scontri di piazza tra “imbecilli destri” ed “idioti sinistri”, le parti politiche finto/opposte? Che infatti, casualmente, tutti messi in moto dalla pubblica notizia, con grande solerzia si sono organizzati per raggiungere il “caro estinto” e per produrre l’ennesima pantomima orchestrata dalla “repubblica delle banane antifascista” intorno al cadavere! Chi in veste di “sciacallo”, sputando sopra e assaltando il carro funebre (atti “coraggiosi”, già iscritti da decenni nel Dna della repubblica democratica antifascista!), chi invece come “avvoltoio”, gridando l’immancabile “sieg heil” e producendosi in tutti gli stereotipi più indecorosi del repertorio folk-nazistoide, il tutto per impressionare i “cittadini-telespettatori” e dare ad intendere al popolo beota la possibilità di associare, come al solito, gli “utili idioti” di turno a ciò che nell’ex Italia deve essere infangato sempre e comunque con qualsiasi pretesto, cioè il Fascismo.
Ovviamente, come avviene di consueto in simili circostanze, di tutti questi atti, frutto di una regia ben stabilita ed evidente, degli scontri di opposti gruppi a volto SCOPERTO (cosa ne è stato dei violenti? Dovrebbero essere in galera, giusto?) sotto il naso della Polizia, e senza che nessuno muovesse un dito per impedirlo; della pantomima violenta orchestrata prima e dopo il passaggio della salma, non si è interessato nessuno! Questo perché la strategia messa in atto, che, lo ricordiamo sempre, è ETERODIRETTA dai soliti noti, DEVE portare NECESSARIAMENTE proprio alla divisione di ciò che resta del corpo politico-sociale della nazione ed alla spartizione dei brandelli di sovranità statale rimastaci da parte dei feudi della partitocrazia antifascista di tutti i colori!
Intanto, sempre del tutto casualmente, mentre il teatrino rivoltante summenzionato andava “in onda” ad uso e consumo del “popolo bove” di lobotomizzati, cosa succedeva nel “parlamento-parlatoio” ad opera dei partiti? Presto detto! Si avviava l’approvazione dell’ennesima legge contro il reato di opinione, una legge contro il cosiddetto “negazionismo”, idealmente degna in tutto e per tutto del vituperato nazismo, ma che inserita a bella posta nella cornice dei fatti di cronaca appena descritti, trova modo di essere “giustificata” agli occhi del popolo appositamente instupidito!
Naturalmente si tratta di normative che non puniscono la VIOLENZA o la diffamazione, visto che esistono già provvedimenti “ad hoc” che basterebbe applicare seriamente. NO, adesso si vuole punire dipendentemente da ciò che il potere politico costituito ritiene soggettivamente come reato di OPINIONE! E così, adesso, ci ritroveremo con un fatto storico, la persecuzione nazista degli ebrei, che viene tradotto in “dogma di fede”, che in quanto tale va accettato come verità rivelata indiscutibile, pena l’arresto. La Storia, di fatto, non ha più bisogno di essere studiata e compresa, basta accettare “il dogma”, basta credere… Vietato dubitare! Anzi, a questo punto la stessa indagine storica non ha più alcun senso. Poiché NON c’è altro da aggiungere, la “verità” è già stata “rivelata”. In breve si stanno progressivamente attuando, senza che nessuno se ne renda effettivamente conto e si opponga, delle leggi giuridicamente ascrivibili ad un quadro politico concretamente neo-nazista; provvedimenti che passano dall’ eugenetica sugli embrioni (praticata da Menghele che era un criminale nazista, e faceva la stessa cosa per la purezza della razza!) agli aborti selettivi, dalle leggi sul reato d’opinione tipo quelle sull’ “omofobia” a quest’ ultima sul “negazionismo”; il tutto in un contesto di evidente regresso culturale e sociale collettivo indotto artificiosamente e sotto il pieno controllo di tutti i mezzi di informazione da parte del potere costituito! Ciò che viene attuato dalla cosiddetta “democrazia antifascista” supera grandemente la fantasia più dispotica! Il controllo totale orwelliano è già stato realizzato, ma nel territorio che una volta era l’Italia non lo ha mai conseguito il Fascismo né Mussolini, chi lo sta attuando è la “repubblica delle banane antifascista”.
IlCovo